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Inserito il - 26/10/2009 : 10:37:14
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Smettere di fumare: 9 metodi che funzionano
da "Viversani & Belli"
A cura di Laura De Laurentis
- Introduzione -
Il fumo fa male. Malissimo. È corresponsabile della comparsa di vari tipi di tumore, primo tra tutti quello al polmone, è la prima causa di enfisema e di bronchite cronica, impedisce che le cellule dell'organismo vengano ossigenate correttamente, per cui fa sentire sempre stanchi, ingiallisce i denti e le dita, rende sgradevole l'alito, irrita le mucose della bocca.
Nelle donne anticipa la menopausa, negli uomini può favorire la difficoltà di ottenere l'erezione. I motivi per smettere di fumare non mancano di certo. Ma farlo è difficile. Lo ha sancito ufficialmente la comunità scientifica mondiale, inserendo a pieno titolo le sigarette tra le sostanze che provocano dipendenza.
Il fumo determina dunque una schiavitù del tutto identica, per quanto riguarda i meccanismi psicofisici, a quella indotta dalle droghe e dall'alcol. Questo significa che per riuscire a dare l'addio definitivo alle famigerate "bionde" può non essere sufficiente la sola buona volontà. Le probabilità di successo aumentano, cioè, ricorrendo a uno dei tanti metodi oggi disponibili per smettere.
Esaminiamo le tecniche che le statistiche condotte sugli ex fumatori individuano come più valide, tenendo presente che non sempre un metodo che ha funzionato con un fumatore produce su un altro il medesimo risultato. La ricerca della tecnica migliore nel proprio caso andrebbe condotta per tentativi ed errori, basandosi sulla propria risposta individuale. Per quanto riguarda, invece, i trucchi psicologici studiati per supportare la volontà di smettere, nonché per aiutare a sopravvivere nei primi giorni di astinenza, in genere si rivelano preziosi per tutti.
- PERCHÉ PIACE? -
Perché fumare è così bello, per chi ne ha l'abitudine, e dire addio alle sigarette è così difficile? Oggi non ci sono più segreti intorno alle dinamiche che rendono così forte la dipendenza da questa consuetudine deleteria per la salute, nonché socialmente sempre meno tollerata.
Conoscere questi meccanismi è importante, quando si decide di smettere di fumare, perché aiuta a interpretare in modo corretto il disagio psicologico a cui si va incontro nei primi tempi di astinenza.
- Il fumo, esattamente come tutte le droghe, schiavizza, facendo leva sui meccanismi del piacere.
- È la nicotina la sostanza responsabile dell'instaurarsi della dipendenza. Una volta inalata, infatti, stimola il cervello a rilasciare dopamina, un neurotrasmettitore che innesca la comparsa di una sensazione di appagamento, benessere e ritrovata energia.
- DOPAMINA E DESIDERIO:
. II cervello rilascia dopamina tutte le volte che un desiderio viene soddisfatto. Mentre si beve una bibita fresca quando si ha sete, mentre si mangia un piatto gustoso quando si è molto affamati, mentre si fa l'amore con qualcuno che attrae ed eccita e suscita amore, perfino mentre ci si compra un vestito che si voleva da tempo, o mentre si gode della compagnia di un amico ritrovato e di cui si aveva nostalgia.
. Di norma, la possibilità di soddisfare determinati desideri lascia appagati e sereni per un certo arco di tempo o, in alcuni casi, anche per sempre. Ma, se per esempio, si fa indigestione di una pietanza che piaceva molto, o la si mangia ogni giorno per lungo tempo, si può sviluppare anche il disgusto perenne nei confronti del suo sapore, che prima tanto attirava.
. Il fumo, come tutte le cosiddette. "sostanze d'abuso", definite in questo modo perché costringono a farne un utilizzo esagerato quanto dannoso, inceppa il meccanismo di autoregolazione del desiderio, che in altre situazioni induce a darsi uno stop. Il desiderio di fumare, a differenza di quello di mangiare, fare l'amore, acquistare qualcosa, non si spegne mai, perché, a causa di un'azione biochimica che si verifica a livello cerebrale, inibisce la capacità del cervello stesso di sentirsi appagato dopo aver avuto quanto voleva.
