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Inserito il - 04/04/2008 : 12:19:44
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Il 4 aprile di 40 anni fa veniva assassinato Martin Luther King
Martin Luther King, l'uomo che aveva un sogno
(di Maurizio Torretti)
"Il nostro metodo sarà quello della persuasione, non della coercizione... Se protesterete con coraggio, ma anche con dignità e con amore cristiano, nel futuro gli storici dovranno dire: laggiù viveva un grande popolo, un popolo nero, che iniettò nuovo significato e dignità nelle vene della civiltà"
Questa frase è stata estrapolata da uno dei tanti appassionati discorsi di un pacifista convinto quale è stato Martin Luther King, un grande uomo del Novecento, abile negoziatore dotato di capacità riflessiva e fede profonda, con un innato senso di giustizia.
Considerato uno dei massimi uomini politici di tutti i tempi, simbolo della lotta afroamericana per i diritti civili, principale sostenitore della resistenza non violenta alla segregazione razziale, Martin Luther King è stato il paladino dei reietti e degli emarginati, il leader di un enorme movimento per la conquista dei diritti dei neri che innescò grandi cambiamenti nella politica, nella cultura e nella società americana.
Nasce ad Atlanta il 15 gennaio 1929, suo padre è un predicatore della Chiesa battista e anche lui lo diventerà.
Una serie di episodi legati al razzismo segnano l'infanzia di Martin e in generale tutta la sua vita, portandolo alla convinzione dell'assurdità della segregazione e dell'odio razziale.
Ottiene la laurea in teologia. Viene nominato Pastore della Chiesa battista di Dexter Avenue, a Montgomery, Alabama. Nel 1955 dà vita alla sua appassionata e indomabile crociata per la giustizia ispirata profondamente agli ideali cristiani e alla disobbedienza civile non violenta propugnata da Gandhi, diventando l'ispiratore e l'organizzatore delle iniziative per i diritti civili e sociali dei neri americani.
Nel '57 fonda la Southern Christian Leadership Conference, un movimento per i diritti di tutte le minoranze. Viene più volte arrestato ingiustamente con le accuse più diverse. Si dichiara contrario alla guerra del Vietnam e si astiene dal condannare le violenze nei ghetti delle grandi città ad opera delle organizzazioni attiviste più estreme della sua gente, entrando così direttamente in conflitto con la Casa Bianca.
La sua famiglia scampa a diversi attentati e lui stesso viene aggredito e picchiato, minacciato di morte anche dal Ku-Klux-Klan.
Il culmine del movimento da lui fondato si ha il 28 agosto 1963 durante la famosa marcia pacifica su Washington quando Martin Luther King pronuncia il suo discorso più famoso alla presenza di oltre 250.000 neri e bianchi: "I have a dream.". "Ho un sogno, che questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: riteniamo queste verità di per se stesse evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali".
Nel 1964 ad Oslo, all'età di soli 35 anni, gli viene consegnato il premio Nobel per la pace e il Papa Paolo VI lo riceve in Vaticano.
Il 4 aprile 1968 Martin Luther King viene assassinato a Menphis, Tennessee.
La ricchezza della sua eredità politica e spirituale è viva e di estrema attualità ancora oggi.
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