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 Seminari: La Ricerca di Armonia nella Relazioni

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 29/03/2011 : 10:55:57
Seminari: La Ricerca di Armonia nella Relazioni

Come gestire Pensieri, Emozioni e Sentimenti per sperimentare la Gioia e l'Amore

Roma, Sabato 28 Maggio 2011 ore 16.30-19.30; Domenica 29 Maggio 2011 ore 9.30-18.00
Sala Sisto V - Collegio del Seraphicum, via Serafico, 1 - Roma Zona EUR (Metropolitana B, fermata Laurentina)

Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta

Seminario Esperienziale


depliant a
http://www.c-s-b.org/n2/roma_28-05-2011a.jpg

depliant b
http://www.c-s-b.org/n2/roma_28-05-2011b.jpg


Conferenza infroduttiva gratuita il 7 Maggio 2011 ore 16.00 nello stesso luogo presso l'Auditorio del Seraphicum

Informazioni e Prenotazioni

Segreteria CSB

tel. 0587 733730
cell. 320 3264838
secretary@c-s-b.org

www.c-s-b.org
1   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
admin Inserito il - 18/05/2011 : 10:38:11
Il tema delle relazioni viene affrontato sotto molteplici prospettive, approfondite sulla base della saggezza e della spiritualità dello Yoga della Bhakti, l'Amore divino immortale.

Il karma determina la lunghezza e la qualità della vita e delle relazioni. Ma noi possiamo modificare il karma con il nostro libero arbitrio, affinché il viaggio della vita sia ricco di esperienze evolutive, anziché contrassegnato da errori fatali e sofferenza. Ognuno di noi ha in mano il proprio destino. Se la nostra vita non ci soddisfa, possiamo modificarla. E se invece pensiamo che ci soddisfi, valutiamo bene fino a che punto; chiediamoci se stiamo sperimentando un piacere effimero o uno stato di autentica pace e letizia. Soltanto se realizziamo il senso della vita, centrandoci in noi stessi, nella nostra essenza spirituale, possiamo costruire relazioni profondamente arricchenti e appaganti e vivere costantemente in quello stato di gioia che è proprio della nostra natura, perché noi – nella nostra essenza spirituale- siamo costituiti di amore e beatitudine.
Man mano che ci allontaniamo dal nostro e altrui centro coscienziale, la gioia diminuisce fino a diventare zero. Le immagini si confondono, si perdono di vista le profondità e gli spessori e la persona cade vittima di un disorientamento sempre più paralizzante.

L'andare al centro per entrare in contatto con il nucleo spirituale proprio e altrui è fondamentale, come concordano le varie tradizioni spirituali. Le relazioni, infatti, sono difficili nella misura in cui le persone non sono centrate in loro stesse e di conseguenza sono incapaci di entrare in rapporto con l'essenza della personalità altrui; in queste condizioni i rapporti, inclusi quelli apparentemente più stretti come quelli genitoriali o coniugali, sono in realtà patti tra sconosciuti, dove le persone sanno ben poco l'una dell'altra e dove inevitabili e frequenti sono gli equivoci, le incomprensioni, i malintesi, fino ai contrasti e ai conflitti più virulenti.

“La relazione vive sulla base della lealtà, che dovrebbe essere coltivata non solo tra umani, ma si dovrebbe esprimere anche nei confronti degli animali e dell'ambiente in cui viviamo.
Dunque la lealtà è valore e principio fondamentale da mettere in pratica se vogliamo avere buone relazioni. Duplicità, inganno, falsità uccidono le relazioni.Oltre ad essere leali, è importante essere solidali e rispettosi verso gli altri: capire che cosa fa soffrire, che cosa fa gioire, che cosa fa crescere o stagnare.
Portare armonia nelle relazioni significa partecipare allo sviluppo degli altri, favorire l'evoluzione umana e spirituale di chicchessia.
Relazionare in maniera vera e costruttiva significa evitare che gli altri (non solo gli umani ma anche gli animali) siano considerati “oggetto”.

Se non trattiamo gli altri come trattiamo noi stessi, la nostra vita sarà sempre segnata da vuoti e carenze. Non si può star bene fintanto che le nostre relazioni non sono costruite nel rispetto dell'armonia universale.
Il principio di ahimsa, non violenza, è espressione basilare di questa armonia. Non nuocere, non muoversi in maniera malevolente verso gli altri, non creare inganni, non generare paura, sofferenza angoscia, non danneggiare gli altri è uno dei primi passi per portare armonia nelle relazioni.
Se non portiamo armonia nelle relazioni, la nostra stessa evoluzione è compromessa. La sofferenza che causiamo agli altri ritorna tutta su di noi, perché le relazioni sono uno specchio: tutto quel che è fatto è reso.
Relazionare significa dare e ricevere. E' certo che chi dà riceve, e la nostra esperienza – se ben analizzata e compresa alla luce della sapienza spirituale - ci fa realizzare la concretezza di questa legge.
Tutte le volte che rispettiamo qualcuno o qualcosa, ci avviciniamo a quel qualcuno o a quel qualcosa. Quel che si ama lo si possiede veramente e per sempre. Quel che non si ama lo si perde, irrimediabilmente”.

Cosa vuol dire relazionarsi in maniera armonica? Significa riscoprire la vera relazione oltre le maschere dell'ego: la relazione tra anima e anima, tra sé e sé. Solo in questo modo possiamo stabilire dei piani d'intesa che reggono agli urti della vita e in cui ciascuno può trasmettere all'altro, con affetto e rispetto, il valore delle proprie esperienze più arricchenti.
La relazione funziona se è flessibile, per cui ciascuna delle due parti dovrebbe imparare a modulare il proprio comportamento a seconda di tempo, luogo e circostanza, in modo da venire incontro ai bisogni dell'altro in maniera evolutiva e costruttiva, senza rimanere imprigionati in schemi o formule rigide che soffocherebbero l'espressione di una matura spontaneità.

Le relazioni, se impostate in maniera armonica e sulla base di ideali da conseguire, ci aiutano a realizzarci, ad attualizzare la nostra potenzialità divina.
La sociologia, filosofia e spiritualità dello Yoga della Bhakti, c'insegnano l'amore come modalità del cuore e a guardare agli altri non come persone da cui prendere o da cui dipendere, ma come soggetti unici, di valore inestimabile, con cui crescere e condividere il gioco della vita.

Non è possibile realizzare la nostra felicità se non operiamo anche per la felicità altrui. Ciascuno di noi non è solo un individuo, ma è anche parte di quella grande società che include tutti gli esseri viventi. Non abbiamo solo responsabilità individuali, abbiamo anche responsabilità collettive. Dunque, se desideriamo realizzarci, dovremmo pensare al nostro benessere personale come non separato dal bene di tutti gli esseri e della terra nel suo insieme. Quanto bello e importante sarebbe ereditare dalle grandi civiltà del passato il fondamentale concetto di Madre Terra! Scopriremmo che tutti gli esseri viventi sono nostri fratelli e cari compagni di viaggio e allora sì che capiremmo cosa davvero significa “relazione”. La relazione è un rapporto in rete con tutti gli esseri viventi di cui è costituito l'universo.
La relazione è sana e costruttiva quando il mio centro entra in relazione con il tuo centro. Ciò non è possibile tout court, perché i condizionamenti impediscono un dialogo libero ed autentico, perciò occorre rapportarci agli altri coltivando sempre la purezza, il rispetto, la sopportazione, la tolleranza e l'umiltà”.




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