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Discussione n. 10512 |
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Inserito il - 04/09/2009 : 12:11:02
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Lezioni: Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita
Esperienza psicologica di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo
Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta
Corso serale in 3 lezioni tenute presso l'Aula Magna Fondazione Studi Bhaktivedanta - via Gramsci 64, Ponsacco (PI).
Le lezioni saranno tenute dalle ore 20.30 alle ore 22.30 nelle seguenti date: 30 Settembre, 7 e 14 Ottobre 2009
14, 23 e 24 Settembre Presentazioni a Tema (per maggiori dettagli vedere il depliant)
depliant
http://www.c-s-b.org/n/presentazioni_toscana_set2009.jpg
locandina
http://www.c-s-b.org/n/bb_30-09-2009.jpg
Informazioni
Segreteria CSB
tel. 0587 733730 cell. 320 3264838 fax 0587-739898 secretary@c-s-b.org www.c-s-b.org
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Inserito il - 11/09/2009 : 11:12:35
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L’universale viaggio dell’essere alla ricerca dell’illuminazione e del senso della vita
IL CORSO SI PROPONE DI:
Esplorare le convergenze esistenziali tra la Divina Commedia e la Bhagavad-gita, per compiere un viaggio in dimensioni che rappresentano differenti livelli di coscienza nella ricerca del senso della vita.
Commentare alcune parti scelte dell'opera di Dante e dei testi classici indiani, soprattutto la Bhagavad-gita, al fine di spiegare le varie concezioni di salvezza, di mondi spirituali, di cieli e di paradisi nelle due tradizioni a confronto, descrivendo quelle prospettive ultraterrene e metafisiche che tracciano il percorso in ascesa verso le vette più luminose della coscienza, svelando il mistero e lo scopo dell'esistenza.
Fornire strumenti teorici e pratici per poter realizzare livelli alti di consapevolezza, e offrire concetti, suggestioni, modelli di vita adatti ad affrontare e risolvere i problemi esistenziali dell’individuo e quelli più complessi della società attraverso queste due opere di intramontabile valore.
Disvelare il significato congiunto delle due opere oltre i noti contenuti storico-letterari e i caratteri di Dante e di Arjuna non solo come pragmatici uomini di Stato ma anche come appassionati ricercatori che, oltre l’adempimento dei loro doveri nel mondo, anelano a realizzare la dimensione spirituale della persona senza negarne l’umanità nel viaggio che dalla selva oscura conduce all’illuminazione e all’amore immortale.
"I dannati sono tali perché non vedono soluzione: nel buio infernale domina incontrastato l’ego con i suoi condizionamenti e in particolare con la sua tendenza ad incolpare gli altri del proprio malessere; nel Purgatorio coloro che stanno aggiustando i guasti del carattere lo fanno cantando: si intravede la luce oltre il tunnel e prende forza la speranza; in Paradiso tutti sono gentili, generosi, ridenti, appagati e ovunque riecheggiano musiche divine d'ineffabile dolcezza, che tutto pervadono e che esprimono suprema unione nel Bene e nella piena adesione alla volontà divina. Così come impostando male la vita si può sperimentare l’Inferno qui ed ora, allo stesso modo qui ed ora è altrettanto possibile attivare dinamiche che ci fanno sperimentare la libertà, la gioia, l’armonia e l’amore propri del Paradiso. Il libero arbitrio può rendere l’uomo dannato o beato: sarà lui a scegliere con i propri desideri ed atti".
E' NECESSARIA LA PRENOTAZIONE Per richiedere informazioni sulle modalità di iscrizione e sulla quota di partecipazione al Corso puoi chiamare: 0587 733730, cell. 320 3264838 e-mail: secretary@c-s-b.org
video: http://www.blip.tv/file/1761678
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Inserito il - 05/10/2009 : 10:38:03
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Dal Corso serale in più lezioni su “Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita. Esperienza psicologica di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo”.
Prima lezione. Ponsacco 30 Settembre 2009 ore 20.30 Aula Magna del Centro Studi Bhaktivedanta Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi
Il Corso sviluppa il tema che è stato oggetto della Conferenza del 26 scorso a Firenze in Palazzo Vecchio. Ferrini ha dedicato la prima lezione alla contestualizzazione delle due opere, la Bhagavad-gita e la Commedia, sottolineando come esse non si possano comprendere e tanto meno raffrontare senza aver ben presenti la natura dei luoghi e le complesse dinamiche in atto negli ambienti in cui esse sono nate, così geograficamente distanti fra loro e nel tempo separati da millenni. E' emersa la figura di un Dante estremamente sensibile, curioso e aperto a tutte le esperienze che si rifacevano al cristianesimo delle origini, la personalità di un uomo di grande cultura e di attenzione verso esperienze spirituali provenienti dall’est asiatico. Un uomo che doveva scrivere in forma nascosta a causa della sua figura perseguitata e veramente scomoda anche per chi lo ospitava esule da Firenze. Un grande osservatore della vita umana che nasce in un secolo particolare, irripetibile, unico nel bene e nel male. Egli è sensibile al danno che la corruzione delle gerarchie della Chiesa di Roma di allora facevano alla gente comune. La sua via mistica ha molti tratti in comune con quella dello Yoga. E quindi si avvicina fino quasi a coincidere con l’insegnamento della Bhagavad-gita, manifestato tanti secoli prima e perfetto compendio di tutta la letteratura indovedica. Con i concetti di guna e karma, di dharma e bhakti, la Gita apre alla possibilità per l’essere incarnato di liberarsi attraverso pratiche e realizzazioni spirituali della massima levatura. Nelle due opere portate a confronto risaltano quei combattimenti che tutti noi abbiamo in corso nella vita. E da quelle opere possiamo trarre insegnamenti pratici per realizzare noi stessi. Ammesso che non ci si fermi alla loro lettura superficiale. Anche in questo è utile un Maestro, uno che le conosce così come sono nella loro profondità immensa. Le prossime lezioni del Corso saranno dedicate ad un approfondimento di ciascuna cantica della Commedia (Inferno, Purgatorio e Paradiso) raffrontata agli insegnamenti della Gita: dialogheranno visioni, contenuti, valori, personaggi, modalità di vivere e vie per evolvere verso la divina saggezza e l'immortale amore.