La naturale reazione di rifiuto nei confronti dell'eccesso di soddisfazione, che scatta in mille altre situazioni non avviene. Il bisogno di ricercare continuamente la sensazione di appagamento prodotta dal fumo (o dalle altre sostanze di abuso) è stata chiamata "craving".
- CHE C0S'È IL CRAVING -
Fino a non moti anni fa si riteneva che l'abitudine di fumare, così come quella di bere alcolici, fosse espressione di un temperamento incline a quello che veniva superficialmente definito "vizio'. Grazie agli studi compiuti negli ultimi anni si è capito, invece, che fumo, alcol e droghe alterano i meccanismi di autoregolazione della ricerca del piacere, perché determinano uno squilibrio tra i neurotrasmettitori del cervello (dopamina, serotonina), importanti mediatori del tono dell'umore, del sonno e delle sensazioni di benessere e appagamento. Si ipotizza che il cervello trasmetta l'impulso di continuare ad accendere una sigaretta dietro l'altra per rimettere ordine tra i neurotrasmettitori privati del loro naturale equilibrio. Non assecondare l'impulso scatena ansia, mentre soddisfarlo permette di sentirsi bene. II problema sta nel fatto che la condizione positiva, in chi ha sviluppato dipendenza, dura poco.
. L'impulso tende cioè a ripresentarsi sempre più spesso, obbligando ad abusare, spesso anche contro la propria volontà, di quanto lo soddisfa. . Questo è il craving, una dinamica mentale comune a tutte le dipendenze e, quindi, anche al fumo, che può essere definita il desiderio incontrollabile di procurarsi quella sensazione di appagamento (legata per esempio alle sigarette) senza cui sembra impossibile poter affrontare la vita.
LE CARATTERISTICHE
. Anche il tipo di personalità influenza l'instaurarsi della dipendenza dal fumo. Esistono cioè persone che più facilmente di altre diventano schiave delle sigarette, non sanno controllarne la quantità giornaliera e fanno più fatica a smettere. Vediamo quali sono le loro caratteristiche.
-Spirito competitivo accentuato
-Carica di energia sopra la media
-Tendenza all'irrequietezza
-Tendenza ad annoiarsi subito
-Ottima capacità di lavorare senza tregua per lunghi periodi
-Tendenza a essere sempre in ritardo dovuta alla necessità di agire sotto pressione
-Tendenza a sviluppare altre forme di dipendenza (per esempio alcol gioco d'azzardo eccetera).
. Da alcuni anni la comunità scientifica ha inserito l'abitudine di fumare nell'elenco delle tossicodipendenze. Le sigarette sono dunque equiparate alla cocaina, alla marijuana e a tutte le droghe pesanti e mortali.
. Esse soddisfano, infatti, il criterio utilizzato per stabilire quali caratteristiche deve avere una sostanza per essere definita "d'abuso" e, quindi, responsabile dello sviluppo di tossicodipendenza.
Ecco le condizioni che fanno del fumo di sigaretta una droga a tutti gli effetti.
- Obbliga a un consumo smodato, nonostante produca nell'organismo forti danni, di cui si hanno prove scientifiche certe. - - Produce sensazioni di forte piacere e benessere, che si trasformano in una fonte di equilibrio psicoemotivo irrinunciabile. - - Smettere impone un grosso sacrificio, anche quando la rinuncia è fortemente voluta a livello razionale.
Al pari di tutte le altre droghe, il fumo di sigaretta produce sintomi di astinenza nel momento in cui viene abbandonato. Questi disturbi variano comunque da persona a persona, sia per numero sia per intensità. . In tutti i casi tendono, però, a scomparire in modo spontaneo in un periodo di tempo anch'esso variabile (vedi anche capitolo 3, pag.23 "Ci si disintossica in:72 ore"). I più significativi sono i seguenti.
Facile irritabilità Irrequietezza Crisi d'ansia Incapacità di concentrarsi Attacchi di fame incontrollabile Alterazioni dell'umore Crisi di sconforto Senso di vuoto e d'inutilità Depressione più o meno accentuata.
. Gli effetti dell'astinenza, che sono quasi tutti legati alla dipendenza psicologica dal fumo, si possono superare con successo ricorrendo ai vari trucchi proposti nei capitoli che seguono.
