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 Lezioni: La Psicologia dello Yoga

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
admin Inserito il - 23/01/2008 : 21:13:58
Lezioni: La Psicologia dello Yoga

per la cura dell'Uomo, della Famiglia e della Società

Dal malessere esistenziale allo sviluppo del potenziale umano per ritrovare armonia e libertà con sè stessi e con gli altri.

Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Florida Vedic College e The Yorker Intl. University. International Affiliate of the American Psychological Association

Corso serale in Psicologia e Spiritualità dell'India in più lezioni tenute presso l'Aula Magna Fondazione Studi Bhaktivedanta - via Gramsci 64, Ponsacco (PI).

Le lezioni saranno tenute dalle ore 20.30 alle ore 22.30 nelle seguenti date:

20 febbraio - 27 febbraio - 5 marzo 2008

Seguirà un seminario di approfondimento dal 21 al 25 marzo 2008

(maggiori dettagli nella locandina di seguito riportata)


locandina

http://www.c-s-b.org/it/images/locandine/bb_20-02-2008.jpg


Informazioni

Segreteria CSB

tel. 0587 733730
cell. 320 3264838
fax 0587-739898
secretary@c-s-b.org
http://www.c-s-b.org/

3   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
admin Inserito il - 02/03/2008 : 21:47:29
Lezioni : La Psicologia dello Yoga

per la cura dell'Uomo, della Famiglia e della Società

Dal malessere esistenziale allo sviluppo del potenziale umano per ritrovare armonia e libertà con sè stessi e con gli altri.

Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Florida Vedic College e The Yorker Intl. University. International Affiliate of the American Psychological Association

Ieri 27 febbraio, presso la Fondazione Studi Bhaktivedanta, Marco Ferrini ha tenuto la seconda lezione del Corso sulla “Psicologia dello Yoga per la cura dell’uomo, della famiglia e della società”.

Come esistono campi elettromagnetici esistono anche campi psichici che si influenzano reciprocamente, ha spiegato Ferrini approfondendo alcuni concetti cardine della Psicologia dello Yoga. Gli individui e la collettività rappresentano veri e propri sistemi energetici in continua interazione. Ciò che è psichico, non avendo massa, non subisce l’influenza del tempo e dello spazio, per cui ad esempio un trauma - se non elaborato e risolto - può permanere come elemento di disturbo della personalità anche per un tempo indefinito, condizionando non solo il soggetto ma anche la famiglia e per esteso il gruppo in cui questi è inserito. A volte può sembrare che il tempo lenisca le afflizioni, ma se facciamo un’accurata analisi introspettiva, scopriamo che non è così. Il tempo infatti permette semplicemente che i contenuti mentali che la persona non è riuscita ad elaborare penetrino ad un altro e più profondo livello di psiche, dove si rafforzano aggregandosi con elementi psichici di natura simile; in questo modo essi progressivamente si celano all’io cosciente ma non si estinguono, anzi dal piano inconscio continuano a proiettare la loro influenza in maniera ancora più subdola e potente di quanto non la esercitassero prima quando erano visibili al soggetto. Coltivando desideri e pensieri malati e compiendo azioni dello stesso segno, si creano come degli involucri duri di insensibilità che avvolgono la personalità e che fanno sì che l’individuo non senta più inibizioni o turbamento nel mentire, esercitare violenza o nel compiere altre attività nocive per sé e per gli altri. Ma il fatto che il turbamento non emerga alla coscienza non significa che non si produca, anzi esso si allarga nell’inconscio fino a che non provoca un’esplosione, come quella degli atti violenti inaspettati, repentini ed inspiegabili che purtroppo sempre più spesso si leggono nelle cronache dei giornali. Se potessimo imparare a vedere nell’inconscio della gente, ha spiegato Ferrini, scopriremmo realtà molto diverse rispetto a quelle che sono rappresentate sul loro volto, che emergono dal loro comportamento, dall’incedere o dal modo di parlare. Anche se involontariamente o abilmente celate, queste realtà sono come gas velenosi che dall’inconscio intossicano il soggetto e pregiudicano la sua qualità della vita, fino a che la persona non riesce più ad avere controllo sulle proprie emozioni, a vivere serenamente, a guardare con speranza alla vita e a ricercare la sapienza, indispensabile se si desidera la felicità. Potremmo dire che non esiste giudice più severo di quanto non sia la nostra coscienza.

