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Inserito il - 24/04/2024 : 10:13:57
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Persone che si sentono oggetto di abusi
Sparo il dardo! Whoosh! È così che si sentono le persone che percepiscono continui abusi da parte del loro ambiente: bombardate da messaggi che le feriscono e le fanno sanguinare. Vi diciamo alcune chiavi.
Ti aspetti che le persone intorno a te ti facciano del male ? In questo articolo parleremo di come anticipare che saremo feriti, umiliarci, prenderci in giro, approfittare di noi o manipolarci in modo consapevole e intenzionale può ferirci. In questo senso, alcune persone credono di essere oggetto di continui abusi da parte di altri; una convinzione che ha un costo emotivo molto alto.
A questo proposito, nei primi anni 2000, Jeffrey Young ha sviluppato la terapia dello schema (TE). Si tratta di un intervento particolarmente indicato per i clienti che hanno problemi a definire cosa provano e cosa gli succede, perché sono bloccati. Per Young, una caratteristica di queste persone sono i modelli di far fronte ai loro problemi basati sull’evitamento.
Donna che si sente rifiutata dagli amici
L’ET viene utilizzato principalmente per intervenire su problemi legati alla personalità, ma viene applicato anche in molti ambiti, come la depressione o i disturbi alimentari.
Cos’è uno schema?
Per questo formato di intervento, uno schema è un modello appreso, interiorizzato e inconscio di modi per elaborare le informazioni dall’ambiente. In particolare, sono pacchetti di sequenze di emozioni, pensieri, ricordi, modi di relazionarsi con l’universo partecipativo, coping, ecc.
Gli schemi possono produrre dolore e sofferenza, o solo rumore. L’obiettivo della terapia è ottenere una cura per lo schema, o almeno fare in modo che lo schema produca solo rumore, invece di disagio.
Gli schemi che producono dolore sono chiamati schemi disadattivi precoci (EDT). Ti sei mai sentito come se ti fossi auto-sabotato? Ecco come funzionano gli EDT.
Il ruolo dello schema di sfiducia nelle persone che si sentono bersaglio di abusi
Per Young, ci sono fino a 18 diversi tipi di EDT. Oggi vogliamo soffermarci su uno: lo schema della sfiducia e dell’abuso. Questo schema implica la disconnessione e il rifiuto con gli altri.
Le persone hanno bisogni fondamentali e universali che dobbiamo soddisfare e quando questo non accade, emergono schemi come quello di cui ci occupiamo oggi. Tra i bisogni che a livello psicologico è importante rispettare ci sono:
La necessità di sapere che apparteniamo a un gruppo, di legarci in modo intimo, sicuro e stabile. Inoltre, sapendo che le relazioni si basano su legami reciproci di affetto, amore e affetto. Implica la certezza di sapere che siamo accettati da coloro che amiamo. La capacità di esprimere ciò che pensiamo e le emozioni che proviamo spontaneamente, e la capacità di farlo liberamente e senza paura. La certezza che siamo esseri indifesi e autonomi. In altre parole, pur avendo e godendo di legami con altre persone, la nostra identità è proprio questa: la nostra. Implica la consapevolezza di essere esseri individuali e di sentirsi, sotto questo aspetto, competenti. I tuoi legami intimi sono legami sicuri? Senti la protezione e il calore delle relazioni intime e che sei libero di dire e chiedere quello che vuoi e senza paura? Sei indipendente o codipendente? Queste sono alcune delle domande che possiamo porci riguardo allo schema di abuso.
Come lavori con lo schema degli abusi?
La pratica psicoterapeutica della schema therapy è complessa. In questo senso, daremo alcune pennellate sul processo e sulle tecniche di modifica che possono essere utilizzate in questo particolare schema:
Cambiamento a livello cognitivo
La cognizione è intesa in psicologia come il modo in cui le persone elaborano le informazioni che provengono dal nostro contesto. Si riferisce al modo in cui ragioniamo sugli eventi che ci accadono, sui ricordi che abbiamo al riguardo e su come siamo in grado di risolvere i problemi.
Le persone che sono state vittime di abusi sviluppano una sensibilità speciale. Sono più abili nel rilevare le minacce ambientali, non importa quanto piccole: sono ipersensibili.
L’obiettivo qui sta nel fatto di aiutarli a ridurre l’eccessivo monitoraggio dell’ambiente.
L’obiettivo è quello di offrire punti di vista alternativi sull’intenzionalità degli altri nei comportamenti che mettono in atto.
Cambiamento emotivo
I ricordi che queste persone hanno delle passate situazioni di abuso sono angoscianti. A volte sono così dolorose che quando le ricordi, provi una rabbia molto intensa. Soprattutto quando ricordano gli aggressori.
L’obiettivo qui è promuovere l’espressione di quella rabbia nascosta per consentirle di emergere. A tal fine vengono spesso utilizzate strategie narrative, come la scrittura di lettere.
Affinché tutto ciò sia possibile, è indispensabile che, prima di tutto, la relazione terapeutica diventi una relazione di sicurezza. Cambiamento a livello comportamentale Essere graduali è la chiave. Il processo di fidarsi di nuovo delle persone è tutt’altro che facile. Occorre farlo poco a poco, gradualmente e, soprattutto, in sicurezza.
In questo senso, lavoriamo a partire da comportamenti che implicano intimità. Ad esempio, condividere ricordi e segreti con persone con cui ci sentiamo a nostro agio. È fondamentale anche insegnare a porre dei limiti agli aspetti che ci feriscono.
Ti difendi? Sapersi difendere è importante quando ci sentiamo bersagli di abusi. Per questo possiamo utilizzare la comunicazione assertiva. Il fatto di porre dei limiti implica anche il presupposto che ci saranno momenti in cui, quando i limiti saranno ripetutamente e deliberatamente superati, dovremo riflettere sul fatto se valga la pena per noi continuare a mantenere quel legame specifico con quella persona specifica.
Se ti senti vittima di continui abusi e sei lontano dal sapere come risolverli, è probabile che il tuo psicologo o psichiatra di fiducia possa aiutarti.
Bibliografia
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