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Inserito il - 28/09/2002 : 11:26:33
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Guerra e Pace di: Alessandra Molteni D'Altavilla - almodal@email.it Nessun aereo ha colpito il Pentagono. Prima puntata.
Washington: 11 settembre 2001.
Poco prima delle 10.00 (ora locale), il dipartimento di difesa diffondeva un comunicato: Il dipartimento della difesa continua a reagire all'attacco subito stamattina alle 9.38. Nessuna cifra riguardante il numero delle vittime è attualmente disponibile........"
L'agenzia Reuters arrivava per prima sul luogo e annunciava che: il Pentagono è stato colpito da un.....elicottero!!??
Paul Begala, del partito democratico, confermava telefonicamente alla Associated Press, che: il Pentagono è stato colpito da un......elicottero!!??
Qualche minuto dopo, però, interveniva il dipartimento della Difesa e......correggeva: si trattava di un aereo!!
Le testimonianze successive confermavano la versione del dipartimento della Difesa; Fred Hey, assistente parlamentare del senatore Bob Ney, il senatore Mark Kirk e lo stesso Donald Rumsfeld (segretario alla Difesa) dichiaravano di avere visto un grosso aereo schiantarsi contro il Pentagono.
Ebbene, nella storia della disinformazione mondiale, questa è stata la più grande "frottola" di tutti i tempi: quell'aereo non poteva colpire il Pentagono!!
Andiamo per ordine.
Tra i primi ad arrivare sul luogo del disastro ci furono i pompieri, toccava a loro prestare i primi soccorsi, spegnere le fiamme e fare un po d'ordine in quel cumulo di macerie. Durante la conferenza stampa del 12 settembre, il capitano dei pompieri Ed Plaugher, cosi rispondeva alla domanda "cosa rimane dell'aereo?" :
Risposta: " ......non ci sono pezzi della fusoliera nè niente del genere!!"
E il giornalista, cercando di farsi spiegare perchè non c'erano rottami, lo incalzava: " Secondo lei l'aereo è esploso al momento dell'impatto per via del carburante?"
Il capitano rispondeva: "Preferirei non esprimermi in proposito. Ci sono i testimoni oculari (Hey, Kirk e Rumsfeld) che possono dirle quello che è successo. Noi non lo sappiamo. Io non lo so!".
Quindi: politici e militari dichiaravano di aver visto un Boeing schiantarsi sul Pentagono, ma nessuno era riuscito a trovare il benché minimo pezzo dell'aereo li intorno: restavano solo frammenti di metallo non identificabili.
Non solo; nemmeno le telecamere del Pentagono, sempre accese da tutte le angolazioni, erano riuscite a filmare quell'aereo che, da 9000 metri era sceso fino a 15 metri, per colpire, a grande velocità, l'edificio.
Davvero un aereo fantasma.
Facciamo un passo indietro: il Pentagono è la sede del dipartimento della Difesa americana; in caso di guerra diventa il centro di comando delle forze armate statunitensi.
Sarebbe davvero ovvio attendersi che, quello, sia un posto protetto in maniera impenetrabile.
Vediamo com'è andata in questo caso.
Alle 8.55 dell'11 settembre 2001, il Boeing 757-200 del volo 77 American airlines in rotta da Dulles a Los Angeles, era sceso a circa 9000 metri di quota e non aveva più risposto alle chiamate.
Nel frattempo, un altro aereo si era schiantato contro una delle Torri a Manhattan e, in teoria, l'intera aviazione americana avrebbe già dovuto essere in stato dall'erta.
L'aviazione americana, si è sempre vantata che, in caso di pericolo, sarebbe riuscita a mettere in volo gli F16 in meno di 5 minuti. Seguendo questa indicazione, alle 8.50 di quella mattina, le basi aeree del centro e del nord America, avrebbero già dovuto avere tutti i propri caccia in volo, di modo che, quando alle 8.55 il volo 77 non rispose più alle chiamate, metà degli intercettori americani, avrebbero già dovuto essere alle sue costole.
Invece.....??!!
Sentite il resto della storia.
Dopo qualche minuto le Torri di controllo ripresero il contatto radio con l'aereo e sentirono una voce dal forte accento arabo che minacciava il pilota. Immediatamente comunicarono il dirottamento alla Federal Aviation Administration.
