Albert Einstein rappresenta indiscutibilmente la figura che ha apportato una rivoluzione alla nostra comprensione del mondo, distinguendosi come uno dei principali protagonisti nel panorama scientifico mondiale. La sua influenza e il suo impatto nel campo della scienza sono riconosciuti a livello globale.
Francesca Lanza - 18/04/2024
La relatività speciale, sviluppata nel 1905, ha ridefinito il concetto di spazio e tempo, introducendo la relatività di questi concetti in funzione della velocità della luce. La relatività generale, del 1915, ha spiegato la gravità come effetto della curvatura dello spazio-tempo causata dalla presenza di materia ed energia, ampliando ulteriormente i confini della fisica; ma se la sua teoria della relatività ha contribuito in modo significativo alla risoluzione di molti enigmi fisici, ha lasciato irrisolti diversi problemi che sfidano ancora i fisici e gli scienziati odierni.
L’ intrinseca incompatibilità tra la relatività generale di Einstein e la fisica quantistica e la presenza di singolarità all’interno dei buchi neri, insieme alla natura delle onde gravitazionali e dei gravitoni, sono argomenti che continuano a sollevare domande e richiedono una comprensione più approfondita. Inoltre, il concetto di viaggi nel tempo e le implicazioni sulla causalità presentano dinamiche complesse che richiedono approfondimenti teorici significativi. Questi problemi rimangono senza soluzione poiché una Teoria del Tutto che possa integrare con successo la relatività generale e la fisica quantistica non è ancora stata definitivamente stabilita, né tanto meno è stato risolto l’enigma del Big Bang. Questi temi rappresentano una delle sfide più grandi e intriganti per la fisica contemporanea.
Quale le possibili evoluzioni del pensiero einsteiniano?
Una singolare prospettiva è sicuramente quella presentata da Amrit Sorli e dall’Istituto di Fisica Biettiva (link: https://bijective-physics.org/), con cui collabora anche il fisico italiano Davide Fiscaletti.
Un nuovo modello cosmologico
L’Istituto di Fisica Biettiva ha sviluppato un modello cosmologico che si basa sull’osservatore risvegliato, ovvero esclusivamente su osservazioni astronomiche, senza ricorrere a previsioni teoriche, caratteristiche della cosmologia tradizionale del Big Bang. In questo nuovo modello, la curvatura dello spazio viene sostituita con la densità energetica relativa dello spazio. Secondo questa prospettiva, ogni oggetto celeste contribuisce a ridurre la densità energetica dello spazio esattamente del suo stesso valore energetico. Inoltre, l’Istituto ha ampliato il principio di equivalenza tra massa ed energia allo spazio universale, ampliando la formula più famosa della fisica: E = m c2 in questo modo:
E = m c 2 significa che la materia può essere trasformata in energia e l’energia può essere trasformata in materia. L’osservatore risvegliato che invoca Amrit Sorli è consapevole però che anche lo spazio è energia e che quindi deve esistere un’equazione che metta in relazione l’energia dello spazio con l’equazione di Einstein.
Nell’equazione ogni oggetto fisico con massa m ed energia E sta diminuendo la densità energetica dello spazio nel suo centro esattamente per la quantità della sua energia E. Il simbolo rappresenta la massima densità energetica dello spazio nello spazio intergalattico, il simbolo rappresenta la diminuita densità energetica dello spazio al centro di un dato oggetto fisico, e rappresenta il volume dell’oggetto fisico.
Che cosa significa?
Si prenda ad esempio la Terra. Il nostro pianeta sta diminuendo la densità energetica dello spazio nel suo centro, ma la somma dell’energia in ogni punto dello spazio universale è la stessa:
La somma dell’energia della materia Em e dell’energia dello spazio in ogni punto dello spazio Es è costante. Al centro della Terra c’è molta energia della materia e quindi la densità energetica dello spazio è minore. Nello spazio intergalattico non c’è materia e quindi la densità energetica dello spazio è massima. Questa è la supersimmetria tra l’energia della materia e l’energia dello spazio: la loro somma è costante in ogni punto dello spazio. Questa supersimmetria è la forza principale dell’intera dinamica universale e gioca un ruolo decisivo nella formazione dei buchi neri.
Nel nucleo dei buchi neri supermassicci la densità energetica dello spazio è così bassa che gli atomi diventano instabili, disintegrandosi in particelle elementari che vengono espulse nello spazio intergalattico. Secondo questa teoria, i buchi neri supermassicci starebbero contribuendo al rinnovamento dei sistemi nell’universo, suggerendo un’interpretazione completamente nuova dell’eternità e dell’origine dell’universo: un nuovo modello cosmologico che mette in discussione la teoria del Big Bang.
Lo spazio superfluido
Dal punto di vista dell’osservatore risvegliato, l’errore metodologico fondamentale di cui la fisica non si accorge, è quello di accettare l’idea che materia ed energia possano esistere in qualcosa (lo spazio) che non ha proprietà energetiche. Secondo Sorli e gli studiosi Valeriy Sbitnev (fisico russo) e Davide Fiscaletti (fisico italiano), lo spazio è un tipo di energia che si può definire più propriamente “spazio quantistico superfluido”, “vuoto fisico” e “spazio fisico”, ciò che un tempo era chiamato etere. Lo spazio supefluido rappresenta l’energia primordiale dell’universo e viene considerato il riferimento assoluto per tutti gli osservatori.
L’introduzione di questo concetto risolve numerosi paradossi della relatività, come ad esempio il paradosso dei gemelli. Secondo una teoria della relatività che potremmo definire “avanzata” la velocità degli orologi dipende esclusivamente dalla densità energetica dello spazio, e non dalla loro posizione o velocità relativa degli osservatori. Questo significa che entrambi i gemelli invecchiano in modo diverso a causa delle diverse densità energetiche dello spazio in cui si trovano, e non a causa di effetti relativistici.
Inoltre, il modello dello spazio superfluido suggerisce una nuova interpretazione della gravità. Invece di essere causata dalla curvatura dello spazio, come previsto dalla relatività generale di Einstein, la gravità può essere descritta come una conseguenza della variabilità dell’indice di rifrazione dello spazio superfluido. Questo concetto spiega fenomeni come l’attrazione gravitazionale tra gli oggetti senza ricorrere alla curvatura dello spazio.
Per approfondire consiglio la lettura del libro Oltre la Fisica di Einstein di Amrti Sorli
e gli articoli Advances of Relativity Theory Superfluid Quantum Space, Einstein’s Principle of Equivalence, and Bohr’s Complementary Principle Consultabili su https://bijective-physics.org/