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Inserito il - 04/11/2003 : 11:56:46
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Come puoi allontanare le impressioni esteriori
Tratto da:
<Il Divino Romanzo>
- di Yoganandaji -
lista Sadhana >> it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana
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- Come allontanare le impressioni esteriori.-
Una volta ero seduto all'aperto a Encinitas, e faceva molto freddo. Rivolsi la mia coscienza all'interno, e in un batter d'occhio non sentii più freddo. La gioia m'invase. Di tanto in tanto vedevo ciò che mi circondava fondersi in un'unica luce, come il raggio di un proiettore. Se mi concentravo sul film, vedevo il film, se mi concentravo sul raggio, il mondo scompariva. Non si può vedere niente senza la nostra coscienza. Perciò, se avete il pieno dominio sulla vostra mente, e guardate dentro di voi verso la vostra anima, anche con gli occhi aperti, vedrete solo la grande luce di Dio e sentirete la Sua grande gioia. Solo se guarderete fuori di voi attraverso i vostri occhi, la vostra coscienza percepirà il mondo esteriore.
Tutto è il film di Dio. Quel giorno a Encinitas potevo vedere da un lato le sensazioni e i pensieri, i sogni della mia coscienza provenienti da Dio, mentre dall'altro lato, quando mi ritiravo all'interno, non c'era alcuna sensazione, ma soltanto pura gioia. E benché stessi seduto in un freddo intenso, coperto solo con i calzoncini da bagno, potevo veder scomparire sia il freddo che il paesaggio attorno e venire a me solo gioia. Più tardi sentii le leggere impressioni delle sensazioni contemporaneamente a quella grande gioia.
Mettete in pratica questo modo di vivere. Praticate la presenza di Dio.
Non accontentatevi di una piccola preghiera, né di vedere una piccola luce, andando poi subito a letto. Il sonno è una droga. Se potete controllare sufficientemente il sesso, se potete controllare sufficientemente tutti i sensi, e se inseguite Dio con tutte le forze della vostra anima, Egli verrà a voi. Anche se siete un grande moralista e una persona con tendenze spirituali, senza la percezione di Dio avete ben poco.
Perciò non ingannate voi stessi. Meditate di più, incessantemente e sinceramente. Dite a Dio: "Conosco le mie debolezze. Ma, Signore, esse appartengono a Te, perché sei Tu che mi hai creato. Io non desidero niente, eccetto d'essere con Te, perché Tu sei Colui che proietta questo spettacolo. Tu sei libero dai suoi aspetti duali di commedia e tragedia.
Perciò io sono libero, perché sono Tuo figlio".
Non chiamatevi peccatori, né chiamatevi giusti, per esserne orgogliosi. Dite piuttosto che il Signore è con voi, e che Egli, e nessun altro!, opera per tramite vostro. Allora vedrete un mondo diverso. Senza la coscienza di Dio questo mondo appare pieno di lotte, di violenza e di terribili delusioni. Ma con Lui, è un porto di felicità.
Mentre guardavo il film: "Il canto di Bernadette", fui così profondamente commosso da alcuni episodi della vita della santa, che piansi. Infine mi dissi: "Cosa mi succede?". Guardai nuovamente il film e vidi soltanto ombre e luci; persi allora la coscienza del dramma. Non potevo più piangere; un grande stato di gioia mi sopraffece.
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-Trasudate pace e bontà -
Grosso modo possiamo dire che ci sono due tipi di persone: coloro che
lamentano continuamente quello che va male nel mondo, e quelli che
allontanano con un sorriso le difficoltà della vita e pensano sempre
positivamente. Perché prendere tutto così seriamente? Come sarebbe
meraviglioso questo mondo se tutti fossero più positivi,
più colmi d'armonia.
Nella giungla della civiltà, nello stress della vita moderna sta la nostra
prova. Quello che date, ritornerà a voi. Odiate, e riceverete odio in
cambio. Se vi riempite di pensieri ed emozioni inarmonici, vi distruggete.
Perché odiare o essere arrabbiati con qualcuno? Amate i vostri nemici.
Perché bollire nel calore dell'ira? Se vi sentite irritati, superatelo
subito. Fate una passeggiata, contate fino a dieci o quindici, o distraete
la mente con qualcosa di piacevole. Lasciate cadere il desiderio di rivalsa.
Quando siete arrabbiati, il vostro cervello si surriscalda, il cuore ne
soffre e tutto il vostro corpo perde vitalità. Trasudate pace e bontà,
perché questa è la natura dell'immagine di Dio dentro di voi: la vostra
vera natura. Allora nessuno potrà mai turbarvi.
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- Pace negativa e pace positiva -
Può darsi che incontriate un uomo raffinato e facoltoso che viva nella
sua proprietà, un uomo dall'aspetto sano e robusto e che non sembri né
eccessivamente felice né triste o annoiato. In tal caso potrete dire che è
in pace. Ma quando quella persona, stabile nelle sue comodità, si sarà
stancata di questa pace (che poche persone hanno la fortuna di avere),
penserà fra sé: "Basta con la pace! Ne ho avuto abbastanza; ho bisogno di
un po' di animazione e di cambiamento". Oppure dirà a un amico: "Ti
prego, dammi un colpo in testa per farmi sentire che sono vivo!".
Lo stato negativo di pace deriva dall'assenza dei tre stati mentali di
felicità, tristezza e noia. Se cambiamenti e stimoli vengono a mancare,
una pace negativa che si protragga diviene monotona e non più piacevole.
Ma, dopo essersi per un lungo periodo di tempo concessi di persistere
negli stati di felicità, tristezza e noia, la pace negativa è piacevole.
Per questa ragione, gli yoghi raccomandano di neutralizzare, mediante la
concentrazione, le onde pensiero per raggiungere la pace mentale.
Quando lo yoghi ha calmato le onde dei pensieri, incomincia a guardare
sotto il lago della calma e vi trova uno stato di pace positiva: la sempre
nuova gioia dell'anima.
Ho incontrato una volta a New York un uomo molto ricco. Mentre mi raccontava
della sua vita, disse strascicando le parole: "Sono disgustosamente ricco e
disgustosamente sano...", e, prima che potesse finire, io
esclamai: "Ma non è disgustosamente felice! Io le posso insegnare come
può fare per essere sempre, perpetuamente felice". Egli divenne mio
allievo. Praticando il Kriya Yoga e conducendo una vita equilibrata, essendo
interiormente sempre devoto a Dio, egli visse fino a tarda vecchiaia,
traboccante ininterrottamente di una felicità sempre nuova. Sul
letto di morte disse alla moglie: "Mi dispiace per te, perché devi assistere
alla mia dipartita; ma sono molto felice di raggiungere l'Amato
dell'Universo.
Rallegrati della mia gioia, e non essere egoista nel piangermi. Se
sapessi quanto sono felice di andare a incontrare il mio amato Iddio, non
ti rattristeresti. Rallegrati sapendo che un giorno mi raggiungerai nella
giocondità dell'eterna beatitudine".
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