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Inserito il - 09/09/2003 : 10:38:04
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Test HIV a tappeto?
di: Donata Allegri
Ecplanet Settembre
L'andamento dei casi di AIDS, dopo l'introduzione dei nuovi farmaci antiretrovirali che hanno prolungato il tempo d'incubazione della malattia, non fornisce più stime attendibili sui nuovi casi d'infezione da HIV e rende difficili le previsioni sull'evoluzione dell'epidemia. Per tale motivo alcune regioni italiane hanno attivato dei sistemi di sorveglianza delle nuove diagnosi di infezione da HIV.
Dai dati raccolti emerge che dopo una fase di espansione dell'epidemia negli anni ottanta, si è assistito dal 1990 a un decremento dell'infezione da HIV; tuttavia, negli ultimi anni tale flessione si è arrestata sino a determinare una stabilizzazione del numero di nuove diagnosi di infezione. La distribuzione dei casi per categoria di esposizione è radicalmente cambiata: mentre nel 1988 il 75,2% dei casi era costituito da tossicodipendenti, nel 2000 il 58,5% risulta costituito da persone che hanno acquisito l'infezione per via sessuale.
Secondo dati raccolti dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC) di Atlanta sarebbero circa 200.000 gli americani sieropositivi che non sanno di esserlo, per questo secondo la direttrice dei CDC Julie Gerberding e Anthony Fauci, del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, è importante che il test venga incorporato negli esami di routine.
Anche in Cina le cose non vanno meglio, secondo le cifre fornite dalle autorità sanitarie di Pechino i malati di AIDS sarebbero 40.560 su una popolazione di un miliardo e duecento milioni di abitanti, tale cifra è ampiamente al di sotto della realtà. Secondo i ricercatori italiani è importante estendere il test ad altre categorie della popolazione come le donne gravide è possibile ridurre dal 25 % a pochi punti il tasso di trasmissione utilizzando semplici misure come il parto cesareo, l'allattamento artificiale, e la somministrazione di farmaci antiretrovirali alla mamma e al bambino.
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