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AIDS: IN TE' VERDE SOSTANZA, NON FA ENTRARE VIRUS IN CELLULE
Lunedì 10 Novembre 2003, 15:30
(ANSA) - ROMA, 10 NOV - Il te' verde contiene sostanze che impediscono al virus dell'Aids di intraprendere la prima fase dell'infezione. Bloccano il suo ingresso nelle cellule del sistema immunitario. L'elemento del te' in grado di fare cio' e' una delle catechine, la piu' abbondante, cioe' la Epigallocatechina Gallata (EGCG). In esperimenti di laboratorio i cui risultati sono apparsi sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology, Kuzushige Kawai, dell'Universita' di Tokio ha visto che EGCG si lega alla superficie delle cellule immunitarie, di fatto impedendo al virus di legarvisi a sua volta. La sostanza potrebbe dunque divenire base di nuove terapie anti-Aids. Il te' verde e' estratto da foglie della pianta sempreverde Camellia sinensis ed e' noto da secoli per i suoi numerosi effetti benefici sulla salute. Le catechine che contiene in abbondanza sono composti con proprieta' anti-ossidanti.
Il virus Hiv una volta nell'organismo inizia la sua fase infettiva acuta attaccandosi con il proprio guscio protettivo a certe molecole di alcune cellule del sistema immunitario umano, le cellule T. Il virus si lega alle molecole CD4 che esse portano in superficie. In laboratorio la sostanza si e' mostrata in grado di fare la stessa cosa, di fatto bloccando il legame fra cellula e virus. Anche se i ricercatori tendono con la massima cautela a sottolineare che le concentrazioni di questo principio usate da loro in laboratorio sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle che si ritrovano nel nostro sangue dopo una tazza di te' verde, pensano che con ulteriori studi si potrebbe progettare una nuova cura a base di questa sostanza. Per ora i ricercatori insieme ad altri del National Center for Macromolecular Imaging presso il Baylor College of Medicine a Houston in Texas, stanno lavorando ad esperimenti al computer, ma per arrivare a un farmaco serve ulteriore ricerca. (ANSA). --------
IL TÈ VERDE DIFENDE LE CELLULE DAL VIRUS DELL'AIDS
http://www.italiasalute.it/Copertina.asp?Articolo_ID=5173
Si allunga ulteriormente la lista delle virtù del tè verde. Di recente dei ricercatori hanno concluso che chi soffre di asma e riniti allergiche trova giovamento dal tè verde, ma c'è chi sostiene che la bevanda, o estratti da essa ricavati, possano essere utili, oltre che per le arterie e per contrastare i danni del fumo, anche contro il cancro e la distrofia muscolare. Oggi un'altra novità apparsa sulla rivista Journal of Allergy and Clinical Immunology, Kuzushige Kawai, dell'Universita' di Tokio.
Il tè verde conterrebbe sostanze che impediscono al virus dell'Aids di intraprendere la prima fase dell'infezione, bloccando il suo ingresso nelle cellule del sistema immunitario. L'elemento del te' in grado di fare cio' e' una delle catechine, la piu' abbondante, cioe' la Epigallocatechina Gallata (EGCG). In esperimenti di laboratorio i cui risultati hanno evidenziato che EGCG si lega alla superficie delle cellule immunitarie, di fatto impedendo al virus di legarvisi a sua volta. La sostanza potrebbe dunque divenire base di nuove terapie anti-Aids.
Il te' verde e' un arbusto (pianta sempreverde Camellia sinensis) che cresce in prevalenza sugli altipiani cinesi e giapponesi. Vengono utilizzate le foglie che non fermentano, ma che vengono essicate. La bevanda estratta da foglie è nota da secoli per i suoi numerosi effetti benefici sulla salute. Le catechine che contiene in abbondanza sono composti con proprieta' anti-ossidanti. Il virus Hiv una volta nell'organismo inizia la sua fase infettiva acuta attaccandosi con il proprio guscio protettivo a certe molecole di alcune cellule del sistema immunitario umano, le cellule T. Il virus si lega alle molecole CD4 che esse portano in superficie.
In laboratorio la sostanza si e' mostrata in grado di fare la stessa cosa, di fatto bloccando il legame fra cellula e virus. Anche se i ricercatori tendono con la massima cautela a sottolineare che le concentrazioni di questo principio usate da loro in laboratorio sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle che si ritrovano nel nostro sangue dopo una tazza di te' verde, pensano che con ulteriori studi si potrebbe progettare una nuova cura a base di questa sostanza. Per ora i ricercatori insieme ad altri del National Center for Macromolecular Imaging presso il Baylor College of Medicine a Houston in Texas, stanno lavorando ad esperimenti al computer, ma per arrivare a un farmaco serve ulteriore ricerca.
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