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Inserito il - 03/03/2023 : 10:05:07
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Il consumismo: curiosità che forse non conoscevate
Il consumismo non è un fenomeno moderno. Il punto è che in passato si disponeva di scarse risorse e le persone che potevano permettersi dei beni erano un numero ridotto. In questo articolo vogliamo parlare di alcune curiosità su questa attività.
Il consumismo è un fenomeno contemporaneo e, purtroppo, è strettamente legato ad un altro problema attuale: l’inquinamento. L’uno e l’altro vanno di pari passo perché la sovrapproduzione di per sé genera effetti nefasti sul pianeta, ma, allo stesso tempo, il consumo spietato dà luogo a sprechi che superano il ragionevole.
Gli acquisti d’impulso stanno cessando di essere poco comuni. Per questo al consumismo si associa anche un altro dei grandi mali dell’epoca: il debito delle carte di credito. Tutto insieme risponde alla famosa premessa che questo fenomeno consiste nel “comprare quello che non ti serve, con i soldi che non hai”.
Il consumismo non è tanto un comportamento quanto un atteggiamento. Non solo si riferisce a un’attività di consumo che va ben oltre la copertura dei bisogni, ma trascende anche aree specifiche. C’è il consumismo nella cultura, nell’arte, nel sesso e in tutto ciò che possiamo immaginare. Questa insaziabile voracità è senza dubbio uno dei segni del nostro tempo. Vediamo alcune curiosità a riguardo.
”Oltre che un’economia dell’eccesso e dello spreco, il consumismo è anche, e proprio per questo, un’economia dell’inganno”. -Zygmunt Bauman-
Il consumismo aumenta l’indebitamento attraverso le carte di credito.
Fatti preoccupanti sul consumismo
In certe aree del pianeta il consumo è davvero intenso. Si stima che entro il 2050 ci saranno circa 9,6 miliardi di persone nel mondo; Ciò significa che sarebbero necessari tre pianeti come la Terra per fornire l’attuale tasso di consumo. In altre parole, se continuiamo così, il pianeta stesso diventerà impraticabile.
Infatti, oggi quasi più del 50% delle risorse naturali utilizzate 30 anni fa vengono estratte e utilizzate, secondo i dati di Greenpeace. Ogni anno circa 12 milioni di tonnellate di plastica raggiungono gli oceani ; almeno il 40% di questo elemento corrisponde a imballaggi monouso. I dati indicano che i sacchetti di plastica hanno un utilizzo medio di 15 minuti prima di essere gettati via.
Un altro fatto insolito sul consumismo: ogni anno vengono prodotti 100 miliardi di capi di abbigliamento. Attualmente, una persona acquista in media il 60% in più di vestiti rispetto a 15 anni fa. La “fast fashion”, o fast fashion, ha imposto la moda dell’usare e buttare via molto velocemente. Se le persone conservassero i loro vestiti per un anno, le emissioni di CO2 sarebbero ridotte del 24%.
Altre curiosità
Il consumismo genera situazioni che rasentano il limite dell’assurdo. Ad esempio, l’hot dog più costoso del mondo costa $ 169. Si chiama Junni Ban e contiene salsiccia Bratwurst, cipolle arrostite al burro teriyaki, manzo wagyo, foie gras, scaglie di tartufo nero, caviale, funghi maitake e maionese giapponese. Il punto è che con quegli stessi soldi sopravvivono per un mese migliaia di famiglie, in alcuni Paesi soggetti all’impoverimento.
La mecca del consumismo sono senza dubbio i centri commerciali. Li trovi ovunque, e in molti casi sono diventati il centro della vita sociale -soprattutto in inverno-. Il più grande del mondo è il Dubai Mall, con una superficie totale di 9 chilometri quadrati e sede di circa 1.200 negozi, oltre a 120 ristoranti e caffetterie. Lì si trova anche il negozio di dolciumi più grande del mondo: Candylicious, con una superficie di 930 mq.
Un’altra curiosità: il giocattolo più venduto della storia è il famoso cubo di Rubik. È apparso negli anni ’80 e finora le persone ne hanno acquistato più di 350 milioni di unità. A proposito, il suo inventore, Erno Rubik, non avrebbe mai pensato che sarebbe diventato un giocattolo; lo ha creato per insegnare la geometria ai suoi studenti.
Il cubo di Rubik uno dei puzzle più venduti al mondo per la complessità che nasconde.
Black Friday, la festa del consumismo
Se c’è un giorno del calendario che fa da riferimento ai consumi, è proprio il famoso “Black Friday” o Venerdì nero. Ad un certo punto è circolata una bufala secondo la quale quel giorno avrebbe ricevuto questo nome perché commemorava la compravendita di schiavi.
La verità è che il nome di questa giornata dedicata al consumismo è nato a Philadelfia. Si festeggia nella data successiva al Ringraziamento negli Stati Uniti, giorno in cui aumenta il traffico di auto e persone, tanto da essere “un giorno nero”. È anche la data in cui i dati conti smettono di essere rossi e diventano neri.
Sebbene sia nato negli Stati Uniti, oggi riguarda quasi tutto il mondo occidentale. Nell’ultimo Black Friday, solo in quel Paese, le persone hanno speso più di 9 miliardi di dollari in un giorno. E che l’ombra della recessione si era già diffusa in tutto il mondo. Questo è il consumismo: immediato e senza misura.
Bibliografia
Greenpeace. (s. f.). Consumismo. Greenpeace España. https://es.greenpeace.org/es/trabajamos-en/consumismo/.
Cornejo Portugal, I. (2006). El centro comercial desde la comunicación y la cultura: Un modelo analítico para su estudio. Convergencia, 13(40), 13-37.
Rodríguez Díaz, S. (2012). Consumismo y sociedad: una visión crítica del homo consumens.
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