Poiché la nostra visione del mondo determina la nostra qualità della vita, la Psicologia dello Yoga ha come scopo primario la bonifica della psiche da condizionamenti e distorsioni sul piano etico-morale che impediscono di accedere all’illuminazione, alla realizzazione di sé, alla gioia duratura, all’armonia, all’amore. Lo Yoga insegna vie e metodi utili per chi desidera conoscere l’essenza dell’essere e della realtà, per scoprire quel che esiste oltre il velo di illusioni ed apparenze che nei testi indovedici è definito maya. Per conseguire tale visione non sono sufficienti gli occhi fisici: occorre imparare l’arte della contemplazione che fa giungere al samadhi, l’assorbimento nella Realtà, nella propria essenza. Il samadhi non è più uno stato psichico ma di metanoia, nel senso che si verifica una vera e propria conversione di visione, in cui si ha la congiunzione dell’osservatore con l’osservato, per cui soggetto ed oggetto perdono la loro dualità conflittuale, fino a che la persona percepisce puramente se stessa e la realtà, travalicando ogni distorsione percettiva e cognitiva.
La lezione è proseguita con l’analisi dei seguenti primi cinque sutra del Samadhi Pada, il primo libro degli Yogasutra di Patanjali, in uno studio parallelo con la Bhagavad-gita che ha permesso di intessere un arricchente dialogo tra Ashtanga Yoga e Yoga della Bhakti.

Sutra I
atha yoganushasanam
"Ora [in questo momento propizio di transizione, secondo la tradizione, inizia] l'insegnamento essenziale dello Yoga ".

Sutra II
yogash citta-vritti-nirodhah
"Yoga è il controllo delle modificazioni del campo mentale".

Sutra III
tada drashtuh sva-rupe’vasthanam
“Infine, lo stare del percettore [il soggetto, una volta estinte le vritti], nel suo reale sé”.

Sutra IV
vritti-sarupyamitiratra
"Altrove [altrimenti] identificazione con le forme evanescenti (vritti) [della propria mente]".

Sutra V
vrittayah pancatayyah klishtaklishtah
"Le modificazioni mentali (vritti) sono di cinque tipi [racchiusi in due categorie], con coinvolgimento emotivo condizionante o senza [condizionanti o non condizionanti]".

Il commento a questi sutra ha permesso di spiegare le cinque principali categorie di stati mentali descritte negli Yogasutra: disturbato (kshipta); assopito, confuso (mudha); distratto (vikshipta); concentrato su di un punto (ekagra); sotto controllo (niruddha).
Marco Ferrini ha poi proseguito descrivendo i sette livelli di percezione della realtà o vibhuti: nama (nome); rupa (forma); vibhuti (bioenergia); shakti (energia); guna (elementi archetipi della Natura); bhava (essenza, esistenza) e svarupa (forma ontologica).
Anche grazie alle domande poste dal pubblico, si sono approfondite queste ed altre interessanti tematiche quali la natura e l’origine degli stati depressivi e le cinque principali forme di condizionamento: non consapevolezza di sé; identificazione con il corpo psicofisico; attrazione; repulsione; attaccamento al corpo e paura della morte.
Il prossimo appuntamento con l'ultima lezione del Corso è previsto per mercoledì 5 marzo alle ore 20.30 a Ponsacco presso la Sede della Fondazione Studi Bhaktivedanta.
admin Inserito il - 02/03/2008 : 21:45:18
Lezioni: La Psicologia dello Yoga

per la cura dell'Uomo, della Famiglia e della Società

Dal malessere esistenziale allo sviluppo del potenziale umano per ritrovare armonia e libertà con sè stessi e con gli altri.

Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Florida Vedic College e The Yorker Intl. University. International Affiliate of the American Psychological Association

Mercoledì 20 febbraio, presso la Sede della Fondazione Studi Bhaktivedanta a Ponsacco, Marco Ferrini ha tenuto la prima lezione del ciclo: “La Psicologia dello Yoga per la cura dell’Uomo, della Famiglia e della Società”.
Sono state descritte le caratteristiche principali di due delle più importanti Scuole tradizionali di Yoga: l’Asthanga-Yoga di Patanjali Rishi e il Bhakti-Yoga, attestato nelle più antiche ed autorevoli opere della tradizione indovedica.

Lo Yoga è una scienza per investigare la realtà del mondo e dell’essere. Esso ha come principale scopo quello di liberare il soggetto dalle cause di condizionamento; tale liberazione viene definita in sanscrito con il termine moksha. Il condizionamento limita le nostre possibilità, ci priva della capacità di esprimere le qualità migliori ed è all’origine delle sofferenze sul piano psicologico ed in ultima analisi anche su quello fisico per le conseguenti somatizzazioni.
Il termine Yoga, che deriva dalla radice sanscrita yuj ‘congiungere’, indica la comunione tra la coscienza individuale e la coscienza cosmica, che è resa possibile attraverso il superamento dei condizionamenti e delle sovrastrutture egoiche della personalità, permettendo il raggiungimento dei più alti livelli di consapevolezza.
Marco Ferrini ha tracciato una sintesi della struttura bio-psico-spirituale dell’essere umano approfondendo i concetti di coscienza, inconscio, super-conscio, percezione, mente, intelletto, ego e sé spirituale secondo il Samkhya, una delle più antiche Scuole di Filosofia che rappresenta la base teoretica della Psicologia dello Yoga. Quest’ultima è stata fonte di ispirazione anche per grandi studiosi occidentali moderni, ad esempio è stata utilizzata da Jung per elaborare le sue teorie e il suo metodo psicologico ed è da lui considerata come l’espressione più eloquente dell’India, una delle conquiste più belle e più alte dello spirito umano.

