Ti sei mai chiesto cosa c’è in fondo alla mente? Se potessi attingere alla fonte dei tuoi pensieri, credi che la tua vita sessuale, la tua salute e la tua capacità di amare e di vivere senza preoccupazioni farebbero passi avanti? Da dove vengono i tuoi pensieri? E saperlo, potrebbe avere qualche impatto sulla tua vita quotidiana?
Redazione - Scienza e Conoscenza - 19/07/2022
Nel suo libro Kinslow System, Frank Kinslow ci insegna ad arrivare all’origine dei nostri pensieri, per poter usarli in modo fruttuoso per migliorare la salute, il benessere personale, i rapporti con gli altri.
A cura della redazione della collana Scienza e Conoscenza.
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Cosa sono i pensieri?
Effettivamente, scoprire la fonte dei pensieri ha una chiara e notevole ricaduta positiva sulle relazioni personali, sul successo economico, sul benessere fisico ed emotivo e perfino sulla vita affettiva. Si tratta sostanzialmente di liberarsi dai vincoli dell’energia/materia per fare esperienza di ciò che c’è al di là. Tutte le cose sono forme di energia. Per esempio, la sedia su cui stai seduto è dotata di un’energia sufficiente a tenere il tuo posteriore sollevato da terra di circa mezzo metro per un periodo indefinito. Anche i pensieri sono forme di energia mentale, scintille dello spirito che accendono la mente e tutto ciò che toccano. I pensieri non sono solidi come le sedie, i capelli e gli orsi bruni, ma esistono e quindi sono dotati di forma e di energia. Essendo manifestazioni del creato, devono venire da qualche parte. Quel luogo, in realtà, non si trova da alcuna parte. Ovvero, per essere precisi, i pensieri vengono dal nulla, il nulla della consapevolezza pura. Il fisico David Bohm, teorico della meccanica quantistica, denominò questo campo del nulla, “ordine implicato”. Se hai qualche familiarità con le filosofie orientali o mistiche, probabilmente lo conosci già come il vuoto, come la forma senza forma, o semplicemente come il Nulla. La fonte del pensiero, scopriamo, è la stessa di tutte le cose create, l’ordine implicito di Bohm, il “vuoto”, il vasto e illimitato Nulla, insomma ciò che fin qui abbiamo chiamato consapevolezza pura.
Ti è mai capitato di esaurire i pensieri?
Una cosa che possiamo dire dei pensieri è che ci accompagnano dal primo all’ultimo respiro. Se i pensieri sono energia e non si esauriscono mai, pare ragionevole affermare che la fonte del pensiero sia una inesauribile riserva di energia. Sembra anche che, se potessimo attingere direttamente alla fonte del pensiero, potremmo trarne grandi vantaggi. Da migliaia di anni uomini e donne sapienti hanno cercato di portare la nostra attenzione su questa possibilità. Se fosse possibile, ogni aspetto della nostra vita ne sarebbe meravigliosamente trasformato. Bene, tieniti forte: è possibile! A questo punto possiamo continuare a trastullarci con teorie astratte e filosofie bizzarre fino a perdere la voce, ma questo non farà che rafforzare o indebolire il nostro sistema di credenze. Bisogna provare per credere, avere la possibilità di fare esperienza.
Esercizio per fermare i pensieri
Siediti comodo e chiudi gli occhi. Ora presta attenzione ai tuoi pensieri. Seguili ovunque vadano. Limitati a osservarli mentre vanno e vengono. Dopo aver osservato i tuoi pensieri per 5-10 secondi, poniti la domanda che segue e poi resta in attesa, facendo molta attenzione a cosa accade subito dopo. La domanda è questa: “Da dove verrà il prossimo pensiero?”. Cos’è successo? Forse c’è stata una breve pausa tra i pensieri, mentre aspettavi quello successivo? Hai notato uno spazio, una sorta di intervallo tra la domanda e il pensiero seguente? Bene, ora rileggi le istruzioni e ripeti l’esercizio. Questa volta hai notato una lieve esitazione, come una pausa tra un pensiero e l’altro? Se hai prestato attenzione, avrai notato che, immediatamente dopo esserti posto la domanda, la mente è rimasta in attesa che succedesse qualcosa. L’Autore Eckhart Tolle , afferma che il processo è simile a quello di un gatto che spia attraverso il buco della tana di un topo. Eri vigile, all’erta, ma in quell’intervallo non c’erano pensieri. Forse hai sentito dire che occorrono molti anni di dura pratica per ripulire la mente dai pensieri, ma tu ce l’hai fatta in pochi secondi. Per favore, ripeti l’esercizio. Fallo per 2, 3 minuti con gli occhi chiusi. Ogni 15 secondi circa poniti la stessa domanda, oppure un’altra, come: “Di che colore sarà il prossimo pensiero?”, “Che odore avrà il prossimo pensiero?” o “Che sensazione mi darà il prossimo pensiero?”. Non è importante la domanda, ma l’attenzione.
Dove originano i pensieri?
