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Inserito il - 07/12/2006 : 20:28:13
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Lezioni : La Ricerca di Armonia e Libertà nell'Universo Interiore
Relatore: Marco Ferrini (Ph.D. Psychology). Professore incaricato di Florida Vedic College e The Yorker Intl. University (USA). International Affiliate of the American Psychological Association
Mercoledì 8 novembre, presso l’Aula Magna della Fondazione Studi Bhaktivedanta, per il Ciclo di cinque lezioni sulla Psicologia dell’India classica dal titolo “Ricerca di Armonia e Libertà nell’Universo Interiore”, il Prof. Marco Ferrini ha tenuto un intervento sul tema: “La gestione delle crisi e il superamento dei conflitti”.
Il relatore ha esordito spiegando che assumendo un adeguato punto di vista, un ostacolo può essere visto come un’opportunità per superare i propri limiti ed accedere ad un livello di consapevolezza superiore. Se infatti riusciamo a guardare al mondo in quest’ottica, vedremo una dimensione in cui gli ostacoli non esistono come unilaterale negatività se non nell’immaginazione causata dai condizionamenti. Al loro posto vedremo invece occasioni per colmare le nostre carenze: affettive, emotive e comportamentali. “In una corsa ad ostacoli - ha esemplificato Ferrini - l’atleta non è sorpreso né dispiaciuto nell’affrontarli, perché essi fanno parte del gioco. Analogamente, solo chi è passato attraverso un’adeguata maturazione psichica può vedere che la vita stessa è una sequenza interminabile di crisi (lutti, abbandoni, tradimenti, malattie, morti e rinascite) e che la giusta attitudine consiste nel coglierne l’orizzonte di senso, ovvero un’infinita serie di occasioni per fare un percorso di individuazione di sé e scoprire la nostra realtà spirituale, situata oltre il cangiante mondo dell’impermanenza”. Sentirsi soli, abbandonati o senza mezzi di sostentamento, può momentaneamente apparire una privazione o un ostacolo, ma piuttosto che sprecare preziose energie nell’autocompiangersi, si può vedere la stessa situazione come una prova da superare. Seneca diceva Ignis aurum probat, miseria fortes viros: il fuoco testa l’oro e le prove la forza morale degli uomini. In termini psicologici, ciò che spesso genera sofferenza nell’ambito di una crisi è un atteggiamento rigido, unilaterale, a sua volta generato da abitudini dalle quali l’individuo è stato condizionato. Se Eros e Logos, sentimento e razionalità, non sono bilanciati - ha continuato il Presidente del CSB - “si produce un progressivo squilibrio della personalità, con un conseguente e sempre maggiore coinvolgimento nelle vorticose dinamiche dell’ego. Quando infatti le emozioni, le passioni (Eros), offuscano e travolgono la ragione (Logos), si ha una perdita di senso etico-morale e il soggetto involve verso il degrado con lo sviluppo di penosi sensi di colpa; quando è invece il Logos a dominare e schiacciare l’Eros e a ridurre il tutto, unilateralmente, a mera razionalità, si produce uno stato di gelido inaridimento, di morte psichica e sociale.
In termini mitici, in quasi tutte le grandi tradizioni la crisi originaria è rappresentata dalla cosiddetta caduta da uno stato di purezza originaria (Satya-yuga, Valle dell’Eden…). Tale caduta inizia con la perdita di quello stato d’innocenza - e di relativo benessere, quasi infantile - causato dalla bramosia di conoscere e godere stimolata dalla tentazione di un essere malvagio: un Asura, il Serpente o altro Male. Ma è comunque da questa caduta che l’essere umano comincia il suo viaggio di ritorno, andando incontro alle conseguenze delle proprie azioni, godendo e soffrendo il bene e il male. Ed è appunto attraverso l’irrefrenabile bisogno di Bene ultra-mondano che ritrova il suo percorso verso l’alto, la luce, la gioia e l’Amore, che evolve e si libera da tutti i condizionamenti.
La crisi dovrebbe dunque essere vista come uno stimolo a superare i nostri limiti per porci nuovamente in equilibrio; un equilibrio superiore che certamente passa per l’armonizzazione delle opposte tendenze della personalità al fine di ricostituirne la completezza, riguadagnare la perduta condizione di innocenza e superarla con l’acquisita esperienza di purezza e autoconoscenza tipica della dimensione trascendente.
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