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 Conferenze: Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 26/08/2009 : 12:52:59
Conferenze: Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita

Esperienza psicologica di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo

Firenze, Sabato 26 Settembre 2009 ore 16.00
Palazzo Vecchio - Piazza della Signoria, Salone dei Cinquecento, Firenze
Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta

Conferenza ad Ingresso gratuito.
E' gradita la prenotazione:
http://www.c-s-b.org/s/scheda_prenotazione.php?title=Firenze%2026%20settembre%202009


locandina (fronte)

http://www.c-s-b.org/n/firenze_26-09-2009a.jpg

locandina (retro)

http://www.c-s-b.org/n/firenze_26-09-2009b.jpg


"L'amor che move il sole e l'altre stelle."

Nella prestigiosa cornice storico-artistica del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze, Marco Ferrini terrà una conferenza nella quale dialogheranno la Divina Commedia e la Bhagavad-Gita, universali monumenti del pensiero occidentale e orientale che, a distanza di molti secoli, ancora ispirano l’uomo moderno nel suo anelito di evoluzione e realizzazione, sia dal punto di vista laico che religioso.
Esplorando le convergenze esistenziali tra queste due opere di filosofia perenne, i partecipanti avranno l’opportunità di fare un viaggio in altre dimensioni che rappresentano differenti livelli di coscienza nella ricerca del senso della vita.



La Commedia e la Gita sono un compendio d’insegnamenti cosmogonici, antropologici ed escatologici, di filosofia, psicologia, etica e spiritualità. L’intreccio di queste tematiche esprime la sostanziale continuità tra i diversi piani dell’essere e la fitta serie di corrispondenze fra micro e macrocosmo.
Se è vero che un’opera è grande nella misura in cui fornisce strumenti teorici e pratici per poter realizzare livelli alti di consapevolezza, e se offre concetti, suggestioni, modelli di vita adatti ad affrontare e risolvere i problemi esistenziali dell’individuo e quelli più complessi della società, allora non è azzardato affermare che la Commedia e la Gita sono scritti di intramontabile valore.
L’intento dell’incontro è il disvelamento del significato congiunto delle due opere oltre i noti contenuti storico-letterari e i caratteri di Dante e di Arjuna non solo come pragmatici uomini di Stato ma anche come appassionati ricercatori che, oltre l’adempimento dei loro doveri nel mondo, anelano a realizzare la dimensione spirituale dell’uomo senza negarne l’umanità nel viaggio che dalla selva oscura conduce all’illuminazione e all’amore immortale.

"La mia vita non è stata che una serie di tragedie esteriori, e se queste non hanno lasciato su di me nessuna traccia visibile, indelebile, è dovuto al’insegnamento della Bhagavad-gita."
Mahatma Gandhi


Informazioni

Segreteria CSB
tel 0587 733730; cell 320 3264838
secretary@c-s-b.org
http://www.c-s-b.org/


2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
admin Inserito il - 30/09/2009 : 10:37:10
IL VIAGGIO DI DANTE E LA BHAGAVAD-GITA
Esperienza psicologiaca di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo

Sabato 26 settembre nei Saloni dei Cinquecento e dei Duecento in Palazzo Vecchio a Firenze la Divina Commedia di Dante Alighieri e la Bhagavad-gita della tradizione indiana, che Marco Ferrini ha fatto dialogare in uno scenario suggestivo, hanno ispirato e affascinato le circa seicento persone intervenute da tutta Italia per l'occasione.

Il contesto storico-artistico ha ospitato egregiamente l'evento: le scene di battaglia raffigurate nei dipinti del Vasari, il Genio della Vittoria di Michelangelo e le statue di Vincenzo De' Rossi rappresentanti le Fatiche di Ercole sembravano rievocare i momenti cruciali del viaggio esistenziale di Dante nella Commedia e di Arjuna nella Gita. L'angosciante crisi che entrambi vivono, che pare a loro quasi peggiore della morte, li conduce in una difficile battaglia (la guerra sì del cammino e sì de la pietate) dalla quale escono entrambi vittoriosi.

Marco Ferrini ha dapprima tracciato una contestualizzazione culturale e socio-storico-politica delle due opere, descrivendo tratti peculiari della civiltà medioevale ai tempi di Dante e dell'antica tradizione indovedica con riferimento alle loro rispettive fonti. Ferrini ha offerto prospettive culturali di ampio respiro in uno stimolante confronto-dialogo tra Oriente e Occidente, tracciando collegamenti tra culture solo apparentemente distanti: i grandi classici greci e latini, gli antichi rishi vedici, la tradizione alchemica medievale e il Dolce Stil Novo, la letteratura islamica e i mistici sufi, il cristianesimo e la tradizione della bhakti vaishnava.

Su due grandi schermi scorrevano immagini che rievocavano i contenuti delle due opere, mentre Ferrini entrava nel vivo approfondendo i profili psicologici dei caratteri di Dante e Arjuna nelle loro sorprendenti convergenze: due eminenti figure politiche, un priore e un principe, che nel loro dramma esistenziale e sociale, appassionatamente intraprendono la ricerca di un sentiero evolutivo che dalla selva oscura li riconduce alla luce dell’alta consapevolezza, il ben dell'intelletto dantesco e il buddhi-yukta di Krishna nella Gita.

