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Inserito il - 14/12/2007 : 12:16:12
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Domenica 2 dicembre il Prof. Marco Ferrini ha tenuto in Svizzera ad Ascona, presso la Fondazione Monte Verità, una Conferenza sul tema: “Vegetarianesimo e Spiritualità nella Tradizione Classica Indiana”. Immerso nella quiete e nella bellezza di un parco storico, il Monte Verità si erge sulle colline che sovrastano il Lago Maggiore e rappresenta da sempre un polo magnetico di convergenza di idee, tendenze, sperimentazioni, espressioni culturali caratterizzate dall'intersezione fra la cultura Occidentale e quella Orientale.
La vocazione del Monte Verità quale luogo d'incontro, di riflessione e introspezione, è maturata fra gli avvenimenti della sua storia centenaria che, propiziati da speciali caratteristiche geografiche e naturali, hanno visto protagonisti anche in passato una serie ricchissima di pensatori, scrittori, intellettuali, artisti e vari esponenti di rilievo della cultura tra i quali Michail Bakunin, Errico Malatesta, Stefan George, Carl Gustav Jung, Hermann Hesse, Erich Maria Remarque. La Conferenza è stata introdotta dal Sindaco della Fondazione Monte Verità, il Sig. Rossetti, e da Pietro Leemann, chef di alta cucina naturale, organizzatori e promotori dell’evento.
Il Prof. Ferrini ha sviluppato il tema della Conferenza presentando alcuni dei principi fondamentali della filosofia dell’alimentazione vegetariana secondo l’antica tradizione vedica, spiegando i valori etico-morali e spirituali che ne sono alla base e che si sono diffusi nel corso dei millenni ispirando anche la visione di alcuni grandi del pensiero occidentale. Tra i vegetariani illustri della storia ricordiamo Aristotele, Bacone, Cicerone, Darwin, Einstein, Euripide, Freud, Goethe, Ippocrate, Newton, Nietzsche, Orazio, Ovidio, Pitagora, Platone, Plinio, Plutarco, Schopenhauer, Seneca, Socrate, Sofocle, Spinoza, Virgilio, Tolstoj. Anche Leonardo da Vinci, grande artista, pittore e scienziato ma anche uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, si augurava: “Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”. Jeremy Bentham, filosofo e giurista inglese della seconda metà del 700, padre della dottrina economica dell’utilitarismo, spiegava che riguardo agli animali dobbiamo chiederci non tanto se possono ragionare o se possono parlare, quanto piuttosto: “Possono soffrire?".
Nella civiltà indovedica la scelta del vegetarianesimo, ha spiegato Ferrini, non è principalmente motivata da ragioni salutistiche od economiche, anche se è indubbio che anche al riguardo essa porti vantaggi non affatto trascurabili, ma è soprattutto dettata da principi e valori di ordine etico e spirituale. Il comune denominatore del pensiero tradizionale panindiano è infatti ahimsa, la non violenza, ovvero il rispetto della vita in tutte le sue espressioni, dunque la compassione e l’amore nel rapportarsi ad ogni creatura, a prescindere dalla specie a cui appartenga. Ahimsa risulta essere un pilastro portante per l’illuminazione interiore ed il risveglio spirituale, che non possono essere accessibili fintanto che non si rispetta il principio etico basilare di non nuocere o danneggiare altre creature viventi, evitando quanto più possibile qualsiasi forma di violenza sia psicologica che fisica, e che dire l’uccisione di altri esseri. La violenza che esercitiamo nei confronti degli altri, ha spiegato Ferrini, blocca anche la nostra evoluzione, non solo quella altrui poiché, come affermano i grandi testi della letteratura vedica ed anche studiosi e scienziati moderni, tutte le creature viventi sono in rete, tutto l’universo è strettamente collegato e governato da un’intelligenza superiore e da un ordine cosmo-etico che gli antichi rishi definivano con il termine dharma e che gli scienziati della fisica quantistica chiamano oggi “ordine implicito”.
La scelta del vegetarianesimo è dunque parte e componente essenziale di un progetto di sviluppo globale della persona finalizzato a quella meta e al contempo nucleo fondante di tutti i percorsi evolutivi e spirituali autentici che è l’amore universale verso Creatore, creato e creature (la vera ecologia), che nel concreto si esprime con la valorizzazione e l’accoglienza dell’altro, con la manifestazione di sentimenti di empatia, condivisione, comunione, compassione e misericordia.
Anche in risposta alle domande poste dal pubblico, il relatore ha sviluppato il tema della Conferenza descrivendo i rapporti tra cibo, psiche e coscienza: l’influenza della dieta sulle nostre emozioni, tendenze caratteriali, capacità di auto-dominio e più in generale sul nostro livello di sviluppo psicologico e spirituale per la comprensione di livelli di realtà più profondi, oltre la mera percezione sensoriale. Sono stati fatti inoltre approfondimenti particolari in merito alle bevande alcoliche, all’acqua, al latte e agli alimenti geneticamente modificati.
La serata si è conclusa con una gustosissima cena di alta cucina vegetariana offerta agli oltre 150 partecipanti alla Conferenza dallo Chef Pietro Leemann e Simone Salvini con lo staff da loro diretto, dunque con un’ottima dimostrazione pratica dei principi di alimentazione naturale descritti dal Prof. Ferrini alla luce della tradizione vedica nelle loro benefiche implicazioni per la salute del corpo, della mente e dello spirito.
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