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 V.Tallarico: viaggio + convegno
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admin
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8hertz

Regione: Italy
Prov.: Pisa
Città: Capannoli


24629 Messaggi

Inserito il - 23/05/2008 : 19:03:55  Mostra Profilo  Rispondi Quotando
V.Tallarico: viaggio + convegno

Cari amici,
Ho il piacere di inviarvi il programma di un viaggio in Ladakh, Valle dell'Indo e Altopiano del Rupshu di cui sarò la guida culturale nel prossimo Agosto 2008.
Di seguito anche la presentazione del prossimo convegno del 13/15 giugno 2008 presso l'istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia - Pisa, organizzato da Mindfulness Project,
il cui planning e altre info potete trovare in:
www.mindproject.com
Un caro saluto a tutti e a presto, Vincenzo Tallarico
____________

AMITABA VIAGGI presenta:

LADAKH (INDIA), VALLE DELL’INDO E ALTOPIANO DEL RUPSHU
Un viaggio con Vincenzo Tallarico
dal 3 al 23 agosto 2008

Questo programma è stato affinato nel corso degli anni per consentire un'esperienza completa della cultura e del vasto ambiente naturale del Ladakh, un mondo sorto lungo l’ampia valle formata dall’Indo a 3500 metri di quota a nord dell’Himalaia indiano, tra monti che si stagliano oltre i 6000 metri. In un ambiente semidesertico, dall’aria tersa oasi e villaggi ornati da stupendi monasteri sono il fulcro di una civiltà buddista che è riuscita a popolare un territorio solcato da gole e profonde valli e si è spinta fino agli altopiani sconfinati, ornati da laghi turchesi, dove risiedono i nomadi. E’ una delle aree in assoluto più belle al mondo, dove l’incontro più affascinante va oltre l’incomparabile bellezza dei luoghi, nel contatto con persone animate da un profondo sorriso che sorge da uno spirito sereno.

Il viaggio avrà come guida culturale Vincenzo Tallarico, ottimo conoscitore della filosofia e pratica buddhista, che porterà i partecipanti interessati ad avvicinare i contenuti che animano il mondo che incontreremo, conducendo sessioni di meditazione precedute da esercizi psicofisici come l’automassaggio, il pranayama, i cinque tibetani e di rilassamento corporeo. Verrà data particolare cura ad un autentico e sincero ma non invasivo scambio di emozioni all’interno del gruppo, ed anche ad un lavoro sui sogni. Le persone che verranno con noi, in un viaggio che si auspica diventi anche interiore, sono una risorsa per ciascuno ed insieme, con la collaborazione di tutti, si potrà scoprire molto di significativo dentro e fuori di noi.

Il programma prevede di raggiungere e di rientrare da Leh, la capitale del Ladakh, in volo da Delhi e di visitarne accuratamente i dintorni e la valle dell’Indo, ma lo spunto ancor più affascinante sono quattro escursioni che richiedono campi tendati (i luoghi più belli in Himalaia fortunatamente non dispongono ancora di hotel!), che si eseguono tenendo Leh come base. La prima di queste porta ad ovest lungo l'Indo iniziando dal monastero di Phyang, dalla storica oasi di Bazgo e dai resti artistici più interessanti del Ladakh: i famosi affreschi di scuola Ghandara di Alchi, gli sconosciuti dipinti di Saspol e del remoto monastero di Mangyu. Si visitano Rizong, un isolato monastero celebre anche per l’austera disciplina monastica, e Wanla, dove un bel villaggio nasconde un tempio dell’XI secolo attribuito a Rinchen Zangpo. Si pone un campo anche nell’oasi del monastero di Lamayuru, posto arditamente su formazioni erose che sovrastano un villaggio circondato da montagne completamente desertiche. Oltre Lamayuru ci si spinge fino a Mulbeck, dove si trovano alcuni tra i luoghi più pittoreschi del Ladakh: Gyal e Phokar Dzong; e non mancherà la visita di Likir, il cui abate è un fratello di S.S. il Dalai Lama.

Rientrati a Leh dopo una breve pausa si visitano i siti di Spituk e Stok, sede del re del Ladakh, e quindi si parte per la seconda escursione che porta in una valle a nord est di Leh: la meta è l’antico monastero Nyingmapa di Tak Tok, dove giungeremo in occasione del Cham, il festival di danze e riti religiosi che vi si svolge annualmente radunando tutta la popolazione locale. E’ un’occasione eccellente per ammirare i bei costumi tradizionali che vengono sfoggiati dai partecipanti, e soprattutto per condividere con loro uno dei momenti di festa di questo mondo rurale, dove le persone sono di indole gioiosa e sorridente, molto aperte con i visitatori. Sul percorso si visiteranno anche i siti di Shey, Tikse, Chemrey e Stakna.

Rientrati a Leh inizia la terza escursione scavalcando l’altissimo passo del Kardung verso la valle di Nubra, uno spazio incastonato tra i monti che custodisce monasteri e villaggi molto interessanti, dove anche solo la bellezza naturale costituisce un ottimo motivo per spingersi fin qui. La cornice di monti maestosi ha al suo centro dune di sabbia bianca lambite da due fiumi dove vivono i cammelli bactriani, laghetti nascosti e fonti termali.