- CAPITOLO 2 -
TEST: CHE RAPPORTO HAI CON LE BIONDE?
. Il test che segue ti aiuterà a scoprire che tipo di relazione esiste tra te e il fumo. Ti potrà, quindi, anche aiutare a orientarti verso il metodo per smettere che potrebbe rivelarsi più efficace nel tuo caso particolare. Per avere un risultato attendibile devi rispondere con attenzione e sincerità.
1- Mediamente ogni giorno accendi...
A ) Più di un pacchetto di sigarette. B ) Tra le 15 e le 20 sigarette. C ) Non più di 10 sigarette.
2.- Può accadere che tu rimanga senza piu' sigarette di sera...
A) Assolutamente no. B) Eccezionalmente. C) Sì, senza dubbio.
3.- Nell'arco della settimana e dell'anno, fumi di più...
A) Non c'è differenza tra giorni di lavoro e giorni di vacanza. B) Nei giorni di lavoro. C) Nei giorni di vacanza.
4.- Faresti più fatica a rinunciare alla sigaretta del...
A ) Dopo caffè, al mattino. C) Dopo pranzo. D) Dopo cena.
5.- Chi ti fa presente che fumare fa male suscita in te...
A) Ribellione. B)Sensi di colpa. C ) Indifferenza.
6.- Quante volte in un anno ti riprometti di smettere di fumare, senza tuttavia passare dalla teoria alla pratica?
A ) Almeno 10. B ) Almeno 100.' C ) Non più di una.
7.- Quando accendi una sigaretta pensi per ii prima cosa...
A) quante ne hai già fumate. B) A quanto ti fa male. C) A quanto ti piace.
8.- Giudichi chi non fuma...
A)Noioso. B ) Fortunato. C ) Rinunciatario.
9.- Quando sei alle prese con un doloretto pensi che sia in relazione al fumo?
A)Solo se è localizzato su gola, bronchi o polmoni. B) Sì, sempre, ovunque sia localizzato. C) No, mai.
10.- Con che frequenza immagini che ti ammalerai seriamente a causa del fumo?
A)Circa una volta al mese. B j Praticamente ogni giorno. C) Molto raramente.
11.- Nell'arco della giornata ti capita di accendere una sigaretta pur non avendo assolutamente voglia di fumare...
A)Almeno 5,o 6 volte. B Quasi sempre. C ) Mai.
12.- Quando vai al cinema esci a fumare...
A) Almeno un paio di volte anche nel corso della proiezione. B ) Solo nell'intervallo tra un tempo e l'altro. C ) Mai.
13.- Conti, una dopo l'altra, le sigarette che fumi?
A ) No, mai. B ) Solo fino a un certo punto della giornata. C ) No, però sei in grado di ricostruire quante ne fumi in un giorno.
14.- Quando hai la tosse e il raffreddore...
A) Fumi esattamente come sempre. B) Cerchi di fumare di meno. C) Non fumi.
15.- Se non hai voglia di fumare per un paio d'ore...
A) Ti preoccupi. B) Ti rallegri. C) Non te ne accorgi neppure.
16.- Definiresti la sigaretta...
A) Una compagna di vita. B) Una tiranna. C) Un piacere di cui non abusare.
17.- Quando ti rechi dal medico per un controllo temi di più...
A) Che ti imponga di smettere di fumare. B) Che ti domandi quante sigarette fumi. C) Che ti metta a dieta.
18.- Per smettere di fumare dall'oggi al domani senza sacrificio saresti disposto a...
A)Sborsare una forte somma di denaro. B) Rinunciare alle ferie per un anno intero. C)Nulla: potresti farlo senza pagare scotti.
19.- Menti sul numero di sigorette che fumi?
A ) Solo conte stesso. B) Sì, con chiunque. C ) Assolutamente no.
20.- Alterni sigarette ultra tight con tipi di sigarette ad alto contenuto di nicotina e condensato?
A) Sì, in certi momenti della giornata preferisci sigarette "robuste': B) No, fumi solo sigarette leggere. C ) No, fumi solo sigarette a contenuto di nicotina e condensato medio o alto.
