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Inserito il - 25/10/2011 : 10:44:42
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Scoprire il tesoro
di Anthony De Mello
da "Istruzioni di volo per aquile e polli"
NON SI DEVE MANGIARE IL MENÙ
Le argomentazioni sono ottime, le idee anche. Ma non sono la vita! Sono straordinariamente adatte per guidarci nella vita. Ma non sono la vita. L'astrazione non è la vita. La vita si trova nell'esperienza. È come leggere un meraviglioso menù. Potete guidare la vostra vita con un menù, ma il menù non è cibo. E se passaste tutto il tempo con un menù, non mangereste nulla. Talvolta può accadere anche di peggio. Ci sono persone che mangiano il menù. Vivono di idee e così perdono la propria vita.
Cosa fare per porvi rimedio? Krishnamurti ci avvisa: “Il giorno in cui insegniamo a un bimbo il nome di un uccello, il bimbo non vede più l'uccello”. Il bimbo guarda questa cosa soffice e viva, piena di mistero e di sorpresa, e noi gli insegniamo: “Quella è una rondine”. Ora, il bambino ha un'idea: rondine.
E più tardi, ogni volta che vede una rondine, gli si dirà: “Adesso lo sai: quella è una rondine”. Lo stesso vale per l'idea, supponiamo, di americano. Tutte le volte che vedrò una persona di nazionalità americana, dirò: “È un americano”. E non colgo l'essere unico che quell'individuo è. Quando vi è capitato di vedere un bimbo meravigliato che guarda quell'oggetto misterioso, soffice e saltellante, che chiamiamo rondine?
Vedete? La parola, il concetto attraversa ogni comprensione. Il concetto, la parola può essere un ostacolo che non ci lascia vedere una rondine. Il termine “americano” può essere un ostacolo, che non mi permette di vedere realmente l'americano che ho di fronte. La parola e l'idea Dio possono essere un ostacolo per vedere Dio.
Come porre rimedio a questa situazione? Lo potete fare fin d'ora. Ascoltate tutti i suoni che attorno a voi potete cogliere. Potete ascoltarli tutti? Suoni alti, suoni bassi, il suono della voce? Sapete cosa succede quando fate questo? State entrando nei vostri sensi: questa è l'esperienza.
Qui non c'è alcuna astrazione, non c'è alcun concetto. Guardate quello che state guardando, ascoltate quello che state ascoltando, toccate quello che state toccando, sentite quello che state sentendo.
A un famoso guru, che aveva avuto il dono dell'illuminazione, i suoi discepoli chiesero: “Maestro, la tua illuminazione cosa ha provocato in te? Cosa ti ha dato?”.
L'uomo rispose: “Bene, vi racconto quello che essa mi ha dato: quando mangio, mangio; quando guardo, guardo; quando ascolto, ascolto. Questo essa mi ha dato!”.
I suoi discepoli obiettarono: “Ma tutti fanno così!”.
E il maestro rispose ridendo: “Tutti fanno così? Allora tutti devono essere illuminati!”.
La risposta è che nessuno fa così, quasi nessuno è qui, vivo. Essere vivo significa essere se stessi, essere vivo significa essere ora, essere vivo significa essere qui. Osservatevi. Nella misura in cui vi osserverete, non solo mentalmente, ma come un osservatore imparziale, abbandonerete la vostra esistenza meccanica, da marionette, e diventerete discepoli di Gesù Cristo. Non potete essere discepoli di Gesù se siete delle marionette! Se siete vivi al dieci per cento, sarete discepoli solo al dieci per cento. Capite?
Sperimentate la realtà, tornate ai vostri sensi. Questo vi aiuterà a vivere il vostro presente. Vi aiuterà a vivere le vostre esperienze. Nell'ora si incontra Dio.
Ma questo è preghiera? Pregare non significa forse parlare con Dio? Certo, pregare è parlare con Dio. Ma immaginate una madre, a letto ammalata: sua figlia pulisce tutta la casa, prepara i pasti, si prende cura del giardino. Ella non sta parlando con sua madre, ma quanto le sta dicendo!
Entrate nella vita e farete vostra la causa di Gesù Cristo... che non ci chiama semplicemente a una nuova religione, ma alla vita.