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Inserito il - 16/10/2009 : 14:35:37
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Lezioni: Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita
Esperienza psicologica di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo
Seconda lezione. Ponsacco 7 Ottobre 2009 ore 20.30 Aula Magna del Centro Studi Bhaktivedanta Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta
Lo scorso mercoledì 7 ottobre, presso la sede di Ponsacco del Centro Studi Bhaktivedanta, Marco Ferrini ha tenuto la seconda lezione del ciclo: “Il Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita. Esperienza psicologica di Inferno, Purgatorio e Paradiso per l'uomo contemporaneo”. La lezione è stata dedicata alla prima cantica della Commedia e ha posto a confronto la concezione degli inferi descritta da Dante con quella della letteratura indovedica e nello specifico della Bhagavad-gita.
Sia nella Commedia che nella Gita non è possibile arrivare fino all'empireo ciel o alla dimensione di Vaikuntha senza la trasformazione o, come dicono gli alchimisti, la purificatio della coscienza. Negli inferi dominano gli attaccamenti, le conflittualità, le chiusure, l'assenza di perdono e di compassione, la mancata assunzione di responsabilità per gli errori commessi. I pianeti inferiori sono caratterizzati dal buio, da un cielo senza stelle, da un'atmosfera sorda, cupa, dove la parola è rumore, dove il suono stride, dove manca ogni armonia. Le dimensioni infernali descritte nella Commedia e nella Gita non sono mitiche: le due opere ci aiutano a riconoscerle dentro e fuori di noi, primo indispensabile passo per poterle trasformare e superare. Inferno, Purgatorio e Paradiso non sono infatti luoghi fisici ma dimensioni interiori del vivere: se la coscienza si trasforma, si modifica di conseguenza anche la propria collocazione esistenziale. Se ci si dedica a pratiche evolutive, alla coltivazione di sapienza e virtù, si può rinascere a miglior vita nel qui ed ora, mentre si muore senza aver mai conosciuto la vita se si lasciano imperare le tendenze più degradanti della personalità. Alcune di queste sono state prese in esame attraverso suggestive letture e commenti di passi scelti dalla Commedia e dalla Gita.
La lotta tra gli angeli di Michele e gli angeli ribelli capeggiati da Lucifero richiama la lotta tra i deva guidati da Indra e gli asura capeggiati da Vrita. Le tre belve che ostacolano il cammino di Dante allorché desidera salire al “bel colle” sono state paragonate alle tre porte dell'inferno descritte nella Gita: la cupidigia (kama: la lonza dalla “gaietta pelle”), la collera (krodha: il leone “con la testa alta” e “con rabbiosa fame”) e l'avidità (lobha: la lupa che “dopo 'l pasto ha più fame che pria”). Qui di seguito alcuni dei personaggi della Commedia che sono stati analizzati in una prospettiva di dialogo tra la Gita e l'opera dantesca.
Paolo e Francesca: l'amore corrotto degli amanti che hanno tradito l'essenza dell'amore. La figura grottesca di Ciacco nel girone dei golosi. L'incontro con Filippo Argenti nei pressi della città di Dite: uno dei passaggi più violenti e drammatici dell'Inferno. Ulisse e il suo viaggio folle e disperato, perché senza una guida, che conduce i suoi compagni a tragica morte.
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Inserito il - 27/10/2009 : 11:01:14
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secondo ciclo di lezioni del corso sul Viaggio di Dante e la Bhagavad-gita
Il prossimo appuntamento sarà mercoledì 11 novembre dalle ore 20:30. La lezione del Corso proseguirà il lavoro iniziato approfondendo la figura di altri personaggi ed emblematici stati di coscienza descritti nel Purgatorio dantesco e nella Bhagavad-gita per risalire - assieme a Dante ed Ajuna - dalle tenebre del condizionamento alla luce della consapevolezza.
prenotazione: http://www.c-s-b.org/s/scheda_prenotazione.php?title=Ciclo%20di%20lezioni%20Ponsacco
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Inserito il - 04/11/2009 : 12:27:38
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L’universale viaggio dell’essere alla ricerca dell’illuminazione e del senso della vita
La Divina Commedia incontra l’Oriente. Dante e Arjuna, l’eroe della Bhagavad Gita - il testo fondamentale della tradizione indovedica – attraverso toccanti vicende umane, passano dalla crisi alla trasformazione, ossia alla transumanazione per accedere poi alle più alte vette della coscienza.
Se nei gironi infernali dominano conflittualità, attaccamenti, totale assenza di perdono, di compassione e di responsabilità verso i proprio errori, un cielo senza stelle, un’atmosfera sorda, cupa, dove la parola è rumore e il suono stride, nel purgatorio vige invece la speranza di poterne un giorno uscire, e in paradiso la contemplazione del divino.
Ma sono le azioni dell’uomo e la visione che ha del mondo e di sé a determinare in ogni circostanza il suo destino. Le dimensioni di inferno, purgatorio e paradiso, descritte nella Commedia e, attraverso un’altra simbologia, nella Bhagavad-Gita ci aiutano a riconoscere quelle stesse dimensioni dentro e fuori degli individui - primo e indispensabile passo per poterle trasformare e superare.
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Inserito il - 25/11/2009 : 10:57:21
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