Attraverso le spiegazioni di Ferrini, le voci di Dante e di Arjuna parevano dialogare tra loro esprimendo le stesse problematiche esistenziali, di cui si è potuta toccare con mano la sorprendente attualità; a tali cruciali interrogativi rispondevano gli insegnamenti di Virgilio e Beatrice nella Commedia e di Krishna nella Gita, offrendo soluzioni e valori di riferimento convergenti. In entrambi i casi l'esperienza della crisi si rivela essere lo stimolo più grande per la propria personale evoluzione, che passa attraverso il riconoscimento ed il superamento dei propri limiti fino all'illuminazione e all'incontro con Dio. Dante riconquista la luce attraverso la discesa negli inferi, in cui riconosce i propri vizi e le umane bassezze, e Arjuna ritrova la pace combattendo nello spirito dell’offerta a Dio quella battaglia di Kurukshetra che ogni individuo è chiamato ad affrontare nella propria vita.

Dando risposta alle domande poste dal pubblico sono emerse - in un coinvolgente e vivido affresco - le caratteristiche degli stati di coscienza di inferno, purgatorio e paradiso, corrispondenti alle dimensioni bhur, bhuvah, svahah della psico-cosmogonia indovedica.

I protagonisti della Gita e della Commedia sono stati colti e rappresentati nei loro significati più profondi: uscendo dall'alone di un'interpretazione meramente letteraria ed accademica, essi hanno espresso con forza e chiarezza le loro istanze. Chi ascoltava ha potuto rispecchiarsi nelle loro vicende, li ha incontrati nella propria vita, li ha scoperti presenti nel proprio animo poiché sorprendente espressione di debolezze e virtù proprie, di differenti tendenze e livelli di consapevolezza.

Alcuni dei temi approfonditi nel confronto tra Commedia e Gita: la figura archetipica del maestro, gli ostacoli lungo il cammino, il rapporto individuo-società, le vie alchemiche della purificazione del cuore, e soprattutto l'amore come culmine dell'esperienza realizzativa in entrambi i percorsi iniziatici. La bhakti della tradizione indovedica e l'amor divino della Commedia rappresentano nelle due opere la meta comune da raggiungersi e al tempo stesso il comune mezzo che conduce a quella suprema meta. In essa è racchiuso il senso della vita prima della morte e oltre la morte.

Il viaggio dalla terra al cielo, dalla morte all'immortalità, dalle tenebre alla luce, dall'uomo a Dio, dalle passioni egoiche all'amore immortale è l'avventuroso percorso che in parallelo compiono Dante ed Arjuna, e che ogni individuo ha la possibilità di intraprendere per ritrovare la propria collocazione armonica nell'universo e realizzare se stesso oltre i condizionamenti dell'ego, di tempo e spazio.

La Gita e la Commedia – ha concluso Ferrini – sono opere di intramontabile valore, le cui straordinarie convergenze fanno cadere le contrapposizioni tra Oriente e Occidente, abbattono fanatismi laici e religiosi; esse insegnano ad integrare l'umano con il Divino, a realizzare il Divino senza rinnegare l'umano. La Gita e la Commedia possono non solo proficuamente dialogare tra loro, ma far dialogare anche le genti di oggi, l'individuo e la società, creature, creato e Creatore, conducendo nelle loro espressioni più alte alla realizzazione della divina saggezza e dell'amore immortale. L'amor che move il sole e le altre stelle.

Il Centro Studi Bhaktivedanta ringrazia il Comune di Firenze e la Regione Toscana
per la realizzazione dell'evento

Guarda il video http://www.youtube.com/watch?v=MVGxijyD3No

Se desideri ricevere la registrazione audio oppure video della conferenza, puoi farne richiesta alla Segreteria, la quale ti fornirà indicazioni per poterla ricevere direttamente a casa:

secretary@c-s-b.org

Tel. 0587 733730
Cell. 320 3264838

www.c-s-b.org
www.csbstore.com
www.csbcounseling.org
www.viaggidellanima.com

indirizzo skype: centrostudibhaktivedanta

admin Inserito il - 07/09/2009 : 10:43:44
Comunicato Stampa



Un Dante sicuramente inedito quello che uscirà dalla conferenza del
26 Settembre presso la prestigiosa Sala del Cinquecento di Palazzo
Vecchio in Piazza della Signoria a Firenze, alle ore 16, tenuta dal
prof. Marco Ferrini, presidente e fondatore del Centro Studi
Bhaktivedanta.
Il titolo della conferenza, patrocinata dal comune di Firenze, è “Il
Viaggio di Dante e la Bhagavad Gita - esperienza psicologica di
inferno, purgatorio e paradiso per l’uomo contemporaneo”, e propone
infatti di esplorare le convergenze tra il viaggio di Dante nella
Divina Commedia e la filosofia contenuta nella Bhagavad Gita, testo
di riferimento della civiltà indo-vedica, che da secoli ispira
generazioni di ricercatori e nella quale attualmente si riconoscono
quasi un miliardo di persone, in particolare nel subcontinente indiano.

L’intreccio tra le due opere - seppur appartenenti a tradizioni,
epoche storiche e luoghi geografici diversi - è particolarmente
stretto sia nei contenuti psicologici, sia negli aspetti cosmologici
messi in relazione con le toccanti, e talvolta disarmanti, vicende
umane.
L’ingresso al pubblico è gratuito, e la capienza della sala è di 350
posti a sedere.
La conferenza sarà introdotta da Matteo Renzi, Sindaco di Firenze.
Per informazioni e prenotazioni chiamare la Segreteria del CSB
0587/733730; cell. 320/3264838 (secretary@c-s-b.org , www.c-s-b.org)

Ponsacco, 4 settembre 2009





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