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V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E
admin
Inserito il - 03/08/2010 : 10:53:05 Prova ad andare dentro
di Osho
tratto da: Osho, The Miracle # 9
Fondamentalmente c’è un solo modo per scoprire il buddha, la verità del tuo essere.
Però ci sono migliaia di persone con stati di consapevolezza diversi, è per loro, dunque, che bisogna creare stratagemmi diversi, stradine diverse che si congiungono alla strada principale. Ogni stratagemma è dedicato al semplice compito di volgersi all’interno.
Nello stato delle cose, l’uomo nasce con cinque sensi che vanno verso l’esterno. La natura non ti ha dato un senso speciale che va verso l’interno. Gli occhi si aprono verso l’esterno, se li chiudi vedi solo il buio. O persino a occhi chiusi, con l’immaginazione, nei sogni, vedi ancora oggetti del mondo esterno. Le orecchie sono in grado di udire solo la musica che viene da fuori, non sanno nulla della musica che costantemente si genera dentro di te. Nessuno nasce con la capacità di sentire la musica interiore. Le mani si protendono all’esterno. Anche un neonato si mette ad afferrare oggetti esterni.
Questa condizione, il fatto che tutti i sensi si aprono verso l’esterno, è stata ovviamente sfruttata. Dall’esterno ci sono state date teologie, religioni e verità di ogni tipo, perché è questo che chiedevamo. Vogliamo un dio che sia là, nell’alto dei cieli. Vogliamo qualcosa, e subito troviamo chi ce la fornisce. Devi solo chiedere, e qualcuno creerà un sistema di credenze per soddisfarti.
Lo Zen recide tutta questa spazzatura con un singolo colpo di spada. Non ha implicazioni con qualunque cosa possa allontanarti da te stesso, sia esso dio, inferno o paradiso, ogni tipo di ricompensa e ogni tipo di paura della punizione.
Il lavoro del vero maestro consiste nel chiudere tutte queste porte in modo tale che la tua energia vitale, la tua consapevolezza, non si perda. Non esiste un congegno naturale per andare dentro, ma non è necessario. Se condensi sufficiente consapevolezza, essa creerà la sua via, esattamente come l’acqua, che si scava il percorso senza mappe né indicazioni, basta che ce ne sia una certa quantità, e l’acqua inizia a scorrere verso un mare ignoto. Non ne ha mai sentito parlare, non sa dove sta andando.
Lo stesso vale per la consapevolezza. Una sufficiente quantità di consapevolezza, raccolta interiormente, subito imbocca una via che nessuno ha mai percorso, e si muove verso l’interno. I sensi esterni sono chiusi, è questo che intendo quando ti dico di chiudere gli occhi e abbandonare completamente il corpo in meditazione… perché tutti i sensi sono legati al corpo. Rimani un semplice osservatore della mente, cosicché la mente non possa portare fuori la tua energia. Se corpo e mente sono chiusi, l’energia si raccoglie spontaneamente su di sé e, a un certo punto, inizia a muoversi internamente. Non devi fare altro che chiudere tutte le porte che ti allontanano da te stesso.
È una cosa semplicissima, perché non devi fare niente. Ma proprio a causa della sua semplicità, della sua ovvietà, è diventata difficile, la più difficile, perché nessuno te la può insegnare, nessuno ti può indicare dove andare, come muoverti. Il maestro può solo creare una situazione in cui il movimento spontaneo dell’energia può accadere.
È questo che io chiamo meditazione. Non è qualcosa da fare. Devi smettere di fare. È un non-fare.
E nel momento in cui non fai, tutta l’energia che era assorbita dalle mille cose da fare è liberata. E si accumula, finché non comincia a scorrere verso l’interno, e il centro interiore non è molto lontano.
La meditazione, in un certo senso, è un andare oltre la natura. Per questo si dice che è trascendentale. La natura non ti ha fornito di un dispositivo automatico, allo stesso modo in cui ti ha fornito di occhi, mani e orecchie, non ti ha fornito di uno strumento per far muovere l’energia verso l’interno.
Con la meditazione trascendi i doni naturali, vai oltre la natura. Non è contro la natura, è semplicemente tesa verso una natura più splendida, più travolgente, più universale.
E quando avrai trovato la tua via e avrai toccato il tuo stesso essere, avrai creato una magia. Non sarai più la stessa persona. Non solo, anche il mondo che ti circonda non sarà più lo stesso. Ora il tuo amore avrà un profumo nuovo, non la vecchia possessività, il vecchio desiderio di dominio.
La tua amicizia sarà più un’aura amichevole che non un’amicizia. Non sarà un legame, né un condizionamento. La tua visione del mondo si farà immensamente intensa e acuta. Vedrai cose che sono sempre state lì, presenti, solo che tu non eri presente.
Ogni fiore ti mostra qualcosa del divino. Ogni stella che brilla ti mostra qualcosa del divino. L’intera esistenza, nella sua moltitudine di espressioni, mostra unicamente il divino, ma tu lo riconoscerai solo a condizione di averlo riconosciuto dentro te stesso. Allora saprai che il tuo centro non è solo il tuo centro, ma anche quello dell’intero universo.
Tutti, al centro, siamo uniti.
Si racconta che Bacone, un grande pensatore scientifico, forse il più importante perché ha portato la mente umana dalla religione alla scienza, fosse solito dire: “Se riesco a trovare il centro del mondo, posso far muovere il mondo come voglio”. Ma non lo trovò mai, e posso affermare che di certo non deve aver mai sentito dire che in Oriente noi non abbiamo cercato il centro del mondo, ma il nostro centro. Trovando il nostro centro abbiamo trovato il centro dell’universo.
Dopo, però, il desiderio di cambiare svanisce. L’universo è bellissimo, non ha alcun bisogno di essere cambiato; tutto deve essere gustato e celebrato.
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Stai in silenzio.
Chiudi gli occhi.
Senti che il tuo corpo è completamente immobile.
Chiudi tutte le porte che si aprono sull’esterno.
Raccogli tutta l’energia dentro di te.
Più in profondità,
sempre più a fondo…
Nel centro stesso del tuo essere
giace il cuore dell’intero universo.
Non siamo isole separate,
in questo spazio interiore
siamo una sola cosa.
Questo spazio interiore è eterno, immortale,
non sa nulla di vita o morte.
Impara a conoscerlo bene,
in modo da riuscire a ricordarlo.
Nelle attività quotidiane,
non dimenticare il buddha interiore.
Manifesta il tuo buddha
in tutte le tue azioni,
nelle parole, nei silenzi, nei canti.
Ma sempre ricorda: tu sei un buddha.
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Rilassati.
Lascia andare corpo e mente.
Tu sei un osservatore, una fiammella al centro del tuo essere.
Ma quella luce è collegata
al centro dell’universo.
È da questo centro che ricevi la vita.
Questa è la radice
che ti collega con l’anima universale.
Questo momento è benedetto…
Diecimila buddha
assorbiti in una sola consapevolezza.
Benedetta è questa essenzialità, questa essenza, questo silenzio.