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Una sintesi del tuo ciclo evolutivo - 2
di Anonimo
tratto da lista Sadhana >> it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana
parte 2
- Reincarnazione -
Questa della reincarnazione è una storia complessa. Ci si reincarnerebbe anche nelle sfere astrali e successivamente in quelle causali. E noi non saremmo nati solo in questa vita (altrimenti come spiegare la enorme differenza tra le persone?), ma ci saremmo incarnati già nell'astrale oltre che nel fisico. Comunque è vero che nessun maestro ha contrastato in un senso o nell'altro questa credenza. Né Gesù, né Buddha. Nessuno dei due ne ha parlato a parte una citazione di Gesù su Giovanni Battista che era quell'Elia che doveva venire.
"E se lo volete accogliere, egli è quell'Elia che doveva venire", Mt 11-14 Ed Elia era morto e Giovanni Battista era vivo... quindi... reincarnazione di Elia.
La credenza nella reincarnazione era precedente al cristianesimo che la accettò (Clemente D'Alessandria, Origene, San Girolamo) e poi cancellò nel 553 con il secondo concilio di Costantinopoli.
Noi siamo anime che migrano tra tante vite fisiche o astrali e che questo spiega la differenza tra una persona estremamente materiale (una anima bambina) e uno che invece valuta più la parte emozionale o mentale o morale. E questa è una spiegazione che convince... se non altro rilassa nei confronti con la gente... se si incontra uno di coccio (come si dice a Roma) si può pensare: "ok... è solo un'anima bambina!" e non prendersela poi tanto.
Ognuno di noi porta dentro un qualcosa che possiamo chiamare la nostra scintilla divina (il nostro spirito individualizzato). Essa è divina ed immacolata. Quando questa decide (essendo parte di Dio) di nascere nel livello terreno, si forma un veicolo intermedio che possiamo chiamare anima o corpo astrale ed il corpo fisico. Sulla base del corpo fisico si crea l'Ego, l'insieme di pensieri riferentesi ad esso e riflettenti la nostra personalità. Alla morte l'Ego dovrebbe dissolversi e le caratteristiche più salienti migrare nell'anima (in effetti già si sono addensate lì). Alla successiva rinascita, si riforma un nuovo Ego che solitamente non ricorda le vite precedenti perché ricollega tutto al suo corpo anche se a volte questo succede. Parallelamente esiste una coscienza dell'anima che solitamente si assopisce man mano che l'Ego prende forza.
[cfr il libro "Bambini che ricordano altre vite" di Ian Stevenson, noto psichiatra americano - Ed. Mediterranee - Studio su di una casistica interessante e illuminante a riscontro della possibilità della reincarnazione]
Quindi la personalità è praticamente nuova in ogni vita anche se rimane una tendenza karmica a ripetere gli errori precedenti per superarli, più alcune tendenze positive (anch'esse si chiamano karmiche) che sono le nostre particolari capacità innate. Queste tendenze sono gli influssi dell'anima.
La rinascita in un nuovo corpo non elimina definitivamente l'identità precedente, ma la purifica dalle strutture più grossolane. Solo così si spiega perché alcuni nascono geni, altri idioti ed altri ancora menomati. Altrimenti Dio risulterebbe piuttosto sadico... Invece sono le nostre profonde mancanze rispetto alle leggi divine (forse è più familiare la parola peccato anche se è imprecisa) dette karma negativo più quello positivo che si manifestano nel nuovo corpo come caratteristiche sia fisiche che psichiche.
Fortunatamente abbiamo altre vite in cui continuare la nostra crescita spirituale...altrimenti, se avessimo una sola vita, molti arriverebbero a Dio piuttosto imperfetti! Comunque avere altre vite non è mai, per chi crede nella reincarnazione e nel karma, una scusa per non migliorarsi in questa. Infatti nella prossima otterremo benefici o disgrazie in base a come abbiamo costruito la nostra anima in questa, anche se si rinasce nei mondi astrali.
- Quando si incarna l'anima -
Nei mondi astrali uno va dove i suoi desideri o il suo karma lo attirano... Se si hanno ancora desideri sessuali dopo la morte fisica, si finisce per essere attratti nell'istante di una unione sessuale e si finisce nel nuovo nascituro... Evidentemente questo non succede se non si hanno più di questi desideri. È per questo che le strade religiose consigliano la castità, ma una cosa è aver sublimato i desideri sessuali ed un'altra è imporsi una regola e lasciare che nel subconscio vaghino desideri inespressi pronti ad esplodere se si danno le occasioni.
Sembra che l'anima si accompagna, ma non vi si localizza, al feto durante la gestazione. Solo alla nascita o una settimana prima prende posizione definitiva. Riguardo invece alla sopravvivenza tra la morte e la rinascita, sembra sia molto variabile da qualche giorno a decine di anni dipendendo dal livello di realizzazione dell'anima. Nel frattempo dimora nel piano astrale in cui è attirata a seconda del suo peso karmico.
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- Karma e destino -
Ogni pensiero che facciamo, ogni azione e ogni parola pronunciata vengono registrate nel nostro continuum mentale, una sorta di spazio che si trova dentro e intorno al nostro corpo e che viene chiamato aura. Ogni registrazione armonica, il karma positivo, attirerà un qualcosa di armonico in questa o in una vita successiva. Altrettanto succede con tutto ciò che è disarmonico... il fatidico karma negativo.
