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Inserito il - 06/10/2009 : 11:25:19 La Formazione della Coppia
di Alessandra Fabriziani
Molti di noi immaginano la vita di coppia come se fosse una favola in cui l’unico scopo è essere per sempre felici e realizzati. Ma ogni membro della coppia ha caratteristiche di personalità differenti che derivano dalle esperienze vissute nella propria famiglia di origine. Queste stesse esperienze influenzano la scelta del partner contribuendo in questo modo a scrivere la storia della relazione.
L’adolescenza è un periodo della vita in cui ogni essere umano sente il bisogno di entrare a far parte del mondo degli adulti, ma nello stesso tempo è ancora forte la dipendenza nei confronti delle proprie figure di attaccamento. I genitori hanno il compito di sostenere i figli e aiutarli sia a ricercare la propria identità sia a svincolarsi dalla famiglia di origine. Ed è proprio in questa fase del ciclo di vita che avviene il passaggio dal mondo adolescenziale alla società degli adulti. In questo periodo l’individuo è in grado di stabilizzare la propria condizione sociale e scegliere, quindi, il proprio partner. Ma cosa succede se l’adolescente nel periodo dello svincolo non ha instaurato dei profondi legami extrafamiliari? È molto probabile che la permanenza nella propria casa duri molto a lungo in quanto non è stato preparato ad una vita autonoma. In questo tipo di situazione la scelta di un eventuale partner può spettare di diritto ai genitori o per essere più precisi le famiglie della coppia sentono di avere il diritto di decidere per il proprio figlio.
In ogni modo tutte le coppie appena formate firmano un “contratto” costituito da un insieme di norme esplicite (come la sessualità) e da leggi inconsapevoli in riferimento all’area affettiva.
Ognuno dei partner ha l’illusione che l’altro abbia la facoltà di appagare i desideri e le aspettative dell’uomo/donna ideale. Più precisamente, l’altro si presenta come colui in grado di soddisfare pienamente le aspettative della propria compagna/o convincendo quest’ultima/o che egli è l’unico/a capace di rispondere alle sue esigenze. Essendo, quindi unico, egli può anche possedere un forte potere: può avere la capacità di influenzarci, dominarci e trovare soluzioni a problemi mai risolti. Secondo Norsa e Zavattini (1997) il matrimonio potrebbe essere un tentativo di risolvere tematiche interne individuali.
Ma come nasce la coppia?
Secondo Cancrini e Harrison (1986) la scelta del partner non è mai del tutto legato alle caratteristiche dell’amato ma ci si innamora dell’immagine che l’altro ci rimanda e che noi rimandiamo a lui. Da questo scambio reciproco nasce ciò che noi chiamiamo relazione.
I primi tempi tutte le coppie vivono un periodo di “fusione” che a lungo andare conduce verso una sensazione di oppressione-soffocamento. Ed è proprio in questo momento che cominciano ad emergere delle divergenze. La fase di fusione viene sostituita dalla consapevolezza che ogni componente della coppia ha una personalità diversa e proviene da un ambiente sociale differente. Reazioni, atteggiamenti e comportamenti possono, quindi, provocare grandi delusioni.
Ma perché si è inevitabilmente diversi? Perché ognuno di noi ha una propria storia che ha inizio dalla prima infanzia ed è costituita da emozioni, abitudini e tradizioni delle quali possiamo non essere consapevoli ma che agli occhi dell’altro possono risultare incomprensibili o insopportabili.
Il sapersi coinvolgere in una relazione di coppia dipende, quindi, dalla maturità dei partner. Questa maturità nasce da una sana interdipendenza tra processi di attaccamento e di autonomia (Togliatti, Angrisani, Barone, 2000). L’esser consapevoli di poter soddisfare i propri bisogni di intimità e contemporaneamente i propri bisogni di autonomia, conduce la coppia a gettare delle solide fondamenta alla loro relazione.
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