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 Radio/podcast: falla FF/IE, topless per sicurezza

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 30/11/2006 : 11:45:29
Radio/podcast: falla FF/IE, topless per sicurezza auto,
spam


__Antibufala: l'Autovelox nascosto nel guardrail, caso risolto a tempo
di record dai lettori__


Versione blog, con foto:

http://attivissimo.blogspot.com/2006/11/antibufala-autovelox-nel-guardrail.html

Numerosi lettori mi hanno inviato due foto misteriose che, secondo un
appello che sta circolando in questi giorni, mostrerebbero un
Autovelox nascosto in un guardrail. Le vedete nella versione blog di
quest'articolo.

Il caso si preannunciava sin da subito impegnativo per via della
scarsità di indizi, per cui ho chiesto subito nel blog il vostro
aiuto. E in men che non si dica (74 minuti, per essere precisi) avete
trovato la soluzione: si tratta sì di un Autovelox, ma non è situato
in Italia.

Si trova infatti in Svizzera, nel canton Vaud, e specificamente
sull'autostrada vicino a Morges. La documentazione fotografica è
fornita nel blog da un PDF ufficiale. Complimenti a galbandrea, lo
scopritore, per l'ennesima dimostrazione del potere di Internet.

Credo di aver localizzato la zona in Google Earth: 46°31'25.35 N, 6°31'13.55 E.



__Disinformatico radio/podcast: falla Firefox e IE, danesi in topless
per la sicurezza stradale, spam___


Il titolo riassume i temi di cui mi sono occupato nella puntata del
Disinformatico di ieri mattina, in onda dalle 11 alle 12 come consueto
sulla Rete Tre della RSI (radio svizzera di lingua italiana),
ricevibile anche in streaming e scaricabile (in versione senza musica)
come podcast:

http://podcast.rtsi.ch/ReteTre/Il_Disinformatico/09Ildisinformatico_28_11_06.mp3


__Falla grave in Firefox e in Internet Explorer__

Il 21 novembre scorso è stata annunciata una falla molto grave in
Firefox e Internet Explorer (tutte le versioni),

https://bugzilla.mozilla.org/show_bug.cgi?id=360493

che consente a un aggressore di rubare le password di accesso ai siti
di comunità come Myspace, come segnalato da Netcraft il 27 ottobre
scorso.

http://news.netcraft.com/archives/2006/10/27/myspace_accounts_compromised_by_phishers.html

L'aggressore non fa altro che impostare una pagina personale di questi
siti in modo che sembri visivamente una richiesta di password
proveniente dall'amministrazione del sito, alla quale sia Firefox, sia
IE rispondono automaticamente, consegnando la password all'aggressore.
Internet Explorer sembra essere leggermente meno vulnerabile: secondo
lo scopritore,

"...gli attacchi RCSR stanno prendendo attivamente di mira anche
Microsoft Internet Explorer, ma un difetto in Firefox rende molto più
probabile il successo dell'attacco... gli utenti di Firefox e Internet
Explorer devono essere consapevoli che le loro informazioni possono
essere rubate in questo modo quando visitano blog o forum situati
presso indirizzi fidati... né Internet Explorer né Firefox sono
progettati per controllare la destinazione dei dati immessi nei moduli
online prima che l'utente li invii... Firefox immette automaticamente
in questi moduli i nomi utente e le password salvate. Questo non
avviene in Internet Explorer, a meno che il modulo-trappola non
compaia nella stessa pagina che ospita un modulo di login autentico."

(http://www.info-svc.com/news/11-21-2006/)

Una dimostrazione innocua di questa falla, realizzata dal suo
scopritore, è disponibile qui per Firefox:

http://www.info-svc.com/news/11-21-2006/rcsr1/

immettete una password e un nome utente (inventati, non veri!) nella
pagina e poi cliccate su Login. Nella pagina successiva, cliccate
sull'immagine del video di Youtube. Verrete portati a una pagina di
ricerca di Google.

Guardate a questo punto la barra dell'indirizzo: vi troverete il nome
utente e la password che avete immesso. In altre parole, avete passato
a Google il nome utente e la password che avete immesso in un altro
sito che non c'entra nulla con Google. Se al posto di Google ci fosse
stato un sito di un aggressore e i dati immessi fossero stati reali, a
quest'ora l'aggressore avrebbe in mano i vostri codici d'accesso.
Sgradevole. La discussione tecnica su Bugzilla descrive i casi in cui
IE6/7 è vulnerabile a questo tipo di attacco:

https://bugzilla.mozilla.org/show_bug.cgi?id=360493

In attesa del rilascio di una correzione di Firefox e IE, la difesa
consiste nel non usare i sistemi di gestione delle password presenti
in questi due programmi: in altre parole, non consentite a Firefox e
IE di ricordare per voi le password, ma immettetele a mano.