"Noi siamo come freccie lanciate verso le esperienze. L'arco, la direzione, la forza sono il nostro karma passato delle vite precedenti e anche quello prodotto in questa vita. All'inizio, alla partenza, in questa vita, le forze del karma sono troppo forti perché ci si possa ribellare. La freccia non può cambiare direzione, perché anche i suoi pensieri e desideri sono il prodotto del lancio karmico. Più avanti, se diminuisce la spinta karmica attraverso l'introspezione e la purificazione, allora possiamo valutare e se è il caso direzionare la nostra vita inserendo una spinta nuova, ad es. la spiritualità..."
Il nostro insieme di corpi, fisico e sottili (sono più di uno), è un piccolo microcosmo in cui si ripete a ritmo armonico ma diverso, il giuoco delle stelle. Anche in questo caso, più ci sono influenze karmiche, più siamo costretti a fare quel gioco perché ogni passaggio influenza uno dei nostri piani mentale, emotivo, fisico. Possiamo però riuscire a salire di livello, sino ad uscire dalla dualità, almeno per una serie di concetti. Es. attrazione per il sesso... se lo sublimi, non ti interessa più e gli influssi dei pianeti assumono connotazioni più elevate.
In pratica è come se noi abbiamo per ogni nostro desiderio il bersaglio di un archetipo divino, però la nostra coscienza legata alle esperienze terrene ci fa abbassare la direzione dell'obiettivo. Es.: Diventare saggio come un santo... diventa... laurearsi e scrivere saggistica; Amare l'universo... diventa... amare e sposarsi... un harem!!!
Sublimare il nostro obiettivo terrenizzato significa riconoscere quello divino e camminare verso di esso. Se anche non lo raggiungessimo.... avremo fatto comunque tantissima strada in più e superato di gran lunga il nostro obiettivo terreno.
- Conoscere il futuro -
Chi ha le capacità adatte e non ha bassi desideri terreni, ha la possibilità di guardare dove le spinte karmiche condurranno un individuo, una nazione, la terra. È veramente possibile. Ma chi ha queste capacità, non le usa che raramente perché oramai ha già avuto le sue risposte e sa che tutti torneremo alla sorgente. Non ha necessità o desideri di sapere il resto dettagliatamente; una infarinatura gli basta e sarà possibile che ci risponda:
"Ma quando tu ti guardi un film per la prima volta... che fai, vai avanti veloce per vedere come va a finire? No! Te lo godi prima sino alla fine e solo dopo che è finito ritorni indietro per vedere i pezzi che ti sono piaciuti di più. Nella vita è lo stesso!"
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- Cicli cosmici -
Secondo il punto di vista che dà Sri Yukteswar ci stiamo muovendo, insieme al sole in una rotazione attorno ad un grande centro cosmico chiamato Vishnunabhi, la sede di Brahma (il cuore divino del cosmo) che controlla la virtù mentale (la qualità più alta della mente). Più vicini siamo ad esso, più percepiamo direttamente Dio e la Verità. Per percorrerne la circonferenza servono 24.000 anni. Il punto più luminoso, vicino al cuore di Dio, calcola Sri Yuktesvar, è nel 11.501 a.C./12.501 d.C. ed il punto più lontano il 501 d.C.. Noi staremo quindi lentamente avvicinandoci di nuovo a quel centro.
A seconda della quantità di luce di qualità spirituale che arriva, si suddividono i 24.000 anni in 8 periodi (yuga) di diversa lunghezza e valenza spirituale, dal più luminoso Satya yuga 4800, poi Treta yuga 3600, Dvapara yuga 2400 e Kali yuga 1400, ripetuti poi in ordineinverso: Kali yuga 1400, Dvapara yuga 2400, Treta yuga 3600, Satya yuga 4800, e così via.
Secondo questo schema, 5-6 mila anni prima di Cristo, per un effetto di inerzia dai periodi precedenti, le persone avevano una percezione divina diretta che si è persa quasi completamente entrando nel periodo oscuro Kali Yuga (699 a.C.- 1.701 d.C.). Oggi stiamo faticosamente riacquistando la capacità di percepire direttamente la Verità, ma, ancora una volta, per un effetto di inerzia del periodo precedente, troviamo mille difficoltà a destrutturare il sistema di pensiero oscurante costruito nel Kali Yuga.
Tutto ciò implicherebbe che la venuta dei più grandi maestri e la nascita quindi delle religioni attualmente più diffuse, è avvenuta in concomitanza del periodo più oscuro, quando con la coscienza si è più lontani da Dio. ca 560 a.C. - Buddha, Lao tzu ca 0 - Gesù ca 570 d.C - Maometto
Fa eccezione l'induismo, ma all'interno di questo sono avvenute più volte cambiamenti e sostituzioni e incorporazioni di divinità. Comunque gli induisti si rifanno ai Veda la cui prima stesura scritta sembra risalga al 1450 a.C.
Se ne può dedurre che all'avvicinarsi del periodo più oscuro, sono arrivati i maestri per farci vedere uno spiraglio della luce e lasciarci una traccia della verità.
E non c'è dubbio che in questo periodo di oscurità sia possibile una mala interpretazione degli insegnamenti dei Maestri da parte dei seguaci dopo la sua scomparsa, specie intorno al 500 d.C.. A tal proposito è interessante notare che proprio nel 553 d.C., nel secondo Concilio di Costantinopoli, è stato dichiarato eretico il principio della reincarnazione, sostenuto dagli gnostici e da Padri della Chiesa come Clemente d'Alessandria, Origene e S.Gerolamo.
continua...
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