Osserva attentamente la pausa, quando c’è. Cercala, quando non c’è. L’attenzione porterà alla luce la pausa, lo spazio tra i pensieri. Questa pausa è il luogo dove hanno origine i pensieri. Forse sarà fugace, ma ci sarà. Man mano che ne diventerai consapevole, questa pausa mentale comincerà a esercitare i suoi magici effetti su di te. Ora chiudi gli occhi e ripeti l’esercizio per 2-3 minuti. Finito? Bene. Come ti senti adesso? Hai il corpo più rilassato? Pensi più lentamente? Provi un senso di pace o di tranquillità? Come può accadere una cosa del genere? Tutto ciò che hai fatto è stato osservare la pausa tra i pensieri e automaticamente, senza sforzo, corpo e mente si sono placati. Questo è ciò che accade quando cominci a operare e a vivere ai livelli mentali più silenziosi. Corpo e mente sono intimamente collegati e quando la mente smette di pensare con la sua abituale intensità, il corpo comincia a rilassarsi e a sentirsi più riposato. Ora ti chiedo: «Mentre osservavi la pausa tra i pensieri, eri preoccupato per le bollette, per la cena da preparare o di dimenticarti il compleanno di tua moglie?». Naturalmente no. Avevi la mente completamente quieta e libera da ogni preoccupazione. È impossibile essere totalmente consapevoli del Nulla e provare paura, ansia, rimorso, senso di colpa o qualsiasi altra emozione distruttiva o dissonante. Anche se tu imparassi solo questa potente lezione e niente altro, riusciresti comunque a cambiare platealmente il corso della tua vita, colorandola sempre più di prosperità, creatività e amore.
Pensieri ed emozioni sono relativi e transitori
Cos’hai incontrato nell’intervallo? Cos’hai detto? Oh, hai detto: «Nulla». Giusto: nella pausa non c’era nulla. Non c’erano forme, suoni, colori, odori: nulla! In altre parole potremmo affermare che in quella pausa c’era il Nulla, e sarebbe ugualmente giusto. Stai cominciando a capire la portata di questa semplice scoperta? Se mai ti sei identificato con i tuoi pensieri e con le tue emozioni – ricordi, speranze e paure – stai per avere un’altra sorpresa. Pensieri ed emozioni vanno e vengono. Sono relativi e transitori. Tu, la tua essenza, sei molto più di quanto la tua mente possa mai immaginare, e lo hai appena dimostrato. Quando hai fermato i pensieri, hai forse cessato di esistere? Sei entrato in coma, sei svenuto, sei caduto nell’incoscienza? Naturalmente no. Eri ancora lì, giusto? Ebbene, se non sei i tuoi pensieri ed eri sempre lì, chi sei tu? Niente male come domanda, vero? Se non sai chi sei, allora tutto ciò che fai è privo di fondamento e senza basi. Sei come un uomo colpito da amnesia, che cerca di proseguire la sua vita senza sapere realmente chi è. Per sentirti ben saldo nella tua vita devi sapere chi sei. Tu non sei come prima cosa una persona con un passato e un futuro. In realtà, sei illimitato e svincolato dai limiti posti dal tempo e dalle difficoltà. Osserviamo più attentamente in che modo. Nella pausa tra i pensieri c’era il Nulla. Però eri ancora consapevole. Quando i pensieri sono scomparsi per essere sostituiti da una pausa, tu stavi osservando. Ma chi stava osservando quella pausa? Vediamo... non c’era niente, ma tu eri ancora consapevole. Non c’era altro che la consapevolezza. Non la consapevolezza di qualcosa, ma la pura consapevolezza del Nulla.
Sei la tua consapevolezza
Se non c’era altro che consapevolezza pura, tu devi necessariamente essere quella consapevolezza pura. Cos’altro potresti essere? Se la tua consapevolezza si identifica con i pensieri, i ricordi e i progetti futuri, stai facendo riferimento a quello che io chiamo “me”. “Me” sono le cose accumulate nella tua vita. “Me” è la tua età, il tuo genere sessuale, ciò che ti piace, ciò che ami e i tuoi ricordi. Ma niente di tutto ciò esiste quando la tua consapevolezza si rivolge all’interno e osserva la pausa tra i pensieri. Per osservare devi essere consapevole, quindi, nell’istante in cui la tua mente si è spenta, eri consapevole del nulla che chiamiamo il Nulla. Ma hai scoperto che quel Nulla non è vuoto. Il Nulla è ricolmo di consapevolezza pura. Ed ecco risolto il mistero di chi sei. Tu sei la consapevolezza pura! Ti sembra impossibile? Impossibile è negare la realtà. La tua percezione diretta ti ha rivelato che sei pura consapevolezza. Prima che il “me” nascesse e creasse l’immagine con cui ora ti identifichi, c’era soltanto il solitario, universale Nulla della consapevolezza pura. Fermati e valuta per un istante la profondità di questa comprensione. Sei sbigottito dalla tua immensità? Stai cominciando ad avere sentore della tua natura infinita e onnipresente?
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