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Inserito il - 03/12/2024 : 10:31:15
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È più prevedibile la musica di Mozart o quella di Bach?
Uno studio ha calcolato la prevedibilità di oltre 550 brani jazz e di musica classica, scoprendo che esistono differenze anche tra compositori dello stesso genere.
3 dicembre 2024 - Chiara Guzzonato
Quasi settant'anni fa il filosofo Leonard Meyer sosteneva che la musica suscita emozioni grazie all'aspettativa che crea in noi, e il fatto che questa venga o meno soddisfatta. Partendo da questa teoria, un team di ricercatori ha utilizzato dei metodi scientifici per calcolare la prevedibilità di un brano musicale, scoprendo che esistono differenze non solo tra diversi generi musicali, ma anche tra diversi compositori appartenenti a uno stesso genere. I risultati del loro studio sono stati pubblicati su Nature Communications.
PIÙ O MENO PREVEDIBILI. Gli scienziati hanno analizzato le frasi musicali di oltre 450 improvvisazioni jazz e 99 composizioni classiche, stabilendo quanto fossero simili (e dunque facilmente prevedibili dall'ascoltatore) e quanto invece diverse (e dunque più sorprendenti) l'una dall'altra. Come ci si potrebbe aspettare, le improvvisazioni jazz sono risultate poco prevedibili, con frasi brevi e molto diverse tra loro, mentre la musica classica è risultata in generale un po' meno sorprendente.
MOZART O BACH? Nell'ambito della musica classica, sono state però notate differenze tra diversi compositori: in particolare l'analisi ha evidenziato che i brani di Johann Sebastian Bach tendono a creare maggior aspettativa rispetto a quelli di Wolfgang Amadeus Mozart, che risultano al contrario più "prevedibili". «Quando ero giovane ricordo di aver sconvolto il mio insegnante di musica e direttore dell'orchestra della scuola dicendogli che le composizioni di Mozart non mi entusiasmavano», commenta Theo Geisel, coordinatore dello studio. «Ora che abbiamo misurato quantitativamente la variabilità di un pezzo musicale, ho capito perché preferivo Bach a Mozart», conclude, riferendosi al fatto che le composizioni di quest'ultimo fossero più sorprendenti.
https://www.nature.com/articles/s41467-024-53155-y
da focus.it
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