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ECCO COME LA FED FINANZIA GLI SPECULATORI
di Richard Benson
21 Ottobre 2003 17:58 NEW YORK
I tassi di interesse a breve sono scesi negli Usa al minimo degli ultimi 45 anni proprio quando le entrate fiscali, in percentuale sul GDP, sono a un minimo assoluto di 44 anni; il deficit di bilancio sta esplodendo; l'economia americana ha ancora una capacita' di utilizzazione degli impianti sotto il 75% e infine il tanto decantato aumento dei profitti aziendali viene quasi tutto dal taglio dei costi e non dalla crescita dei fatturati o dal bisogno di nuovi investimenti in tecnologie.
In verita', in questo periodo negli Stati Uniti non c'e' virtualmente alcun ritorno sul capitale investito. Se ci fosse un ritorno sul capitale investito, nuove fabbriche e impianti verrebbero costruiti in America, e non in Asia. Il ritorno sul capitale in Asia viene dalla sostituzione del costo del lavoro a buon mercato, al posto di quello americano (molto piu' caro), e poi rivendendo il prodotto in America.
Si e' assistito di recente a un ritorno della speculazione sulla borsa Usa, alimentato dalla politica del "denaro facile" instaurata dalla Federal Reserve, che e' stata di grande aiuto per il rialzo in borsa e perche' il cash non defluisse dal mercato dei mutui immobiliari a quello del consumo. Detto questo, gli Stati Uniti hanno bisogno di importare tutti i giorno almeno $1.5 miliardi di capitali stranieri per bilanciare il deficit americano. Le banche centrali straniere, e in particolare Giappone e Cina, stanno comprando un numero senza precedente di U.S. Treasury e altre securities di agenzie governative Usa, per frenare la caduta del dollaro. Senza la creazione di questo "denaro straniero", il dollaro finirebbe in "caduta libera".
L'alto livello raggiunto sia dai prezzi del mercato azionario Usa che da quello obbligazionario, e' chiaramente artificiale e tiene per ora solo grazie alla crezione del "nuovo denaro" da parte della Fed e delle banche centrali straniere. L'unica cosa che sembra virtualmente certa in questo scenario e' un calo del dollaro, ma la domanda rimane: di quanto scendera' la moneta Usa e quando il dollaro scivolera', rotolera' dalla collina o precipitera' a picco dal burrone? Se e' vero che i titoli azionari americani sono davvero tornati a prezzi da bolla, cosi' come il mercato immobiliare e i bonds, mentre il rendimento del cash rimane circa al livello dell'1% - cioe' al di sotto del livello di inflazione - tutto cio' lascia l'investitore con il dilemma sul cosa fare e dove mettere i propri soldi. La Fed attualmente sta offrendo agli investitori una semplice soluzione che ha funzionato bene per molti altri paesi nel corso degli anni: prendere a prestito denaro pagando cifre irrosorie e spedirlo fuori del paese! L'americano medio, pero', non e' abituato a questo tipo di strategia.
Ed ecco come funzionano le opportunita' della "fuga di capitali". Soltanto pochi anni fa, quando il dollaro era in crescita, si poteva andare in Giappone e prendere a prestito yen con un tasso d'interesse vicino allo zero. Lo yen poteva essere utilizzato per finanziare securities Usa, come le mortgage backed securities di Fannie Mae. L'investitore poteva dunque "leveraggiare" il suo capitale in proporzione di 20 a 1. Non solo l'investitore guadagnava sul rendimento offerto dal tasso d'interesse delle securities, da cui andava sottratto il costo dell'operazione di finanziamento (praticamente vicino allo zero), ma poi andava aggiunto un ulteriore guadagno derivante dall'apprezzamento del dollaro! I ritorni erano enormi e per alcuni hedge funds sono stati superiori al 100% del capitale investito!
Adesso il mondo degli investitori si e' ribaltato e il gioco funziona al contrario. La Fed di Alan Greenspan in sostanza da' facolta' agli speculatori di indebitarsi in dollari a un tasso dell'1%. Con il dollaro che scende, praticamente ogni asset finanziario o immobiliare in qualsiasi paese estero "decente" salira' in valore, in rapporto al dollaro. Con la Fed che tiene i tassi d'interesse al di sotto del tasso d'inflazione (e la maggior parte dei tassi non-americani sono sopra a quelli praticati negli Usa), indebitarsi a buon mercato e mandar fuori i soldi dall'America acquistando qualsiasi cosa e facendoli poi apprezzare, chiaramente offre un rendimento migliore di quello consistente nell'investire in fabbriche, aziende, titoli azionari o bonds americani.
Articolo pubblicato su www.wallstreetitalia.com
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