AI momento dell'imbarco per un lungo volo intercontinentale chiedi...
A)Un posto per non fumatori, ma poi ti accendi un mucchio di sigarette nell'area in cui non c'è il divieto. B ) Un posto per fumatori, perché vuoi essere libero di accendere tutte le sigarette che desideri. D) Un posto per non fumatori, per godere appieno del piacere di accendere la sigaretta all'arrivo.
PREVALENZA DI <A>: ODIO-AMORE
Sei un fumatore accanito, dipendente dalla sigaretta come dall'aria che respiri. Ti piace molto fumare, ma una parte di te sa perfettamente che il danno prodotto dalle sigarette è di gran lunga superiore al beneficio in termini di appagamento psicologico che si ricava. Per questo, se da un lato ami questi rotolini di carta e tabacco, che scandiscono le ore della tua vita facendoti compagnia e aiutandoti nei momenti di crisi, dall'altro li detesti, perché sai che lo scotto da pagare in cambio di un fugace godimento è veramente alto sotto il profilo della salute e dell'efficienza fisica.
PREVALENZA DI <B>: IRRITAZIONE-DISAGIO
Sei schiavo delle sigarette nel senso peggiore del termine, visto che ogni volta che ne accendi una provi rimorso per la tua salute eirritazione nei confronti.della tua debolezza. Fumi, cioè, senza provare neppure quel piacere che rappresenta il maggiore ostacolo alla volontà di smettere. Fumi perché ti sembra di non poter fare a meno della gestualità legata alle sigarette, in realtà detesti esserne prigioniero e non riuscire ad affrancarti. . Di più, forse non passa giorno in cui tu non ti riprometta di smettere, ma la scarsa fiducia che nutri nella tua forza di volontà ti suggerisce di non provarci neppure.
I IL CONSIGLIO
. Desideri smettere e la realizzazione di questo sogno dipende solo da te. Pensaci: tu I puoi aiutarti a farlo, e farlo è possibile. . Prova un qualunque metodo utile per vincere la dipendenza dal fumo: dato che hai voglio di chiudere per sempre con le sigarette, è possibile che tu raggiunga ottimi risultati.
PREVALENZA DI <C>: PIENA LIBERTA'
. La tua condizione di fumatore è davvero invidiabile. Sei tu, infatti, a comandare la sigaretta e non viceversa. Fumi solo quando desideri veramente concederti questo piacevole peccato che ti gusti fino in fondo, ma non accenderesti mai una sigaretta solo per automatismo, come è brutta abitudine fare per la maggior parte dei fumatori. . Ma c'è di più: potresti benissimo stare giorni e giorni in astinenza dal fumo senza per questo soffrirne più di tanto. Si tratterebbe solo di un sacrificio piccolissimo che non ti darebbe molto filo da torcere. . Insomma, pur fumando non hai sviluppato una vera e propria dipendenza e questo ti concede il privilegio di essere libero di smettere in qualunque momento desiderassi farlo.
IL CONSIGLIO
Nella tua situazione davvero fortunata non ha alcun senso continuare a fumare. Non sei schiavo delle sigarette, perché dunque continuare ad avvelenare il tuo organismo per un'abitudine di cui non ti costerebbe quasi ,, nulla.privarti? Qualche piccolo trucco per sopravvivere bene nei primi giorni di addio al fumo (vedi capitolo b "Come affrontare i primi 10 giorni", a pag. 47) potrebbe esserti sufficiente per dimenticare per sempre le famigerate ..bionde".
I BUONI MOTIVI PER SMETTERE
I fumatori lo sanno: dire addio alle sigarette e' un dovere nei confronti di se stessi. Ma, tutti conoscono mille scappatoie mentali grazie a cui rimandare la decisione <a piu' avanti>, cioe' a una data sempre in procinto di essere stabilita, che resta sempre molto vaga.
- È vero anche, però, che quando l'idea di dire basta al fumo s'insinua nella mente si può ritenere di avere già fatto un primo passo verso la libertà. Perché di libertà si tratta, visto che il fumo rappresenta una vera e propria schiavitù, che non lascia spazio alla volontà (si pensi solo al fatto che molti fumatori si privano del piacere di andare al cinema perché non possono resistere per due ore di seguito senza accendere una sigaretta).