L’ultima escursione porta a Matho e Hemis e quindi nel Rupshu, il lembo occidentale del vastissimo altopiano tibetano, una zona incontaminata fatta di immensi spazi e abitata da popolazioni nomadi che vivono seguendo tradizioni archetipe, dove si trovano antichi ed isolati monasteri nei pressi di laghi turchesi e i colori vividi della natura esaltati dall’aria rarefatta sembrano dipingere, come in una tavolozza, le praterie, i laghi e le montagne circostanti.

Per gli spostamenti in Ladakh si utilizzano delle jeep. A Leh e a Delhi si alloggia in comodi hotel – si ricorda che il massimo standard disponibile in Ladakh è equivalente a quello di un nostro alberghetto di montagna, ma la pulizia è sufficiente, si dispone di stanze con bagno e acqua calda e l’hotel ha un generatore di corrente nel caso (…spesso) “salti” la luce. Si effettuano in tutto 11 campi, quattro ad ovest di Leh, uno a Tak Tok, due a Nubra e quattro nell’altopiano del Rupshu. L’utilizzo di campi consente di godere appieno dei luoghi che si visitano e di raggiungere i siti più remoti: in questa regione si trovano alberghi dotati di adeguati servizi solo a Leh, motivo per cui abbiamo messo a punto campi ben organizzati con comode tende europee per dormire, tenda comune con tavolo e sedie, tenda cucina e tende per i servizi. Vengono allestiti da assistenti che lavorano con Amitaba da parecchi anni e i pasti sono preparati da un cuoco abituato a soddisfare gli ospiti italiani. Nella nostra lunga esperienza questa soluzione ha sempre trovato il pieno gradimento dei partecipanti.

COSTO DEL VIAGGIO: € 3100;
fino al 31/5/08: € 2950
Massimo 15 partecipanti

Il prezzo include il costo dei voli internazionali, dei voli interni in India, l’assicurazione di viaggio, tutti i trasporti e il trattamento di pensione completa escluse le bevande, tranne a Delhi dove è inclusa solo la stanza la sera dell’arrivo. Per la stanza singola il supplemento è di € 220. Sono esclusi gli ingressi ai siti. L’invio di documenti tramite corriere costa € 25. Per i campi viene fornita tutta l’attrezzatura ad esclusione del sacco a pelo. E’ necessario munirsi del visto per l’India prima della partenza. In caso di annullamento di voli o ritardi da parte delle compagnie aeree le spese per vitto e pernottamento non previste dal programma sono a carico dei partecipanti. Il prezzo del viaggio è calcolato sulla base delle tariffe dei voli, tasse e cambio in vigore all’1/2/’08; in caso di significative variazioni Amitaba si riserva la possibilità di adeguare il prezzo del viaggio fino a 20 giorni prima della partenza.
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include una specifica polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio. Le normative (Condizioni Generali e polizza) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio; la polizza assicurativa viene consegnata prima della partenza.

Per i dettagli del programma
e per ogni ulteriore informazione:

AMITABA VIAGGI
Piazzale Aquileia 8, 20144 Milano;
tel. 02-33614196, fax 02-36591857
www.amitaba.net e-mail: amitaba@amitaba.net
__________

Presentazione del Convegno del 13-15 Giugno 2008
all'Istituto LTKhapa di Pomaia (Pisa)

VII° Convegno Internazionale

"Lo sviluppo delle potenzialità della mente:
Il vuoto nella relazione d'aiuto"
Il convegno è rivolto a tutti i professionisti della relazione d'aiuto nonchè a coloro che intendono integrare quanto elaborato nella loro ricerca individuale.
L’obiettivo di questo convegno sarà esplorare il contributo che la visione buddhista del vuoto (in sanscrito sunyata) può dare alla relazione d’aiuto.

Secondo il buddhismo per vuoto si intende la mancanza di un Io che abbia caratteristiche di auto esistenza. L’esperienza del vuoto inizia con la percezione dell’impermanenza dei fenomeni e del sé, e prosegue con la comprensione che non esiste una struttura psichica permanente e indipendente (ipotesi peraltro empiricamente confermata da recenti ricerche nell’ambito delle neuroscienze).

Poiché il concetto di Io è centrale nei diversi paradigmi psicologici occidentali, nel convegno esploreremo la compatibilità tra queste due visioni apparentemente contraddittorie, provando a rispondere a queste domande:
Che cosa è il vuoto?
Una dimensione di frammentazione patologica o l’esperienza di uno spazio che dà la possibilità di interrompere la coazione al pensare?
L’ipotesi è che questa potenzialità della mente, sviluppata con un addestramento adeguato, apra nuovi spazi nella formazione degli operatori della relazione d’aiuto e arricchisca la relazione stessa, favorendo l’emergere della dimensione transpersonale e supportando il processo di sviluppo creativo del cliente, così che questi possa accedere alle proprie risorse psichiche latenti.

I Relatori:

.: David Brezier
.: Manu Bazzano
.: Monica Morganti
.: Giangiorgio Pasqualotto
.: Ghesce Tenzin Tenphel
___________

Vincenzo Tallarico
Studio e abitazione
Via del Commercio, 10
56040 - Castellina Marittima (PI)
tel. 050695024; cell. 3473562050



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