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Inserito il - 03/08/2010 : 11:04:52 L'arte del rilassarsi dalla testa ai piedi: "La posizione del cadavere"
di Anonimo
- La Posizione del Cadavere -
I medici di tutto il mondo civilizzato riconoscono che nella vita moderna la presenza degli stress è tale da costituire ormai una delle maggiori minacce per la salute e la vita stessa. I dottori continuano a raccomandare ai loro pazienti di rilassarsi di più, ma questi trovano che è più presto detto che fatto.
Se rilassarsi fosse soltanto questione di lasciarsi cadere e giacere immobili per diversi minuti, allora tutti riuscirebbero a rilassarsi in qualsiasi momento. Ma le tensioni si aggrappano a noi più tenacemente di così, sono di natura penetrante e si installano nei nervi e nei muscoli del corpo con ogni ferma intenzione di farne la propria abitazione permanente. Ai primordi dell’umanità lo schema quotidiano di vita era lavoro-riposo-lavoro-riposo, uno di seguito all’altro in modo naturale cosi come il sole sorgeva e tramontava. Oggi non è la fatica fisica la causa delle tensioni dei muscoli, e nemmeno un pericolo fisico diretto; le persone hanno tensioni per motivi che non rientrano nell’ambito del pensiero cosciente. Provano ansietà, frustrazione, paura e insicurezza in modo vago, senza una causa precisa. Si potrebbe dire che la tensione nervosa è divenuta sofisticata. Parole che suonano strane, come angst, costellano i resoconti della scena contemporanea.
Gli Yogi hanno una posizione con la quale amano completare una seduta di esercizi. É macabramente denominata la Posizione del Cadavere (Savasana) perché per assumerla bisogna giacere lunghi distesi sulla schiena, perfettamente immobili, esattamente come una persona morta. Si potrebbe chiamarla anche la Posizione del Rilassamento, poiché questo è il suo scopo.
“Giacete supini, sulla schiena. Come morti.” Questo è quanto insegna lo Yoga sia antico sia moderno. Ed è tutta l’istruzione di cui hanno bisogno un uomo o una donna che vivano in modo semplice.
Gli Yogi del passato che inventarono questo prezioso asana sapevano come stendersi e rilassarsi, ed erano guidati da guru che erano (o avrebbero dovuto essere) modelli di equilibrio e di serenità.
Si dice che gli Yogi abbiano imparato molto dallo studio dei gattopardi. Certamente il ramo domestico, che ben conosciamo, della stessa famiglia, ci rivela un’alta capacità di conservare l’energia, equilibrio di movimenti, prontezza di riflessi e abilità estrema nel rilassarsi. Un gatto che dorme lascia sul cuscino un’impronta molto più grande di quanto ci si potrebbe aspettare da una forma così poco consistente. E questo vale anche per un neonato che giace in una culla. Entrambi veramente si abbandonano con tutto il loro peso.
Purtroppo quando il bambino cresce acquisisce abitudini innaturali cosicché l’abilità di rilassarsi, se è recuperabile, deve essere reimparata coscientemente. Per l’homo sapiens il mangiare, il bere, lo stare in piedi e lo star seduto, il camminare, il respirare, il dormire, il fare l’amore e il rilassarsi sono arti, ed è veramente raro il trovare un uomo o una donna che le padroneggi tutte.
- Rilassamento come abilità neuromuscolare -
La Posizione del Rilassamento dello Yoga è chiaramente di grande agio per noi, e dovrebbe essere praticata per almeno dieci minuti al giorno, preferibilmente a complemento di una seduta di asanas di Yoga. Tuttavia, eccovi un caso in cui l’insegnamento dello Yoga è incompleto per le nostre necessità, per le ragioni che abbiamo già spiegato. Per fortuna abbiamo una tecnica di rilassamento muscolare utilizzabile da autodidatti, che è stata esperita da molti medici come terapia eccellente per pazienti ipertesi. Fu per la prima volta messa a punto negli anni venti dal Dottor Edmund Jacobson di Chicago che le diede il nome di rilassamento progressivo. Ogni lavoro successivo sul rilassamento si è basato su questo metodo.
La preziosa scoperta del Dottor Jacobson fu che il rilassamento è un’abilità neuromuscolare alla cui padronanza si può giungere progressivamente, allo stesso modo di qualsiasi altra, come per esempio il camminare o il ballare, il cantare, il cucinare un pranzo o il guidare l’automobile. E ciò vale per il rilassamento della mente come per quello del corpo, sebbene a questo aspetto sia stata data poca pubblicità.
