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 Iraq, Bush comprò dagli esuli informazioni patacca
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Inserito il - 30/09/2003 : 10:29:27  Mostra Profilo
Iraq, Bush comprò dagli esuli «informazioni patacca» sulle armi

di Bruno Marolo

http://www.unita.it/index.asp?SEZIONE_COD=HP&TOPIC_TIPO=&TOPIC_ID=29257

29.09.2003


WASHINGTON. Infuria a Washington la guerra delle spie. Un rapporto della Defense Intelligence Agency (Dia), l'agenzia di spionaggio militare, conferma un fiasco evidente per tutti, tranne che per il presidente George Bush e i suoi consiglieri. Gli Usa hanno comprato soltanto patacche dagli esuli iracheni come Ahmed Chalabi, il bancarottiere che ora svolge per conto loro la funzione di capo del governo provvisorio a Baghdad. I servizi segreti americani spendevano milioni di dollari per raccogliere informazioni sugli arsenali proibiti di Saddam, e in cambio dei loro soldi si sentivano raccontare favole da gente che poco contava e nulla sapeva. Il rapporto della Dia è stato inviato a Stephen Cambone, il sottosegretario della difesa cui fanno capo i servizi di spionaggio. Fa il punto sull'amara lezione imparata durante la guerra in Iraq. Gli accertamenti compiuti dopo che le truppe americane hanno preso il controllo del paese dimostrano che la maggior parte delle indicazioni di Chalabi e degli altri esuli sulle presunte armi di sterminio di Saddam era inventata di sana pianta. Rimane da chiarire quale fosse il movente degli informatori: convincere gli americani a fare la guerra, o soltanto spillare loro denaro.

Il contenuto del rapporto è stato rivelato dal New York Times. Il momento non potrebbe essere peggiore per Bush. La Casa Bianca è occupata a contestare le conclusioni della commissione della camera sui servizi segreti, che in una lettera al direttore della Cia George Tenet ha definito «superate e inconsistenti» le informazioni in base alle quali è stata decisa l'invasione dell'Iraq. Inoltre sulla testa del presidente Usa pende come una spada di Damocle la prossima pubblicazione del rapporto di David Kay, il capo dei segugi americani che hanno rivoltato l'Iraq occupato come un guanto senza trovare armi di sterminio. «Il presidente Bush crede di aver avuto dai servizi segreti ottime informazioni, e ancora oggi ritiene valide le indicazioni del direttore della Cia in favore della guerra», ha dichiarato la consigliera per la sicurezza nazionale Condoleezza Rice. Questa presa di posizione è anche un avvertimento per il direttore della Cia George Tenet, che ha presentato al ministero della giustizia una denuncia contro la Casa Bianca per avere rivelato alla stampa il nome di una spia. La spia in questione era la moglie dell'ex ambasciatore Joseph Wilson, colpevole di aver smontato con le sue indagini nel Niger i documenti falsi secondo cui Saddam avrebbe cercato di comprare uranio per una bomba nucleare. La signora Wilson è una agente della Cia, e per rappresaglia il suo nome è stato dato in pasto ai giornali. «I politici di Washington sono eccitati come belve all'odore del sangue», ha scritto un commentatore. Gli avversari di George Bush citano una dichiarazione di suo padre, al tempo in cui era direttore della Cia: «Chi rivela il nome di un agente segreto americano è il più insidioso dei traditori». Secondo la denuncia di Tenet uno o due «traditori insidiosi» di questo tipo si nascondono alla Casa Bianca. I candidati del partito democratico chiedono la nomina di un procuratore di inchiesta indipendente dal ministro della giustizia repubblicano John Ashcroft. «Il presidente Bush - ha tuonato Howard Dean, il rivale più battagliero - ha promesso di comportarsi con onore e integrità: è ora di chiedergli conto di queste parole».

«Naturalmente collaboreremo con il ministero della giustizia», ha assicurato il portavoce di Bush, Scott McClellan. Nello stesso tempo ha escluso che la Casa Bianca proceda a una inchiesta interna sul proprio personale. «Finora - ha sostenuto - su questa storia sappiamo soltanto ciò che abbiamo letto sui giornali, senza che ne venisse precisata la fonte».
L'aria è satura di veleni, e il nuovo rapporto della Dia impedisce a Bush di voltare pagina. Le false informazioni degli esuli iracheni sono state pagate con un fondo approvato dalla maggioranza repubblicana del Congresso nel 1998, malgrado le riserve dell'amministrazione Clinton. Dall'autunno del 2002 in poi il governo di George Bush, che cercava in cielo e in terra pretesti per attaccare l'Iraq, ha distribuito i soldi dei contribuenti ad Ahmed Chalabi e ai suoi amici, e ha proceduto a lunghi interrogatori in varie città europee e ad Erbil nel Kurdistan. Gli esuli iracheni hanno intascato il denaro e hanno raccontato alle spie americane cose che sapevano e altre che non sapevano. Sapevano che Saddam era un dittatore. Non sapevano se avesse armi di sterminio, ma dissero senz'altro di sì. Era la risposta che voleva Bush.
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