4 giugno h. 20,45; 5 giugno h. 9.45/17.30; 6 giugno h. 9.45/12.30
Ven. Ghesce Gedun Tharchin
La pratica del Tong Len
In tibetano, Tong Len significa “dare e ricevere” e consiste in una delle pratiche più utili e potenti risalente a Ghesce Chekhawa. E’una pratica che si basa sull’addestramento mentale: la nostra mente dimora in uno stato ordinario, confuso dall’inconsapevolezza, dalla sofferenza, dalla chiusura nel proprio ego e dalle soddisfazioni transitorie; l’allenamento verso lo stato non ordinario tende a direzionare verso una mente illuminata permeata dalla compassione e dall’amorevole gentilezza nei confronti degli altri. Nel corso della meditazione del Tong Len, basandoci sul potenziale sano e brillante della nostra mente, si “prendono” le sofferenze degli altri per dare amore, pace, per donare le proprie risorse, le proprie virtù, il proprio stato di benessere. Si tratta di una pratica molto profonda, di grande utilità per chi la compie, soprattutto per curare le proprie malattie e le sofferenze mentali al fine di purificare il karma negativo personale. Prendersi cura degli altri e praticare la compassione nei loro confronti, come sostiene spesso il Dalai Lama, è il modo migliore per rendere sani e felici noi stessi.