- Il pensiero di smettere si sta facendo strada? Può aiutare nell'intento conoscere con precisione i dati relativi ai danni indotti dal fumo e i vantaggi, che derivano dalla decisione di smettere. Vediamoli.
Studi e statistiche evidenziano, senza lasciare adito a dubbi, i dati che seguono.
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II 70 per cento dei maschi fumatori ha una sperante di vita inferiore rispetto a quella dei non fumatori.
II 30-40 per cento delle donne fumatrici ha una speranza di vita inferiore rispetto alle non fumatrici.
II 50 per cento delle persone che hanno iniziato a fumare durante l'adolescenza ha 50 probabilità su cento di morire a causa delle sigarette.
22: tanti sono gli anni di meno che i fumatori hanno rispetto alle aspettative di vita media.
I maschi e le femmine fumatori sono costantemente esposti al rischio di sviluppare l'arteriosclerosi, una temibile anticamera dell'infarto.
Tutti i fumatori sono ad alto rischio di. sviluppare l'enfisema polmonare, una seria malattia dei polmoni che ostacola la funzione respiratoria, ripercuotendosi sulla salute dell'intero organismo.
I maschi e le femmine fumatori presentano nel sangue un aumento della quota di colesterolo Ldl e una diminuzione dell'Hdl. II primo è definito "cattivo", perché danneggia i vasi sanguigni, I'Hdl viene chiamato "buono", perché esercita un'azione protettiva nei confronti delle arterie.
I maschi e le femmine fumatori hanno un rischio maggiore di sviluppare un tumore a carico di polmoni, vescica, reni, pancreas, sangue.
Le donne fumatrici hanno maggiori difficoltà a dare inizio a una gravidanza e, dopo il concepimento, sono più a rischio di aborto.
Le donne fumatrici mediamente vanno incontro alla cessazione definitiva del flusso mestruale (menopausa) molto prima di quelle che non fumano.
SONO DUE LE SOSTANZE PIU' NOCIVE
. Sapere cosa esattamente s'inala a ogni boccata di sigaretta può essere un ulteriore spinta verso la decisione di smettere.
. Quattromila: è il numero di sostanze nocive, unità più unità meno, che sono state contate nel fumo. Tra queste, le più pericolose per la salute sono la nicotina e il monossido di carbonio. Ecco perché.
LA NICOTINA:
Fa parte della categoria degli alcaloidi. È una sostanza tossica e in grado di instaurare il ' meccanismo' della dipendenza. Tra i suoi effetti più dannosi, sono da sottolineare per importanza:
- l'aumento della pressione sanguigna. È stato dimostrato che già dopo le prime boccate di fumo la pressione arteriosa va incontro a un aumento che può essere più o meno significativo in base all'età e alle condizioni fisiche del fumatore;
- l'aumento della frequenza cardiaca. Il cuore, quando si aspira il fumo, inizia a battere più rapidamente;
- l'alterazione della circolazione del sangue, che si verifica in quanto la nicotina induce un restringimento dei vasi sanguigni.
IL MONOSSIDO DI CARBONIO
Fa parte della categoria dei gas tossici perché, se inalato, impedisce all'organismo di ricevere e utilizzare l'ossigeno in modo adeguato. Da questa interferenza conseguono direttamente:
- l'aumento dei globuli rossi nel sangue. Il fenomeno è lo stesso che si verifica in forma più significativa in seguito a un'intossicazione di gas dovuta, per esempio, all'inalazione scarico di un'automobile;
- l'alterazione e invecchiamento precoce degli organi e dei tessuti, causata da una scorretta ossigenazione delle cellule.
LE ALTRE COMPONENTI DANNOSE
Nella tabella riportata qui sotto, c'è l'elenco di altre sostanze contenute nel fumo e considerate tra le più nocive, immediatamente dopo la nicotina e il monossido di carbonio. Molte di esse, oltre ad avere effetti cancerogeni, incrementano la produzione di muco da parte dei bronchi. In più, danneggiano i polmoni e il sistema mucociliare, che è l'insieme di sottilissimi peli situati lungo l'albero bronchiale, che hanno il compito di tenere puliti i bronchi.