Antibufala: video di ragazze danesi in topless per indurre a guidare piano
Sta circolando in Rete un video che afferma di essere uno spezzone di
un telegiornale danese nel quale vengono mostrate e intervistate delle
ragazze danesi che, nell'ambito di una campagna per la
sensibilizzazione ai limiti stradali di velocità, si mettono in
topless e pantaloncini cortissimi e reggono i cartelli con
l'indicazione del limite. L'idea è che gli automobilisti, per
osservare con più calma la "segnaletica", rallentino, ottenendo il
desiderato effetto di maggiore sicurezza del traffico.

Il video è autentico, ed è effettivamente sponsorizzato dal ministero
dei trasporti danese, al quale va un plauso incondizionato per
l'originalità e la disinvoltura (insieme a un'invocazione di par
condicio per il pubblico femminile), ma vi fermo prima che si scateni
un esodo in massa verso la Danimarca. Infatti non si tratta di un vero
servizio del telegiornale, ma di un video virale distribuito
esclusivamente via Internet dal ministero, e le ragazze danesi non si
appostano sistematicamente in topless lungo le strade con il cartello
dei 50 all'ora in mano: l'hanno fatto soltanto per questo video. Lo
so, è una brutta notizia, ma qualcuno la deve pur dare.

Il link al video è indicato nella versione blog di questo articolo.


__Tutto sullo spam__

Perché "spam"? Il termine spam si riferiva in origine a un prodotto
alimentare in scatola, tuttora reperibile in vari paesi, a base di
carne precotta, commercializzato dalla Hormel Foods. La grafia
corretta del prodotto alimentare è SPAM, tutto in maiuscolo, proprio
per distinguerlo dallo spam digitale. Il sito ufficiale è Spam.com.

Durante la seconda guerra mondiale, lo SPAM fu uno dei pochi alimenti
esclusi dal razionamento in Inghilterra, per cui gli inglesi se lo
trovavano in tavola un giorno sì e l'altro pure; questo ha contribuito
a un certo tedio britannico verso il prodotto, che è sfociato in un
celebre sketch di Monty Python (ne trovate il video su Youtube)

http://www.youtube.com/watch?v=ODshB09FQ8w

ambientato in una bettola nella quale si servono soltanto piatti a
base di SPAM. La ripetizione ossessiva della parola SPAM è stata
associata, dai primi Internettari, alla ripetizione ossessiva presente
nelle pubblicità-spazzatura, e da qui è derivato l'uso di spam
(minuscolo) per indicare qualsiasi comportamento ripetitivo, irritante
e di poco pregio.

Quanto spam gira? Secondo The Inquirer,

http://www.theinquirer.net/default.aspx?article=35993

uno studio recente della Commissione Europea segnala che oltre la metà
dei messaggi di posta inviati nell'UE è spam; per alcuni utenti, lo
spam rappresenta l'80% di tutta la posta ricevuta. I peggiori spammer
sono negli USA, che generano il 21,6% circa dello spam mondiale. La
Cina è seconda, staccata al 13,4%; terzo è il Giappone, seguito da
Russia, Corea del Sud, Canada e Inghilterra, secondo i dati in tempo
reale di Spamhaus:

http://www.spamhaus.org/statistics/countries.lasso

Secondo dati Ironport, a giugno 2006, i messaggi di spam erano circa
55 miliardi al giorno; 20 miliardi in più che nel 2005:

http://www.ironport.com/company/ironport_pr_2006-06-28.html

L'utente più spammato in assoluto è Bill Gates, che ne riceve 4 milioni l'anno:

http://www.acme.com/mail_filtering/article_2.html

L'oggetto più frequente di questo spam a zio Bill è costituito da
metodi per fare soldi in fretta. Piove sul bagnato.