Nonostante ciò, le forze armate americane non si mossero. Il capo di stato maggiore interforze, generale Richard Myers, durante l'audizione del 13 settembre al senato, fu incapace di riferire le misure prese per intercettare il Boeing.
I parlamentari ne dedussero che non fu avviata alcuna azione di intercettazione.
E' ragionevole credere che le forze armate statunitensi siano rimaste passive di fronte ad una minaccia così grave al cuore stesso del loro sistema militare?
Il giorno dopo (14 settembre) il North America Aerospace Defense Command (NORAD), pubblicò un comunicato nel quale, smentendo il generale Myers, dichiarò che alle 9.24 dell'11 settembre, due caccia F16 erano già in volo dalla base di Langley (Virginia) per intercettare l'aereo dirottato.
Adesso viene la parte comica: l'Air Force, nonostante disponga di sofisticatissimi Radar, Satelliti etc.., ritenne che quell'aereo stesse per fare un altro attentato a New York e......dirottò gli F16 verso Nord (invece che verso Washington).
Se non fosse tragico, ci sarebbe da sbellicarsi dalle risate.
Come si può credere che il sistema radar degli Stati Uniti d'America, il più sofisticato ed avanzato strumento di controllo della storia dell'umanità, non sia stato in grado di localizzare un Boeing nel raggio di qualche decina di chilometri e che, un aereo di linea, abbia, quindi, potuto seminare i potentissimi e velocissimi F-16, le macchine da guerra più micidiali che l'uomo abbia mai costruito?
Ma......diamogli pure per buona questa barzelletta e procediamo.
Il Pentagono (la sede del comando militare americano) ha un suo dispositivo antiaereo localizzato nella base presidenziale di Saint Andrew; si tratta di due squadriglie da combattimento che vi stazionano in permanenza: la 113 Fighter Wing dell'Air Force e la Fighter Attack della Marina, rispettivamente equipaggiate con F16 e F/A18.
Chiunque si avvicini, senza essere autorizzato, a Washington non ha scampo: si trova davanti due stormi di caccia che, prima lo abbattono, e poi gli chiedono dove è diretto.
Sentite cosa rispose il tenente colonnello Vic Warzinski, portavoce del Pentagono: " .....non ci eravamo resi conto che quest'aereo si dirigeva verso di noi......!!??"
Vi rendete conto?
Due aerei avevano già centrato le Twin Towers, un terzo era ancora in volo, in cerca di un bersaglio, e le due squadriglie a difesa del Pentagono non si alzarono neanche in volo perchè ".....non ci eravamo resi conto che quest'aereo si dirigeva verso di noi."
Riepiloghiamo: un'aereo dirottato volava libero come l'aria nei cieli d'America, i radar non lo videro, gli F16 della base di Langley, prima furono dirottati verso Nord e poi non riuscirono a raggiungerlo; nel frattempo il Boeing di diresse verso Washington (per colpire il Pentagono), non fu segnalato dai radar della Base di Saint Andrew e le due squadriglie di intercettori poste a difesa del Pentagono non si alzarono in volo per abbatterlo. Alle 9.38 quell'aereo, in piena libertà, si abbassò di quota (da 9000 a 15 metri) e, indisturbato, centrò la sede del dipartimento della Difesa americana.
Fatemelo dire: questa è una storia per bambini ritardati.
Non è finita.
Quell'aereo era alto 13 metri e, scendendo di quota, il carrello esce automaticamente. Siccome sono stati colpiti il pianterreno e il primo piano, significa (necessariamente) che il carrello deve essersi staccato prima dell'impatto; quindi; avrebbero dovuto esserci:
Tracce delle ruote del carrello sul prato antistante il punto di impatto; Rottami del carrello sul prato antistante. Non si è trovato niente di questo genere!
O il carrello non è uscito (e siccome è una procedura automatica bisognerebbe pensare ad un guasto che si verifica rarissimamente) oppure non c'è stato alcun aereo che ha colpito il Pentagono.
Procediamo.
L'aereo avrebbe colpito una parte dell'edificio in ristrutturazione; alcuni uffici erano vuoti, altri occupati solo da civili incaricati dei lavori; tra le vittime militari c'era solo un generale mentre gli altri erano quasi tutti civili.
Quel pilota, che voleva colpire il centro del potere militare degli Stati Uniti d'America, ha finito per ammazzare tanti poveri disgraziati (come lui) che lavoravano alla ristrutturazione di quell'edificio.
A meno che........
Il seguito alla prossima puntata.
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