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SCOPRIRE IL TESORO
Cosa fare per essere felici? Nulla! Non si deve fare nulla. Bisogna soltanto staccarsi dalle cose. Dall'illusione. Dalle idee distorte. Come liberarsene? Rendendosi conto che sono sbagliate.
Vi ricordate della tribù africana di cui vi parlavo? Perché gli esiliati morivano? Per il fatto di essere stati banditi? No, ma perché aggiungevano qualcosa alla realtà, qualcosa del loro schema mentale. La vostra infelicità è provocata da quello che aggiungete. Questa addizione è la causa dell'infelicità. Come guarire? Staccatevi dal vostro dolore e sarete sani! La salute non è una cosa, è assenza di malattia.
“Quando l'occhio è libero, vediamo; quando l'orecchio non è otturato, sentiamo; quando il palato è pulito, assaporiamo. Quando la mente è sgombra da idee distorte, abbiamo in dono la sapienza e la felicità”. Se saprete liberarvi dall'illusione, sarete felici.
Ho visto persone con una pessima salute soffrire dolori lancinanti, eppure erano felici! Sono felici! Non soffrono, perché soffrire significa lottare. Soffrire significa chiedersi: “Quanto tempo deve durare ancora questo?”.
Vi debbo svelare un altro segreto? L'attimo presente non è intollerabile. Intollerabile è ciò che succederà nelle prossime quattro ore. Avere il proprio corpo qui alle otto di sera e la mente alle dieci e trenta: ecco la causa dei problemi. Avere il proprio corpo a Milano e la mente a Napoli: ecco la causa della sofferenza.
Quindi, legate il cammello, sciocchi. Dio non può essere scomodato per piccolezze che voi stessi potete fare.
La preghiera è il fuoco! Il fuoco sta per la trasformazione che deriva dalla presa di coscienza dell'illusione e dall'impegno della persona a staccarsene. Immaginate di essere seduti in un teatro per ascoltare un concerto.
All'improvviso vi ricordate di aver dimenticato di chiudere la vostra auto. Cominciate a innervosirvi. Non vi potete alzare per andare a chiudere la vostra auto, e non potete neppure concentrarvi sulla sinfonia; siete tra l'incudine e il martello. Che perfetta istantanea del modo in cui vive la maggior parte degli uomini!
Lasciatemi completare questa immagine con un racconto giapponese. Un giovane era inseguito da una tigre. Arrivato al bordo di un precipizio, iniziò a scivolare, ma riuscì ad aggrapparsi a un ramo che cresceva lungo il pendio del precipizio.
Guardò in alto e vide la tigre che lo osservava: non c'era modo di risalire. Guardò in basso e vide uno strapiombo di circa duemila metri e al suo fianco un arbusto con delle bacche mature. Ne prese una, se la portò alla bocca e ne gustò il sapore! In quell'istante quel giovane imparò a vivere la vita un momento per volta, che è l'unico modo di vivere. Un'affermazione simile però suona come un fiat impossibile.
Sapete come vennero scoperte le miniere del Sud Africa? Un giorno, un viaggiatore, seduto sulla soglia della capanna del capo villaggio, vide i figli del capo giocare con delle biglie. Chiese una di queste biglie a un bambino, la prese, la guardò e quasi gli venne un colpo per la gioia. Era un diamante! Andò dal capo del villaggio e gli disse: “Anche i miei figli giocano con queste pietre, ma le chiamano biglie. Ne potrei portare qualcuna a casa mia? In cambio sono pronto a darti del tabacco”.
Il capo rispose: “Qui ne abbiamo a migliaia, sarebbe un furto accettare il tuo tabacco, ma accetto qualsiasi cosa tu mi possa dare”.
L'uomo diede il tabacco, andò a casa, vendette i diamanti, tornò, comprò tutte quelle terre e divenne l'uomo più ricco del mondo. La morale di questo racconto è che gli abitanti di quel villaggio calpestavano un tesoro e non lo sapevano. Questa è un'altra immagine della vita. La vita è un banchetto, al quale la maggior parte degli uomini rinuncia. Non scoprono mai il tesoro.
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