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Inserito il - 17/10/2008 : 19:32:01
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Lezioni: Realtà e Utopie nella Società Contemporanea
Prevenzione e gestione di stress, conflitti e crisi per la realizzazione di un benessere sostenibile.
Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Colleges e Universities Americani. International Affiliate of the American Psychological Association
report
Giovedì 9 ottobre, presso la Sede della Fondazione Studi Bhaktivedanta a Ponsacco (Pisa), si è svolta la prima lezione del Corso di Marco Ferrini sul tema: “Realtà e Utopie nella Società Contemporanea.” Le tre lezioni del Corso tratteranno un tema di importante attualità, che verrà poi approfondito in un Seminario che si svolgerà presso la comunità spirituale di Prabhupada Desh ad Albettone, in provincia di Vicenza, dal 30 ottobre al 2 novembre. Nella società odierna veniamo sempre più bombardati da una grande quantità di informazioni così pressanti e rapide che richiederebbero tempi zero di risposta e che in genere le persone difficilmente riescono a controllare, selezionare e ben gestire.
Quel che risulta ancora più preoccupante e grave è che la stragrande maggioranza di queste informazioni è sostanzialmente fuorviante e portatrice di disvalori, inducendo a livello subliminale falsi bisogni e desideri coatti e producendo le conseguenti dipendenze con tutti i danni che ne derivano. L’assuefazione a tale ininterrotta pressione psicologica è tale che tanti non ne sono nemmeno più coscienti, essendo ceduti i baluardi di valutazione critica. Nella misura in cui subiamo manipolazioni diventiamo a nostra volta - anche inconsciamente – agenti di manipolazione su altri, diffondendo così lo stesso male che per primi subiamo.
Perché la manipolazione si attivi occorre una causa esterna ma anche una predisposizione interna del soggetto. In questo Corso si offrono strumenti teorici e pratici – ha spiegato Ferrini – per imparare a valutare in maniera critico-costruttiva le informazioni e comunicazioni che ci arrivano, con lo scopo di cogliere la realtà che si cela dietro l’imporsi delle apparenze, per tornare ad essere “padroni in casa nostra”, signori del nostro mondo interiore e delle nostre azioni, capaci di gestire le tendenze verso fini evolutivi e di orientare come desideriamo la nostra vita e il nostro destino.
Secondo la psicologia indovedica, una delle forme più insidiose di manipolazione deriva dalla natura e conformazione stessa dei nostri organi di percezione i quali, ben lungi dal rappresentarci la realtà nelle sue strutture più essenziali, ce ne mostrano soltanto alcune componenti limitate e superficiali, talvolta persino deformate, compromettendo la nostra capacità di giudizio e restringendo le potenzialità individuali alla sola percezione empirica. E’ come se vivessimo in una prigione senza mura e senza sbarre: una prigione che non si vede ma che è ovunque: la prigione della percezione sensoriale. La propria percezione di un accadimento è determinante, ancora più importante dell’accadimento stesso. Infatti, un certo evento può essere percepito in un modo piuttosto che in un altro a seconda della qualità delle nostre percezioni, del nostro stato emozionale, dello stato d’animo del momento, della predisposizione del nostro campo psichico.
I nostri sensi scaricano miliardi di segmenti di informazioni ogni minuto; queste informazioni vengono accolte o rifiutate con risposte spesso purtroppo automatiche prodotte dai meccanismi inconsci che una data personalità si è costruita a seconda del suo modello di sviluppo. Tanto tempo ed energie vengono impegnati nel cestinare o inviare – con poca capacità critica - messaggi che in fondo non servono o che addirittura sono dannosi. Comunicare male, ovvero senza la giusta motivazione e senza finalità evolutiva, non conoscendo a fondo ciò che si comunica o che viene comunicato, è un grave problema che affligge la società di oggi. Tali comunicazioni scadenti sono all’origine di confusione, tensioni e conflitti. Uno degli strumenti primari da sviluppare per favorire il nostro percorso evolutivo e di conseguenza il nostro livello di benessere, è dunque la capacità di osservazione critica e consapevole, perché si possa imparare a ben selezionare le percezioni e a gestire con il giusto distacco le nostre reazioni emotive, in modo che l’intelletto possa fare le proprie ponderazioni e le proprie scelte con sempre più alto discernimento.
Tanti fanno grandi sforzi per ottenere qualcosa che poi scoprono non essere quello che cercano; ciò avviene proprio perché era stato carente in loro il tempo della riflessione e del confronto, così essenziali per una valutazione approfondita e per un conseguente retto agire. Imparare a discernere la realtà dalle utopie, i bisogni autentici dell’individuo da quelli artificiali indotti dalla cultura consumistica “usa e getta”, le aspirazioni ideali dell’anima dai moti condizionati dell’ego, è essenziale per proseguire con successo nel viaggio della vita, sfuggendo all’influenza di pressioni negative provenienti dall’esterno o dall’interno del nostro inconscio. La forma umana è concepita per essere un viaggio verso la perfezione, un camminare rapidamente verso una felicità sempre più intensa, stabile e duratura, che ci può accompagnare anche nei sogni, che si esprime in maniera creativa, sempre nuova, non bloccata da ripetitivi schemi rigidi ma vibrante di prospettive aperte. Tale felicità non sussiste senza libertà di pensiero, ovvero senza quella libertà interiore che si acquisisce destrutturando i condizionamenti. Si rende dunque necessario un lavoro su se stessi, ma è un impegno affascinante, che si compie con gioia e che accresce la gioia, come quando un bambino gioca. Siamo a scuola per imparare il grande gioco della Vita. La prossima lezione del Corso “Realtà e Utopie nella Società Contemporanea” si svolgerà il 16 ottobre alle ore 20.30 presso la sede della Fondazione Studi Bhaktivedanta.
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