La base del metodo consiste nel mettervi nella condizione di riconoscere la tensione nei muscoli e di imparare poi a liberarvene. Il processo negativo di liberazione - in realtà un non far niente - è possibile soltanto attraverso l’allenamento positivo alla consapevolezza delle sensazioni di tensione nervosa in tutte le loro indefinibili sfumature. Per chi si eserciti regolarmente, l’arte di rilassarsi è padroneggiabile in poche settimane e può diventare abituale.
- Preparazione al rilassamento -
La stanza dovrebbe essere tranquilla e non eccessivamente illuminata. L’aria dovrebbe essere piacevolmente tiepida e senza correnti. Indossate indumenti comodi e sciolti, se possibile non indossatene affatto.
Sdraiatevi su un divano solido o sul letto o sul pavimento. Molti trovano che il pavimento è il posto migliore per stendersi e rilassarsi. Ci si dovrebbe mettere un tappeto piegato o una coperta. Se la testa ha bisogno di cuscino, che sia sottile e che non sposti l’allineamento con la spina dorsale. Testa, collo e corpo dovrebbero essere in linea retta ma non rigida.
- Rilassamento graduale -
Giacete sulla schiena con le braccia appoggiate comodamente ai lati, il palmo delle mani in giù e le dita leggermente allargate. Le gambe dovrebbero essere stese e unite ed i talloni toccarsi o quasi.
Sbattete le palpebre 4 o 5 volte, poi tenete gli occhi chiusi.
Instaurate un ritmo di respiro tranquillo e uniforme. Respirate profondamente attraverso il naso, ma non tanto profondamente da causare sforzo. Nello spazio di un minuto diminuite gradatamente la profondità di respiro fino a che sia lento, tranquillo, leggero e ritmico.
Incominciando dai piedi e su fino alla testa, dovreste a questo punto allenarvi a ravvisare la tensione in ciascuno dei maggiori gruppi muscolari del corpo. Allo stesso modo prendete nota delle sensazioni di rilassamento quando vi liberate dalla contrazione muscolare. Con tale metodo dovreste porvi in grado di riconoscere anche le tracce più vaghe di tensione e avere una percezione naturale del rilassamento che è un non far niente, un liberarsi dalla tensione.
- Parte inferiore della gamba sinistra (davanti):
- Inclinate il piede sinistro verso l’articolazione della caviglia. Prendete nota delle tensioni che ne derivano nella caviglia e sul davanti della parte inferiore della gamba.
… Tenete il piede inclinato per sei secondi … Lasciatelo andare e prendete nota della sensazione di rilassamento che ne è derivata.
- Parte inferiore della gamba sinistra (dietro)
Piegate all’ingiù le dita del piede sinistro, contraendo in tal modo il muscolo del polpaccio sul dietro della parte inferiore della gamba. Mantenete la contrazione per sei secondi, poi lasciate andare il più possibile. Anche qui prendete nota delle sensazioni sia di tensione sia di assenza di questa.
- Parte superiore de[la gamba sinistra (davanti)
- Alzate un poco il ginocchio, poi raddrizzate con forza la gamba, contraendo il muscolo estensore della coscia … Mantenete la contrazione … Lasciate andare.
- Parte superiore della gamba sinistra (dietro)
- Girate il piede sinistro e il ginocchio leggermente verso l’interno, in modo da poter flettere la gamba e tirare indietro il tallone sinistro. Mantenete la contrazione del bicipite della coscia, poi lasciate andare.
- Parte inferiore della gamba destra (davanti)
Inclinate il piede verso l’articolazione della caviglia … Mantenete … Rilassate.
- Parte inferiore della gamba destra (dietro)
Contraete il polpaccio destro spingendo il piede lontano da voi e piegando all’ingiù le dita … Mantenete per sei secondi … Rilassate.
- Parte superiore della gamba destra (davanti)
Alzate un poco il ginocchio; poi stendete con forza la gamba, contraendo in tal modo i muscoli anteriori della coscia … Mantenete … Lasciate andare.
- Parte superiore della gamba destra (dietro)
- Girate il piede e il ginocchio leggermente verso l’interno. Tirate indietro il tallone, contraendo il bicipite della coscia … Mantenete … Lasciate andare.
- Addome
Ritirate lo stomaco all’insù e all’indietro verso la spina dorsale… Mantenete la contrazione per sei secondi … Liberatevi dalle tensioni provate.
- Parte inferiore della schiena
Arcuate la spina dorsale in modo che la tensione si propaghi attraverso la parte inferiore della schiena … Mantenete … Rilasciate.
- Mammella sinistra
Sollevate il braccio sinistro in linea perpendicolare, poi stendetelo lentamente attraverso il petto contraendo il petto o muscolo pettorale sinistro … Attendete sei secondi prima di lasciar andare.