Chi lo manda? Le botnet (gruppi di computer di utenti
inconsapevolmente infetti) sono responsabili per l'80% dello spam. Le
gang di spammer professionisti sono meno di 300 in tutto il mondo,
secondo Spamhaus:

http://www.spamhaus.org/rokso/index.lasso

Spamhaus pubblica anche la top ten degli spammer più pestiferi, i cui
nomi e cognomi sono ben noti; non vengono arrestati quasi mai, perché
operano da paesi nei quali fare spamming non è reato o è reato minore,
oppure usano società fantasma per rendere difficile la creazione di
prove legalmente valide e continuano a cambiare sedi e fornitori
d'accesso:

http://www.spamhaus.org/statistics/spammers.lasso

Ma qualcuno abbocca? Certamente. Per come è strutturato lo spam,
(costo zero per inviare messaggi), non importa quanto siano rari gli
ingenui che abboccano: anche un tasso di una vittima su 100.000
messaggi porta comunque a un guadagno per lo spammer, che viene pagato
dal committente per ogni vendita realizzata o a forfait (nel caso
dello spam azionario). E lo spam rende. Per esempio, Jeremy Jaynes era
nella top ten degli spammer di Spamhaus nel 2004 e guadagnava 750.000
dollari al mese; però quando fu arrestato negli Stati Uniti si prese
anche nove anni di galera (non ancora iniziati).

Come fanno a trovare il mio indirizzo? Gli spammer esplorano la Rete
con programmi automatici (web spider) alla ricerca di indirizzi
pubblicati nelle pagine Web, per esempio nelle pagine dei forum o
negli organigrammi pubblicati dai siti aziendali o istituzionali; si
abbonano alle mailing list per acquisire la lista degli iscritti;
mandano le catene di Sant'Antonio per poi raccoglierne gli elenchi di
mittenti spesso inclusi da chi le inoltra; copiano i dati degli
intestatatari di siti, pubblicati tramite i servizi Whois; e usano
virus che copiano la rubrica degli indirizzi dal computer della
vittima e la mandano allo spammer.

Come difendersi? Quasi tutti i programmi di posta hanno dei filtri
interni ai quali si può "insegnare", tramite esempi, quali messaggi
sono spam e quali no; i provider, inoltre, offrono filtri antispam,
magari a pagamento. Anche se Microsoft e altri stanno proponendo
sistemi antispam molto complessi, sta prendendo piede un sistema
semplice chiamato graylisting: in sintesi, la prima volta che si
riceve un e-mail da un indirizzo sconosciuto, il nostro provider lo
respinge temporaneamente al provider del mittente con la richiesta di
ritrasmetterlo più tardi. Se il mittente è legittimo, lo ritrasmette e
si stabilisce da quel momento in poi la normale comunicazione;
l'indirizzo del mittente viene considerato valido; se il mittente è
uno spammer, difficilmente ritenterà la trasmissione e quindi il suo
spam non verrà mai recapitato. Questo sistema non richiede alcuna
impostazione da parte dell'utente, richiede pochissime risorse ai
provider, e funziona a prescindere dal contenuto del messaggio.

Per il momento, la prevenzione resta la miglior difesa: date il vostro
indirizzo di e-mail soltanto alle persone di cui vi fidate e con la
preghiera di non includerlo nei campi "CC" o nelle catene di
sant'Antonio; non mettetelo nel vostro sito, blog o pagina Web (se lo
dovete fare, "cifratelo" usando un'immagine o una grafia comprensibile
solo alle persone ma non ai programmi automatici, come topone
chiocciola pobox.com, oppure inserendo una parola da rimuovere, come
topone.togli-questo@pobox.com).

Usate inoltre regolarmente un antivirus e un antispyware per essere
sicuri di non essere portatori sani d'infezione spiona o addirittura
disseminatori inconsapevoli di spam, e impostate i vostri programmi di
posta in modo che non scarichino automaticamente le immagini e non
interpretino l'HTML nei messaggi di posta. Le immagini e l'HTML
vengono usate dagli spammer per sapere se leggete i loro messaggi.

Conviene inoltre avere un indirizzo di e-mail "privato", da riservare
alla cerchia di amici e colleghi più fidati, e uno o più indirizzi
"sacrificabili" per tutte le altre transazioni e comunicazioni che
potrebbero essere a rischio.

Soprattutto, non rispondete mai a uno spam, neppure per insultarlo, e
men che meno per farvi rimuovere dall'elenco dei mittenti come a volte
promettono gli spammer: è una trappola.

Ciao da Paolo.
--
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Paolo Attivissimo
topone@pobox.com
www.attivissimo.net
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