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 L'UNIVERSO IN RISONANZA

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 24/06/2009 : 12:41:08
L'UNIVERSO IN RISONANZA

http://www.psicologiaquantistica.it

...Nel suo studio della meccanica quantistica al M.I.T., Ed Mitchell aveva imparato che, a livello subatomico, la visione Newtoniana o classica – per la quale tutto funziona in una maniera agevolmente prevedibile – era stata da molto tempo rimpiazzata dalle teorie quantistiche più disordinate e indeterminate le quali suggeriscono che l'universo, e il modo in cui esso funziona, non sono proprio così ordinati come gli scienziati erano abituati a pensare.

La materia, al suo livello più fondamentale, non può essere divisa in unità esistenti indipendentemente , e neanche può essere completamente descritta.

Le particelle subatomiche non sono oggetti solidi come palle da biliardo, ma pacchetti vibranti e indeterminati di energia che non possono essere precisamente quantificati o compresi se presi in considerazione da soli. Piuttosto sono schizofrenici,comportandosi a volte come particelle – qualcosa di fisso e confinato in un piccolo spazio – e a volte come un'onda – qualcosa di vibrante e più diffuso che si estende in un' ampia regione di spazio e tempo – e altre volte contemporaneamente sia come onde che come particelle.

Le particelle quantistiche sono anche onnipresenti.

Per esempio, quando transitano da uno stato energetico ad un altro stato energetico, gli elettroni saggiano tutte le nuove orbite possibili nello stesso momento, come un compratore di proprietà che cerca di vivere in ogni casa dell'isolato nello stesso istante, prima di scegliere finalmente in quale casa stabilirsi. E niente è certo. Non esistono posizioni definitive, ma soltanto una probabilità per la quale un elettrone, per esempio, possa essere in un certo punto; nessun evento determinato, ma solo la probabilità che questo possa accadere. A questo livello della realtà niente è garantito; gli scienziati devono accontentarsi di essere capaci soltanto di puntare sulle probabilità. La cosa migliore che mai possa essere calcolata è la probabilità – la verosimiglianza che, una volta effettuata una certa misura, si ottenga un certo risultato secondo una certa percentuale. Le relazioni di causa effetto non sono più mantenute al livello subatomico.

Atomi che sembrano stabili potrebbero all'improvviso, senza nessuna causa apparente, fare esperienza di una qualche disgregazione interna;gli elettroni potrebbero, per nessuna ragione, decidere di transitare da uno stato di energia a un altro.

Quando si scruta la materia sempre da più vicino, questa non è neanche più materia: non esiste neanche una singola cosa che si possa toccare o descrivere, ma una schiera di personificazioni provvisorie, le quali si mettono in mostra nello stesso momento. Piuttosto che un universo basato su una statica sicurezza, il mondo e le sue relazioni, al livello più fondamentale della materia, sono incerti e imprevedibili,uno stato di puro potenziale, di infinite possibilità.

Gli scienziati ammettevano effettivamente l'esistenza di una concatenazione universale nell'universo, ma soltanto nel mondo quantistico: il che vuol dire il regno dell'inanimato e del non vivente. La fisica quantistica ha scoperto una strana proprietà nel mondo subatomico,chiamata “non – località”. Questa si riferisce all'abilità di un'entità quantistica, come un elettrone individuale, di influenzare un'altra particella quantistica istantaneamente oltre qualsiasi distanza, nonostante la mancanza di qualsiasi scambio di forza o di energia.

La fisica quantistica ha suggerito che le particelle quantistiche, una volta in contatto mantengono una connessione anche quando separate, in modo che le azioni di una influenzeranno sempre l'altra, non importa quanto lontano siano l'una dall'altra.

Albert Einstein aveva screditato questa “sinistra azione a distanza” che è anche una delle ragioni principali per cui diffidava della meccanica quantistica, ma questa è stata verificata in maniera definitiva da diversi scienziati a partire dal 1982.

La non – località ha frantumato le vere fondamenta della fisica. La materia non può essere considerata separata. Le azioni non devono avere una causa osservabile su uno spazio osservabile. L'assioma più fondamentale di Einstein non è corretto: a un certo livello della materia le cose possono viaggiare più veloci della velocità della luce.

Le particelle subatomiche non hanno significato in isolamento, ma possono essere capite solo nelle relazioni. Il mondo al suo livello più fondamentale, esiste come una ragnatela complessa di relazioni interdipendenti, per sempre indivisibili.

Forse l'ingrediente più essenziale di questo universo interconnesso è la consapevolezza che l'osserva.

Nella fisica classica lo sperimentatore viene considerato un'entità separata, un muto osservatore dietro il vetro, che cerca di capire un universo che va avanti, sia che lui lo osservi o meno. Tuttavia come è stato scoperto con la fisica quantistica, lo stato di tutte le possibilità di una particella quantistica collassa in un'entità stabilita non appena viene osservata o misurata. Per spiegare questi strani eventi, i fisici quantistici hanno postulato che una relazione partecipativa esista fra l'osservatore e l'osservato – queste particelle possono essere considerate come esistenti in uno spazio e in un tempo solo “probabilmente”, fino a quando vengono “perturbate” , e l'atto di osservarle o misurarle le forza in uno stato determinato – un'azione simile al solidificare una gelatina.

Questa riflessione sbalorditiva ha anche implicazioni straordinarie riguardo la natura della realtà.

Indica che la consapevolezza dell'osservatore dà vita all'oggetto osservato. In ogni minuto di ogni giorno noi stiamo creando il nostro mondo.

Per Ed era un paradosso centrale il fatto che i fisici volessero farci credere che i bastoni e le pietre avessero un insieme di leggi fisiche diverso da quello delle particelle atomiche al loro interno; che ci dovrebbe essere una legge per il minuscolo e un'altra per il grande, una per le cose viventi, un'altra per la materia inerte.

Le leggi classiche sono senza dubbio utili per la proprietà fondamentali del moto, per descrivere come i nostri scheletri ci sostengono o come i nostri polmoni respirano come i nostri cuori pompano come i nostri muscoli trasportano i pesi.

Molti dei processi basilari del corpo – il mangiare, il sonno, la funzione sessuale – sono governati in verità da leggi fisiche....







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