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Inserito il - 05/10/2002 : 11:14:03
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da Guerra e Pace di: Alessandra Molteni D'Altavilla - almodal@email.it Perchè c'è stata la guerra in Vietnam?
La bella favola, rimbalzata per anni su tutti i libri della Storia ufficiale, è stata che gli Stati Uniti mandarono i loro gloriosi figli a morire, per difendere il mondo libero, minacciato dal Comunismo.
Al solito, gli ideali di pace, giustizia, democrazia e diritti umani, hanno coperto uno dei più grandi crimini che mente umana ricordi.
Facciamo parlare il colonnello L. Fletcher Prouty: capo delle operazioni speciali al tempo dell'inizio della guerra del Vietnam.
Secondo Prouty (oggi colonnello dell'aviazione in pensione), il 29 gennaio 1954, il direttore della CIA, Allen Dulles, fu autorizzato (direttamente dal presidente degli Stati Uniti) a creare una organizzazione chiamata "Missione militare di Saigon"; l'uomo scelto per guidarla era il colonnello Edward Lansdale, che si era distinto nella precedente operazione (eseguita in collaborazione con la Cia), attraverso cui si era rovesciato il governo del presidente filippino Ramon Magsaysay.
In Vietnam, Lansdale doveva creare le condizioni per una guerra.
Si voleva approfittare di quel fronte caldo (c'era appena stata la guerra d'Indocina con i francesi che, però, aveva dato poche "soddisfazioni") per incrementare il commercio di armi e, in più, si voleva cominciare il traffico di droghe pesanti, cui quella guerra avrebbe dato vasta e convincente copertura.
Così, la "Missione militare di Saigon" e la Cia cominciarono a "fabbricare" l'immagine di un nemico da combattere, approfittando del fatto che il paese era diviso in due (lungo il 17° parallelo) e, al nord, "regnava" il comunista Ho Chi Minh.
Tra il 1954 e il 1955 più di un milione di vietnamiti vennero spostati da Nord a Sud: le unita della marina americana ne trasportarono 657000 e gli aerei della Cia 300000.
Gli altri, furono fatti spostare a piedi.
Perchè si organizzò tale esodo?
Spostando un milione di disperati, senza cibo nè denaro, si creavano le condizioni per una diffusa criminalità nel sud del paese; dopo qualche tempo il Vietnam del sud, difatti, fu infestato da bande criminali che rendevano la vita impossibile al resto della popolazione.
Gli americani (che avevano creato il problema ad arte) battezzarono questa bande "Viet Cong" (movimenti settentrionali rivoluzionari) e le presentarono al mondo come l'avanguardia del comunismo, che cercava di infiltrarsi al sud per scardinare la democrazia.
Creato il problema, il mondo occidentale seguiva con apprensione gli sviluppi di quegli avvenimenti e, quindi, fu quasi "sollevato" quando gli Stati Uniti cominciarono a mandare i primi contingenti militari, per difendere la democrazia e la civiltà, minacciate dal comunismo cino-sovietico.
Lo schema che la Cia adottò era quello solito: problema-reazione-soluzione.
Si creava un problema, si attendeva che il resto del mondo "civile" reagisse (indignandosi o avendo paura delle conseguenze) e, quindi, si proponeva la soluzione (che era l'obiettivo primario di tutta l'operazione).
Nel caso in questione, si creò il problema dei "Viet Cong", si provocò la reazione attonita del mondo occidentale, impaurito da un'avanzata mondiale del comunismo, e si propose la soluzione migliore: l'intervento militare americano che avrebbe difeso la democrazia e la civiltà.
In sostanza: La Cia e la "Missione militare di Saigon" riuscirono a presentare quell'orrendo crimine, come un tributo di sangue che gli americani offrivano al mondo occidentale, in difesa della libertà e della democrazia.
L'11 settembre 2001, due aerei civili americani si schiantarono sulle Twin towers a sud di Manhattan; da qualche giorno, le televisioni di tutto il mondo avevano preso ad occuparsi di un certo Bin Laden e, dunque, fu un gioco da ragazzi creare il problema del terrorismo di matrice islamica, coperto dal regime dei talebani.
Di fronte a quel problema, il mondo intero reagì con sdegno e preoccupazione e, quindi, fu davvero facile per il presidente Bush Jr. farsi approvare un faraonico piano di riarmo (300% di incremento su base annua) e una spedizione punitiva in Afghanistan.
Problema-reazione-soluzione: uno schema che non invecchia mai.
Poco importa che poi la guerra in Vietnam finì in maniera catastrofica e l'attacco all'Afghanistan non abbia prodotto alcun risultato pratico; per i mercanti di morte, ciò che davvero conta sono i profitti sulla vendita di armi e quelli, come ben capite, in queste circostanze non mancano mai.
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