Si può trasformare un evento traumatico in un'esperienza evolutiva? Sì!
Prima o poi, nel corso della nostra esistenza, ci troviamo di fronte alla crisi della effettiva presa di coscienza della realtà della malattia incurabile e della morte.
A quel punto le nostre aspettative di vita mutano di colpo e il soggetto si trova - il più delle volte tragicamente solo - ad affrontare il dolore fisico e morale che ciò comporta.
Il fenomeno morte viene abitualmente vissuto come fine di tutto, dissoluzione, scomparsa, con tonalità che vanno dal rassegnato al drammatico, fino al tragico. Eppure la morte non esiste come entità, ma solo come concetto.
Essa è in verità un’astrazione. Solo la vita è reale, eterna e immutabile. Attraverso un percorso di consapevolezza profonda, la persona prossima a questa tappa della vita potrà affrontarla percependo che la propria identità è diversa da quella del corpo e scoprendo di fronte a sé una nuova fase della propria eterna esistenza, tutta da progettare costruttivamente.
Le esperienze di nascita, malattia, sofferenza umana e morte possono essere meglio affrontate ed elaborate attraverso insegnamenti che aiutano a conoscere più genuinamente e profondamente se stessi, aprirsi alla compassione e all'amore, migliorando la propria capacità di gestire l'emotività ed imparando a prendersi realmente cura di se stessi e degli altri, prestando ascolto alle istanze più profonde dell'anima.