Catrame cancerogeno idrocarburi aromatici cancerogeni Fenolo cancerogeno Cresolo cancerogeno Betanaftilamina cancerogena Ninitrosonornicotina cancerogena Benzopirene cancerogeno Metalli in tracce cancerogeni Indolo cancerogeno
TUTTI I BENEFICI SE SI SMETTE
. La rinuncia alla sigaretta porta con sé innumerevoli vantaggi, ,che possono largamente compensare il sacrificio. E bene non solo conoscerli, ma anche memorizzarli.
. Questo sistema può servire sia per decidere finalmente di dare addio al fumo, sia per avere un aiuto quando, dopo aver smesso, la tentazione di riprendere sembra più forte della volontà di resistere.
A BREVE TERMINE
. Ecco i vantaggi che si possono apprezzare fin dai primissimi giorni di astensione:
- recupero completo del senso dell'olfatto e del gusto, che il fumo altera;
- recupero dell'efficienza fisica generale; - - scomparsa del fiatone in seguito a uno sforzo;
- possibilità di fare le scale senza affanno;
- recupero della freschezza dell'alito;
- risparmio di denaro;
- recupero di un odore gradevole in casa e sugli abiti.
A LUNGO TERMINE
- Recupero della resistenza verso la fatica fisica;
- sensibile diminuzione del rischio di infarto al cuore;
- aumento dell'aspettativa di vita;
- riduzione del rischio per i familiari di malattie causate dal fumo passivo;
- sensibile miglioramento dell'aspetto della pelle e dei denti;
- scomparsa della tosse e del catarro;
- maggiore resistenza nei confronti di raffreddore e influenza;
- miglioramento della qualità del sonno;
- attenuazione dell'ansia;
- scomparsa del senso di debolezza e affaticamento;
- maggiore disponibilità economica (la rinuncia al fumo equivale a un risparmio annuo di svariati milioni).
La decisione di smettere spesso viene rimandata a causa del timore di non riuscire ad affrontare le crisi di astinenza che seguono la rinuncia.
Per questo, può essere importante sapere che tutti i disturbi legati all'astinenza comunque raggiungono la massima violenza nelle prime 48 ore dall'accensione dell'ultima sigaretta, ma poi tendono a scomparire gradualmente nel giro di due settimane.
È stato scientificamente provato che nell'arco di 72 ore dal momento in cui si smette di fumare, tutta la nicotina presente nell'organismo viene smaltita.
Quattro giorni soltanto, insomma: dopodiché, ci si può considerare disintossicati. Questo significa, evidentemente, che tutti i disturbi che si accusano dopo i quattro giorni sono di origine puramente psicologica, cioè non dipendono, come spesso erroneamente si è portati à credere, dalla necessità dell'organismo di essere rifornito di nicotina, quanto piuttosto dal disagio emotivo legato al cambio di abitudini che la rinuncia al fumo inevitabilmente comporta.
LA DIFFICOLTA' E' NELLA MENTE
La dipendenza psicologica permane dunque molto più a lungo di quella fisica. L'ex fumatore può rimpiangere per mesi la sigaretta nella sua veste di "stampella" e di compagna di vita. Così come può accusare una fortissima nostalgia nei confronti della gestualità legata al fumo (togliere la carta trasparente che avvolge il pacchetto, aprire il pacchetto, usare l'accendino eccetera).
- va sottolineato, però, che la componente di rimpianto si riscontra solo negli ex fumatori, convinti che la sigaretta tra .le dita migliori la propria immagine, trasmettendo un'idea di sicurezza, forza, maturità. Aiuti, insomma, ad apparire vincenti.
- Negli Stati Uniti, per esempio, dove nell'immaginario collettivo a chi fuma vengono attribuite caratteristiche negative, quali insicurezza, introversione, debolezza morale, salute cagionevole, poca resistenza alla fatica, l'ex fumatore non solo non sviluppa rimpianto per l'immagine di sé con la sigaretta in mano, ma trae forza dall'idea di essere riuscito a passare nella categoria delle persone che più ricevono consensi e hanno prestigio. Cioè, di chi non ha bisogno di zattere e di coperte di Linus per riuscire a stare a galla nella vita.
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