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Discussione n. 9440 |
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professore
Membro liv.1
Città: roma
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Inserito il - 02/10/2008 : 11:26:27
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sono il professore,mi permetto di porre domanda e risposta di ciò che è dimostrato matematicamente a pag.114 del testo <nel regno del sole ecc.> sulla legge di Newton-gravitazione universale attrazione. la forza di attrazione Terra-Luna applicando la legge F=GMtMl/R2 è uguale a:1,85.10alla 20N. Ora vediamo quale è la forza di attrazione Luna-Terra,cioè il contrario,inparole semplici è il gioco del tiro alla fune,quindi F=GMlMt/R2-il risultato è sempre lo stesso ,pur avendo scambiato l'ordine dei fattori.allora si deve cambiare la G CHE inerente al pianeta Terra e si deve mettere la costante"caratteristica" gravitazionale locale del stellite Luna "C" che è uguale a:0,49 la "G" Terra è 6,67.mettendo C IL RISULTATO è che la forza di attrazione della Luna verso la Terra è uguale a:0,0136.10 alla 20N.E' questa la forza con cui la Luna agisce sulla Terra il cui effetto lo si nota sui fluidi della Terra,provocando effetto maree. facendo il rapporto tra le due forze si ha che esso è:136 ciò vuol dire che la Terra ha una forza attrattiva di 136 volte superiore a quella della Luna.il testo dimostra ,matematicamemte, come si è trovato il valore di"C" e delle altre masse sferiche celesti.nel presente ho tralasciato ordine di grandezza e S.I. Anticipatamente ringraziio i lettori.testo in vendita ,vedere siti preposti.il professore
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giorgiovm
Membro liv.0
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Inserito il - 25/10/2008 : 23:47:37
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il professore scrive F=GMlMt/R2 che io - indicando con M la massa della Terra , con m la massa della luna e con d la distanza tra i centri dei due corpi celesti - riscrivo per maggiore chiarezza F=GMm/d^2 ; che senso ha precisare "... pur avendo scambiato l'ordine dei fattori ..." ? forse voleva dire che possiamo leggerla F= GM/d^2 •m oppure F= Gm/d^2 •M ; nel primo caso GM/d^2 è l'accelerazione che la terra imprime alla luna, nel secondo Gm/d^2 è l'accelerazione che la luna imprime alla terra. comunque la si legga la forza F è sempre la stessa, esattamente come vuole il principio di azione e reazione che il professore sicuramente conosce. Perchè allora, proprio perchè il risultato è giustamente sempre lo stesso, "si deve cambiare la G inerente al pianeta Terra e si deve mettere la costante CARATTERISTICA gravitazionale locale del satellite Luna C che è uguale a 0.49 " ??? secondo lui nel caso Terra Luna va bene la nota G , mentre nel caso Luna Terra dovremmo rimpiazzarla con la sua "C" ! ... lui lo fa e finalmente trova l'esatto valore della forza con cui la luna agisce sulla terra, in barba al tezo principio. sul contenuto del testo in questione ho già espresso il mio parere tralasciando questi dettagli , ma ora- su specifica richiesta -non ho potuto fare diversamente. giorgio vito |
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professore
Membro liv.1
Città: roma
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Inserito il - 27/04/2009 : 05:25:48
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indirettamente rispondo con mio sito.leggere specialmente LE DUE VERITA',--LA COSTANTE G---DETERMINAZIONE DELLA MASSA CENTRALE,non desidero commenti o giudizi verbali,ma solo confutazioni matematiche ripeto volutamente non ho risposto discussione precedente,per dare risposta indiretta con sito,ora finito e portare a termine altri lavori.per sito cliccare su google <giorgio gambarelli> e cerca cliccare su official site.cordialmente saluto lettori, redazione e prncipalmente gli studiosi e amanti delle leggi cosmiche. di nuovo sentitamente e grazie di tutto.non risponderò più su forum, ma solo in mail ,l'indirizzo si trova nel sito.grazie di tutto. professore.