- Mammella destra
Sollevate il braccio destro in verticale e lentamente stendetelo attraverso il petto … Contraete il pettorale destro per sei secondi … Lasciate andare.
- Parte alta della schiena
Tirate indietro le scapole come se dovessero toccarsi. Questo contrae la parte superiore della schiena … Mantenete … Lasciate andare.
- Avambraccio sinistro
Poggiate il palmo sul pavimento, sollevate la mano all’indietro verso l’articolazione del polso … Notate le linee di tensione che salgono lungo i muscoli dell’avambraccio dal polso al gomito … Lasciate andare.
- Parte superiore del braccio sinistro (davanti)
Tenendo il palmo della mano sinistra girato verso l’alto e il braccio ben fermo, flettete il braccio sino a che le punte delle dita tocchino la spalla sinistra. Ciò contrae il muscolo biceps brachi sulla parte anteriore del braccio. Attendete sei secondi prima di lasciar andare e rilassare il braccio.
- Parte superiore del braccio sinistro (dietro)
La posizione iniziale è quella della contrazione del biceps brachi del controllo precedente, con il braccio completamente piegato in modo che le punte delle dita tocchino la spalla sinistra. Distendete lentamente il braccio bloccandolo con forza al gomito. Ciò aziona il triceps, il muscolo situato nella parte posteriore del braccio e che serve alla sua estensione. Mantenete la contrazione per sei secondi, poi rilasciate.
- Avambraccio destro
Poggiate il palmo sul pavimento, sollevate tutta la mano all’indietro verso l’articolazione del polso … Lasciate andare dopo sei secondi.
- Parte superiore del braccio destro (davanti)
Tenendo il palmo della mano girato verso l’alto, flettete completamente il braccio in modo che le punte delle dita tocchino la spalla destra … Mantenete … Lasciate andare.
- Parte superiore del braccio destro (dietro)
Partendo dalla contrazione del precedente controllo, allungate il braccio bloccandolo con forza dal gomito contraendo in tal modo la parte superiore del braccio … Mantenete … Rilassate.
- Spalle
Contraete le spalle alzandole per sei secondi … Lasciate andare e rilassate.
- Gola
Contraete i muscoli della gola tirando fortemente in giù gli angoli della bocca … Mantenete … Rilassate.
- Collo
Contraete i muscoli del collo premendo all’indietro la testa contro il pavimento … Contraete … Lasciate andare.
- Mascella
Sbadigliate lentamente, continuando a fare resistenza con i muscoli della mascella. Lasciate andare e rilassate dopo una contrazione di sei secondi.
- Labbra
Contraete e spingete in avanti le labbra, notando la sensazione di tensione … Lasciate andare e rilassate.
- Lingua
Tenendo i denti uniti, con la punta della lingua toccate il palato più indietro che vi è possibile. Mantenete, poi lasciate andare.
- Occhi
Senza muovere la testa, guardate il più lontano possibile verso sinistra … il più lontano verso destra … il più lontano verso l’alto … il più lontano verso il basso. Prendete nota delle sensazioni di tensione nei muscoli che muovono i globi oculari, e concentratevi poi sulla sensazione di rilassamento quando lasciate andare.
Questo è un esercizio prezioso per rinforzare i muscoli degli occhi che abbiamo la tendenza a trascurare. Siamo pigri quando si tratta di muovere gli occhi, e preferiamo invece girare la testa.
- Rilassamento controllato
Questa spiegazione della tecnica che condiziona il rilassamento muscolare profondo può sembrare complicata sulla carta. In pratica troverete che è molto semplice da seguire, e dopo alcuni giorni non dovreste più aver bisogno di consultare il testo. E le contrazioni non devono essere continuate per anni, bensì finché l’arte di rilassarsi diventa un’abitudine. Di solito si possono fare progressi in poche settimane, e si arriverà al controllo completo in tre o quattro mesi. A questo punto le contrazioni condizionanti possono essere sospese, tranne che per un “ripasso” occasionale.
Dal momento in cui riuscirete bene nell’arte di decontrarre i muscoli, vi accorgerete che in accordo anche la mente si rilassa. Dato il legame esistente fra mente e muscolo, questo non vi deve sorprendere. Ma la tecnica che abbiamo appena descritto può essere applicata al rilassamento della mente oltre che a quello del corpo, cosicché la pace della mente diventa effettivamente un’abilità neuromuscolare. Ma ciò sarà descritto in un capitolo successivo. Nel frattempo, come preparazione a questo progresso, fate particolare attenzione a rendervi consapevoli delle tensioni nei muscoli della gola, della mascella, delle labbra e degli occhi. Questi muscoli sono strettamente connessi con il modo di funzionare del pensiero.
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