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Inserito il - 30/04/2010 : 10:50:01
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E' facile smettere di fumare, se sai come farlo! 2
(di Alle Carr)
(seconda parte)
- Introduzione -
Salverò il mondo dal fumo!
Lo dissi a mia moglie, la quale pensò che fossi impazzito. E comprensibilmente, dato che mi aveva visto varie volte cercare di smettere e poi fallire. L'ultimo tentativo risaliva a due anni prima, quando avevo resistito sei mesi; sei mesi d'inferno, e poi - non mi vergogno a confessarlo - avevo riacceso una sigaretta piangendo.
Piansi perché sapevo che ero condannato a fumare per il resto della vita. Quel tentativo mi era costato un tale sforzo e avevo sofferto così tanto da indurmi a pensare che non sarei mai più riuscito a riprovarci.
Non sono un uomo violento, ma se in quel momento qualche accondiscendente ex fumatore fosse stato così stupido da dirmi che ogni fumatore può trovare facile, immediato e permanente lo smettere non so cosa gli avrei fatto, e sono anche convinto che qualunque tribunale composto da fumatori mi avrebbe assolto col verdetto di omicidio giustificabile.
Magari anche tu pensi sia impossibile smettere facilmente; se così fosse, ti prego di non buttar via questo libro, perché ti assicuro che può essere facile anche per te. Ma torniamo a quando, appena spenta quell'ultima sigaretta, dissi a mia moglie non solo che ero un "non fumatore" ma, di più, che avrei salvato il resto del mondo dalle sigarette. Devo ammettere che in quel momento il suo scetticismo mi irritò, senza tuttavia diminuire la mia esultanza. Penso che la mia gioia nel sentirmi già un "non fumatore" alterò la mia percezione: oggi infatti capisco perché mia moglie Joyce e i miei amici mi ritennero pronto per il manicomio. Se penso alla mia vita ho l'impressione che sia stata una preparazione per risolvere il problema del fumo.
Anche quegli odiosi anni di apprendistato e poi di attività come contabile sono stati fondamentali nell'aiutarmi a capire i misteri della trappola. Si dice che è impossibile ingannare tutti per sempre ma proprio questo, a mio giudizio, è quello che l'industria del tabacco è riuscita a fare per decenni. Penso anche di essere il primo ad aver capito la natura della trappola; so che mi penserai presuntuoso, ma aggiungo subito che il merito di tutto non è mio bensì delle circostanze della mia vita.
La data fatidica fu il 15 luglio 1983. Non sono mai fuggito da Alcatraz, ma credo che chi l'ha fatto abbia provato lo stesso senso di esultanza e di sollievo che provai io quando spensi l'ultima sigaretta.
Avevo capito di aver scoperto qualcosa che tutti i fumatori desiderano: un modo semplice per smettere di fumare.
Dopo averlo sperimentato su amici e familiari smisi di fare il commercialista e, da allora, mi sono dedicato esclusivamente ad aiutare altri fumatori a liberarsi dalla loro schiavitù.
La prima edizione del libro risale al 1985 e l'ispirazione venne da uno dei miei insuccessi, l'uomo di cui parlo al Capitolo 25. Venne da me due volte e in entrambe le occasioni finimmo col piangere. Era così teso che non riuscii a farlo rilassare a sufficienza per fargli assimilare appieno quel che gli dicevo. Allora pensai che se avessi messo tutto per iscritto avrebbe potuto leggerlo e rileggerlo quando e quanto voleva, e questo l'avrebbe aiutato a capire.
In questi anni ho continuato ad imparare cose nuove sul fumo e questa è l'introduzione alla terza edizione, ma i cambiamenti che ho apportato sono solo diretti ad affinare e rendere più chiaro il messaggio poiché la filosofia di base rimane inalterata.
Ho ricevuto anche delle critiche, e la lamentela che registro più frequentemente è "Con me non ha funzionato"; scopro poi che la persona in questione ha fatto esattamente l'opposto di quel che dico in metà delle mie istruzioni. Immaginate di passare la vostra vita in un labirinto dal quale volete uscire e di cui io ho la mappa. Vi dico:
"Girate a sinistra, poi a destra, etc"; se saltate anche una sola istruzione non ne uscirete mai.
Un'altra critica che viene mossa al mio libro è quella di essere ripetitivo, ma non me ne pento. Come spiegherò, il problema principale non è la dipendenza fisica ma il lavaggio del cervello che l'accompagna. Sembra ironico ma sono proprio i fumatori che si lamentano della ripetitività a non riuscire a smettere... Come mai?! Mi domando.
