V I S U A L I Z Z A D I S C U S S I O N E |
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Inserito il - 31/05/2007 : 12:11:53 Seminari Visualizzazione Meditativa
Seminario dedicato a pratiche per la trasformazione delle tendenze inconsce, il superamento di crisi e traumi e la gestione delle emozioni nei rapporti interpersonali alla luce della Psicologia classica dell'India
Saronno (MI), Sabato 16 Giugno 2007 ore 9.30-13.00; 15.00-18.30 Associazione Commercianti - Via Gaudenzio Ferrari 3, Saronno (MI)
Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Florida Vedic College e The Yorker Intl. University. International Affiliate of the American Psychological Association
locandina
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Lettura consigliata:
Pensiero Azione Destino
"Potere e Uso del Pensiero
E’ possibile costruire il nostro destino, progettare il nostro domani? La forza del desiderio e del pensiero possono tanto. “L’uomo non è che desiderio; come desidera, così egli diventa”. Questo è quanto affermano le Upanishad e quanto sostiene tutta la scienza psicologica indovedica. Noi siamo la causa, remota o recente, delle nostre vite, della nostra appartenenza sociale, della nostra parentela, delle nostre relazioni. Noi siamo dove ci siamo collocati; non siamo in un certo modo e in un certo luogo casualmente bensì causalmente. Il nostro futuro si sta strutturando su di un piano sottile. Non si è ancora cristallizzato, manifestato, ed è per questo che qui, nel nostro attuale presente, siamo in grado di modificare le dinamiche che lo stanno forgiando, attraverso l’orientamento dell’energia del pensiero. "
[Libro - 160 pagine - cm 14,5x21; codice ISBN: 88-547-0001-0]
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Informazioni e Iscrizioni
Dott.ssa Daniela Scuderi: tel 031 762184 - cell 347 9766801 d.scuderi@c-s-b.org
Segreteria CSB tel 0587 733730 secretary@c-s-b.org
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1 U L T I M E R I S P O S T E (in alto le più recenti) |
admin |
Inserito il - 14/06/2007 : 10:37:12 Estratto da "Pensiero Azione Destino" […] Cerchiamo anzitutto di dare una definizione di pensiero, di capire di cosa si tratti. Un pensiero è un oggetto psichico, così come un’idea, un desiderio o un’emozione. Tramite complesse elaborazioni, che avvengono nell’encefalo, i loro effetti si possono manifestare sul piano corporeo con sudorazione, tremito, pallore, rossore, brividi e via dicendo, ma la loro genesi è sempre psichica. Se i pensieri sono oggetti, dove risiedono? Esiste un deposito nel quale sono collocati? Chi li produce e da dove vengono? Come la luce e il suono si trasmettono nell’etere, come gli odori vengono trasportati dall’aria, così i pensieri si manifestano e si propagano nella mente. Secondo la scienza psicologica dell’India classica anche la mente è un elemento costitutivo del cosmo, definito nei Veda con il termine Mahat o Buddhi, la Mente cosmica.
La mente individuale è parte minutissima della Mente cosmica ed è un importante strumento a disposizione del sé, una sorta di ricetrasmittente che riceve dati dai sensi e a sua volta li trasmette alle aree più profonde della psiche, individuale e collettiva. Il luogo fisico di ricezione coincide con i lobi temporali, situati nelle zone laterali dell’encefalo, sedi deputate al linguaggio e al pensiero astratto. I lobi temporali però non producono il pensiero, semplicemente lo veicolano. Il pensiero è una realtà pre-esistente rispetto agli strumenti neurologici; è come il suono, sempre presente nell’etere. Così come per captare il suono abbiamo necessità di una radio o comunque di un apparecchio adatto a recepire e a tradurre quel tipo di segnale acustico, allo stesso modo per recepire un pensiero già presente nell’etere della mente, abbiamo necessità di una strumentazione adeguata, che in questo caso è costituita dai lobi temporali. Abbiamo detto che un pensiero è un oggetto psichico con una sua realtà e una fondamentale rilevanza nella formazione del carattere e della personalità; questi saranno infatti ben differenti a seconda che noi siamo portatori di pensieri di un certo tipo o di un altro. Pensare non è assolutamente qualcosa di astratto e ininfluente, poiché da ciò dipende la buona o la cattiva direzione della nostra vita. Ognuno è ciò che pensa; a tal proposito le Upanishad affermano: “così come pensi, diventi”. […]
[…] Il pensiero si suddivide inoltre in due fasi: la fase in corso, mentre viene pensato, che produce effetti in genere sotto controllo da parte di chi pensa - che è quindi in grado di modellarlo - e una seconda fase in cui il pensiero, una volta che è stato “ospite” o creatura del soggetto pensante, scivola nell’inconscio, dove lascia una traccia latente, una registrazione mentale inconscia detta samskara. Cosa succede quando un oggetto psichico scivola nell’inconscio? Si aggrega a contenuti mentali di analoga caratteristica emotiva: paura con paura, rancore con rancore, complessi di colpa con complessi di colpa, altruismo con altruismo, gioia con gioia, e così via. Da quel momento in poi, il “pensiero pensato” diventa autonomo rispetto al soggetto pensante e può agire inaspettatamente anche contro la sua volontà. Nella fase in cui il pensiero viene pensato, si può ancora intervenire, lo si può plasmare; ma una volta scivolato nell’inconscio ciò non è più possibile, se non con tecniche speciali che diano accesso a quella parte blindata della psiche profonda. […] CSB Store - © Copyright Centro Studi Bhaktivedanta 2007
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