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professore
Membro liv.1
Città: roma
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Inserito il - 07/10/2009 : 15:16:01
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invio comunicato stampa del giornalista dott A. Palumbo per sapere cliccare su google<giorgio gambarelli> compare mio sito cordiali saluti .grazie di tutto professore UFFICIO STAMPA: Alfonso Palumbo – 347-84.320.84 --- Roma
LE DUE VERITA’ (Se una è vera, l’altra è falsa)
Il romano Giorgio Gambarelli, docente di fisica e matematica, fa un’affermazione con la quale concorda l’ing. Corrado Giannantoni dell’ENEA: <Ogni corpo celeste ha una propria Caratteristica Gravitazionale (C), solo la Terra ne ha una pari a G=C= 6,67. La teoria di Newton deve essere riscritta usando (C) anziché (G). La massa (M) di ogni corpo celeste sferico determina la sua corrispettiva accelerazione di gravita (g)>. Ossia: le accelerazioni di gravità sono direttamente proporzionali alle corrispettive masse, dunque il rapporto tra due masse celesti è equivalente al rapporto delle due rispettive accelerazioni. Come è possibile trarre dal sito www.giorgiogambarelli.it , in relazione sia alla Terra di cui si conosce raggio (Rt), massa (Mt), accelerazione (gt), costante “universale” (G) che a un altro pianeta del quale sono noti solo massa (Mp) e raggio (Rp), si può scrivere da cui ® asserzione Per la relazione di Newton è: G® universale per tutte le masse sferiche celesti. Delle due relazioni (verità) qual è la vera e quale la falsa? Vediamo. Analizzando si ottiene questa equivalente relazione dopo aver sostituito il secondo membro di , proveniente dalla relazione di Newton, a gt della asserzione. Confrontiamo: e ufficiale. Sono simili ma non uguali, perché nella equivalente compare il raggio terrestre (Rt) al quadrato e non il raggio del pianeta (Rp) al quadrato. Infatti facendo il confronto tra e semplificando si ottiene: ® assurdo!
Il reciproco del primo membro (Terra) uguale al reciproco del secondo membro (pianeta). Affinché possa sussistere l’uguaglianza, il raggio al quadrato terrestre deve ridursi - per pianeti minori a quello terrestre - e maggiorarsi - per pianeti maggiori - e quindi divenire uguale al raggio al quadrato del pianeta considerato. La relazione equivalente <simile> è riconducibile alla relazione asserita: infatti da Newton si ricava l’uguaglianza dei rapporti: e sostituendo: a della equivalente ottengo ancora: asserzione. Se facciamo il confronto tra i secondi membri della relazione di Newton e dell’asserzione avremo ® assurdo! E’ assurdo che la costante (G) fratto il raggio al quadrato di un qualsiasi pianeta dia il rapporto tra l’accelerazione di gravità della Terra (gt) e la massa terrestre (Mt). Affinché possa sussistere, l’uguaglianza deve cambiare il valore della (G) in quanto è l’unica variabile poiché i dati fisici del pianeta e della Terra (gt) e (Mt) sono immutabili. Ricavando (G) si ottiene:
Pertanto la costante gravitazionale di un qualsiasi pianeta (caratteristica gravitazionale “C” locale) è uguale al rapporto costante moltiplicato il raggio al quadrato del pianeta preso in esame: proprio per questo <G non è costante ma varia da pianeta a pianeta>! In sintesi: ogni massa celeste sferica ha una propria caratteristica gravitazionale (C), solo la Terra ha G=C= 6,67. La relazione di Newton con la (G) universale deve essere trascritta con (C) e non con (G). Come afferma Giannantoni, attualmente impegnato al Dipartimento “Tecnologie per l’Energia, Fonti Rinnovabili e Risparmio Energetico” dell’ENEA, “Le conclusioni di Gambarelli costituiscono una serrata critica alla Meccanica Classica. Una critica che può definirsi <interna> alla stessa perché si basa sia sugli stessi principi che sugli stessi metodi. A tali identiche conclusioni si può pervenire anche operando una critica <esterna> alla Meccanica Classica. A partire cioè dal Maximum Em-power Principle di H. T. Odum (1994), una volta riformulato in termini del tutto generali sulla base di un nuovo concetto di derivata, denominata <derivata incipiente>”.1
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