Quando nel 1983 iniziai a condurre le sessioni, queste erano individuali; venivano a consultarmi solo i fumatori più disperati ed ero visto un po' come un "ciarlatano". Ora - come ho detto - vi sono decine di Centri EASYWAY in varie parti del mondo; questo libro è stato tradotto in più di venti lingue e, al momento, ha venduto più di quattro milioni di copie. Nel 1997 venni invitato a partecipare al X Congresso Mondiale sul Tabagismo e la Salute organizzato a Pechino dall'O.M.S e, se non sbaglio, fui la prima persona senza una qualifica in medicina a ricevere tale onore.
Nonostante in questi anni abbia avuto talvolta scontri con la classe medica, con i cosiddetti "esperti", e con altre organizzazioni preposte alla tutela della salute del cittadino, dato che gli enti ufficiali non vedono di buon occhio che un "non addetto ai lavori" abbia risolto uno dei problemi sui quali sono impegnati da anni, il miglior complimento riguardo il libro è venuto proprio da un medico. Mi ha semplicemente detto: "Vorrei averlo scritto io!"
Io sono fuggito dalla trappola venti anni fa, ora tocca a te. Non c'è motivo di sentirti depresso, nulla di terribile sta per succedere; anzi, stai per ottenere quello che ogni fumatore sulla faccia della terra vorrebbe: essere libero!
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Capitolo 1
- Il peggior fumatore che abbia mai incontrato -
Forse è meglio che premetta le qualifiche che mi danno titolo a scrivere questo libro. Non sono né un medico né uno psicologo, ma le mie credenziali sono molto più appropriate: sono stato un fumatore accanito per trentatre anni. Negli ultimi anni ero arrivato a cento sigarette nei giorni peggiori e, comunque, mai meno di sessanta.
Dozzine di volte avevo cercato di smettere di fumare e una volta c'ero riuscito per sei mesi, durante i quali, però, continuavo ad arrampicarmi sui muri, a sedermi vicino a chi fumava per sentire l'odore del tabacco e a viaggiare sui treni nelle carrozze fumatori.
La maggior parte dei fumatori quando pensa alla salute dice:
"Smetterò prima che mi succeda qualcosa". Io, invece, ero certo che il fumo mi avrebbe ucciso. L'incessante tosse mi causava un costante mal di capo, sentivo il continuo pulsare della vena che attraversa verticalmente la fronte e, a dire il vero, mi aspettavo che da un momento all'altro esplodesse e che sarei morto per una emorragia cerebrale. Ero preoccupato, ma questo non mi aiutava.
Anzi, avevo perfino rinunciato a cercare di smettere, e non tanto perché mi piacesse fumare. Non ho mai avuto quest'illusione che invece, prima o poi, la stragrande maggioranza dei fumatori ha; anzi ho sempre detestato il gusto e l'odore del fumo, ma credevo che le sigarette aiutassero a rilassarmi, mi dessero coraggio e sicurezza e, del resto, ero sempre stato triste e avvilito quando avevo provato a smettere perché non riuscivo a pensarmi felice senza fumare!
Un giorno mia moglie fissò un appuntamento con un ipnoterapeuta. Non sapendo nulla di ipnotismo vi andai assolutamente scettico, immaginandomi sguardi fissi, voci suadenti e l'oscillare di pendolini. Le mie convinzioni riguardo il fumo erano più o meno come quelle di tutti i fumatori, ma di una cosa ero certo: di non avere un carattere debole. Ero in grado di gestire ogni evento della mia vita, ma per il fumo erano le sigarette che gestivano me.
Pensavo che l'ipnosi comportasse il forzare la volontà e, sebbene non facessi resistenza (come tutti i fumatori volevo smettere), pensavo che nessuno sarebbe riuscito a convincermi che non avevo bisogno di fumare.
La seduta mi parve una perdita di tempo. L'ipnoterapeuta mi fece fare tutto quel che si suppone accada a una seduta d'ipnoterapia: alzare il braccio, chiudere gli occhi, etc; ma non mi sembrò che succedesse qualcosa di rilevante: non mi addormentai, non caddi in trance. Tuttavia, dopo quell'esperienza, non solo non ho più fumato, ma ho anche vissuto con gioia il successivo periodo di astinenza.
Lascia che ti dica qualcosa prima che tu corra alla ricerca di un ipnoterapeuta. L'ipnoterapia è un sistema di comunicazione e, se il messaggio che viene dato è sbagliato, non si smette di fumare. Evito di criticare il signore da cui andai perché se non l'avessi conosciuto non sarei qui oggi, ma devo dire che ho smesso di fumare nonostante lui e non grazie a lui. Non voglio neppure dare l'impressione che io disprezzi l'ipnosi; tutt'altro. Essa si basa, però, sulla forza di suggestione e può venir usata sia nel bene sia nel male. Il mio consiglio è di non andare mai da un ipnoterapeuta che non ti sia stato raccomandato da qualcuno che conosci bene e che stimi.