Lo Yoga non è una filosofia astratta: essa aiuta concretamente la persona a migliorare la qualità della propria vita, e di conseguenza è di beneficio non solo per il singolo ma anche per la collettività. I suoi principi teorici e pratici hanno anticipato di millenni importanti moderne scoperte scientifiche che hanno segnato la storia del pensiero umano. A questo proposito è di particolare rilievo la tesi elaborata negli antichi testi dello Yoga delle origini psichiche del mondo fisico, dell’universo come coscienza in espansione, della capacità dell’osservatore di modificare la natura dell’osservato, come postulò nel 1927 il fisico tedesco Heisenberg con il suo principio di indeterminazione.
Anche in risposta alle stimolanti domande poste dal pubblico, Ferrini ha approfondito il valore peculiare dello Yoga della Bhakti, in cui lo sviluppo dell’Amore diventa lo scopo più alto da raggiungersi oltre la liberazione dei condizionamenti. Le prossime lezioni del Corso permetteranno di proseguire l’affascinante viaggio alle origini della Scienza dello Yoga.

admin Inserito il - 10/02/2008 : 12:48:41
La Psicologia dello Yoga è una risposta valida e concreta alle sofferenze dell’uomo, della famiglia e della società.

La specificità dell’essere umano rispetto alle altre specie viventi non consiste tanto e soprattutto nelle sue caratteristiche biologiche e fisiologiche, quanto nella sua potenziale capacità di dominare i propri istinti, di elevarsi al di sopra delle proprie pulsioni e tendenze negative. E’ per questo che si è reso possibile il sorgere di una disciplina spirituale così nobile come quella dell’antica tradizione dello Yoga che, attraverso un percorso evolutivo di auto-diagnosi e auto-controllo, permette lo sviluppo delle qualità affettive e cognitive più alte, realizzando in termini psicologici l’individuazione del sé e in termini teologici l’armonizzazione e la comunione della persona con le altre creature, con il mondo e con Dio. Attraverso la conoscenza e la pratica dello Yoga, la coscienza individuale può reintegrarsi nella Coscienza cosmica, raggiungendo stati di consapevolezza che fanno cogliere la realtà oltre le apparenze, l’essenza spirituale oltre la materialità, l’unitarietà della visione olistica oltre le spaccature, l’incompletezza e le disarmonie dell’ego; ciò consente di riscoprire e vivere la beatitudine del sé nel suo rapporto con il Divino, producendo in termini immediati anche benefici enormi sul piano della vita nel mondo.

Il Prof. Ferrini ci spiegherà “l’universo uomo” nella sua struttura bio-psico-spirituale, evidenziando le differenze tra l’io superiore e l’io inferiore, tra l’identità e la personalità, tra il sé e l’ego. Ci descriverà le otto principali fasi dello Yoga classico di Patanjali e come tradizionalmente il percorso evolutivo di questa disciplina non è scisso da una crescita etico-morale e dal correlato sviluppo di qualità essenziali per il risveglio spirituale quali la compassione, la tolleranza, la non violenza, la veridicità. Queste ed altre qualità superiori della coscienza rappresentano indispensabili presupposti per poter giungere al samadhi, alla contemplazione del Divino, all’assorbimento nella visione mistica di gloria in cui si realizza quello stato dell’essere completamente libero dalle costrizioni di tempo e spazio, dalla paura, dalla presa vischiosa dei condizionamenti della materia.

La disciplina dello Yoga consiste in un percorso graduale e sistematico di integrazione, armonizzazione e sviluppo della coscienza, che comincia con l’acquisizione di conoscenza teorica del sé attraverso la filosofia Samkhya e si compie man mano che si prosegue e ci si perfeziona nell’applicazione pratica dei principi appresi, secondo una metodologia scientifica che produce sostanziali miglioramenti, significative trasformazioni di coscienza e di vita.
Cosa ci condiziona e cosa ci decondiziona? Qual è il procedimento per passare da livelli di coscienza più esteriorizzati a quelli progressivamente più interiori e profondi? Come superare un trauma? Come comportarsi di fronte ad un’ingiustizia subita?
La risposta a questi ed altri interrogativi darà modo di approfondire temi di vitale importanza per l’individuo e la collettività. Una delle forme più importanti di Yoga è quella che anche Patanjali descrive nei suoi Yoga-sutra (Samadhi Pada, ventitreesimo sutra), ovvero lo Yoga dell’Amore in cui l’abbandono fidente a Dio conduce al conseguimento della perfezione. Il grande arricchimento interiore che viene dall’Amore e dalla Comunione con il Divino permette di sperimentare come l’Amore sia la frequenza stessa dell’anima, il fine ultimo da conseguire e allo stesso tempo lo strumento per realizzare noi stessi.

Per richiedere informazioni sulla quota di partecipazione e prenotare per il Corso, potete rivolgervi alla Segreteria CSB: Dott. ssa Fabrizia Belcari secretary@c-s-b.org - 0587 733730; 320-3264838.

www.c-s-b.org





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