Durante tutti quei terribili anni vissuti da fumatore ero convinto che la mia vita dipendesse dalle sigarette ed ero pronto a morire piuttosto che rinunciarvi. A volte, oggi, mi chiedono se ne sento mai la mancanza e la risposta è "Mai, mai, mai", anzi il contrario. Ho avuto una vita bellissima. Se fossi morto a causa del fumo non avrei potuto lamentarmi. Sono stato un uomo fortunato, ma la cosa più bella che mi sia successa è quella di essermi liberato dall'incubo, dalla schiavitù di dover vivere distruggendomi sistematicamente e di dover, oltretutto, pagare per questo "privilegio".
Vorrei chiarirti subito che non sono un mistico, che non credo alla magia o alle favole e, avendo una mente logica, quando ho smesso di fumare non riuscivo a capire cosa mi fosse successo dal momento che sembrava proprio una magia. Ho incominciato a documentarmi sull'ipnosi e sul fumo, ma nulla sembrava spiegare il miracolo che mi era capitato. Perché quella volta era stato così ridicolmente facile nella più cupa depressione?
Impiegai parecchio tempo a capirlo, e questo perché affrontavo il problema dall'ottica sbagliata; cercavo cioè di comprendere perché era stato così facile, mentre avrei dovuto chiedermi come mai i fumatori trovano così diffìcile farlo. Si parla sempre dei terribili sintomi d'astinenza, ma quando ci pensavo non me li ricordavo: non c'erano stati, era solo una questione mentale.
La mia professione è ora quella di liberare altri fumatori dal vizio.
Ho personalmente aiutato migliaia di persone e riscuoto un grandissimo successo.
Voglio che sia ben chiaro: non esiste un fumatore che non possa smettere. Finora non ho incontrato un solo fumatore che sia così dipendente (o meglio che creda di esserlo) come lo sono stato io. Non solo tutti possono smettere di fumare ma possono anche trovare facile farlo. E fondamentalmente solo la paura che ci spinge a continuare: la paura che la vita non sarà altrettanto piacevole senza le sigarette e la paura di sentirsi privati di qualcosa. La verità è, in realtà, l'esatto contrario: non solo la vita diviene enormemente più piacevole, ma si riacquistano cose alle quali, fumando, dobbiamo rinunciare: la salute migliore, la maggior energia e il risparmio economico, per non parlare di altri vantaggi ancora maggiori di cui diremo in seguito.
Tutti i fumatori possono trovar facile smettere, perfino tu! Tutto quello che devi fare è continuare a leggere queste pagine con la mente aperta, senza preconcetti; più riesci a capire e più troverai facile smettere. Ma anche se tu non dovessi capir nulla, basterà che tu segua le istruzioni che ti darò e ce la farai. Inoltre - e questo è importante! - non trascorrerai il resto della tua vita rimpiangendo le sigarette o sentendo che hai perso qualcosa, anzi continuerai a chiederti come hai potuto passare tutti questi anni fumando!
Attento: il mio metodo non funziona solo nei due casi seguenti.
1. QUANDO NON SI SEGUONO LE ISTRUZIONI
Alcuni trovano noioso il fatto che io sia così dogmatico su certe raccomandazioni. Dirò, per esempio, di non diminuire il numero di sigarette o di non usare surrogati come caramelle, gomme da masticare, etc. (soprattutto sostanze che contengono nicotina). Il motivo della mia intransigenza è dovuto al fatto che so per esperienza quel che dico. Non nego che parecchie persone abbiano avuto successo con questi espedienti, ma ritengo l'abbiano avuto nonostante e non grazie ad essi. Ci sono persone che riescono a fare l'amore stando in piedi su un'amaca; ciò non toglie che questo non sia il modo più semplice. Tutto ciò che dico ha un fine: rendere facile smettere di fumare e assicurarsi il successo.
2. QUANDO NON SI CAPISCE
Non dare niente per scontato. Sii critico tanto su quello che scrivo quanto sulle tue idee e su ciò che la società ti ha insegnato sul fumo. Per esempio, se pensi che fumare sia un'abitudine chiediti come mai altre abitudini (alcune delle quali gradevoli) sono facili da lasciare, mentre un'abitudine dal sapore cattivo, che costa molto e che può ucciderci è così difficile da abbandonare.
Se pensi che ti piaccia fumare chiediti come mai puoi prendere o lasciare altre cose nella vita che sono infinitamente più piacevoli, ma devi avere le sigarette per non sentirti assalire dal panico.
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