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Inserito il - 09/11/2003 : 12:08:31
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La terapia Cranio sacrale e Somato Emotional Release
Intervista alla Dott.ssa Kranto Murphy
http://www.globalvillage-it.com/articoli/craniosacrale.htm
La Terapia Cranio Sacrale e la Somato Emotional Release e delle sue applicazioni psicosomatiche in particolare per le persone che hanno subito abusi sessuali
Che cos’è la Terapia Cranio Sacrale?
Il cranio sacrale è un metodo olistico di affrontare le disfunzioni dell'essere umano. Un massaggio che lavora col ritmo del movimento di creazione e riassorbimento del fluido cerebrospinale che nutre e protegge il sistema nervoso centrale. Questo è un ritmo naturale che può essere sentito – dopo il corso di introduzione - in tutto il corpo, come il respiro ed il battito del cuore. Non è confinato al cranio ed alla colonna spinale, ma coinvolge, attraverso il lavoro sulle fasce muscolari, tutto il corpo.
Su cosa opera la Terapia Cranio Sacrale?
La Terapia Cranio Sacrale lavora al confine fra il sistema fisico ed energetico dell'individuo, e così può affrontare problemi fisici come cefalee, mal di schiena, ecc. o problemi emotivi o del comportamento, come traumi, depressione, ecc. Sebbene le tecniche del sistema cranio-sacrale siano molto semplici, trovano la loro base scientifica in una conoscenza approfondita del corpo e del suo funzionamento. Per il successo del trattamento è infatti indispensabile , che le nostre mani quello che "sentono", possano realmente "vedere" la struttura in disfunzione e agire infine consapevolmente su di essa. Questo necessita di applicazione, di umiltà e di tempo, per conoscere ed aiutare il sistema cranio-sacrale ad autocorreggersi.
Cos’è il SER (Somato Emotional Release)?
Il SER è una parte integrante della terapia Cranio Sacrale. E’ dove esploriamo la relazione fra mente e corpo usando il tocco e il dialogo. E’ dove il cliente esprime le proprie emozioni che per motivi appropriati della sua parte non-conscia sono stati trattenuti, soppressi e isolati nel soma.
Cos’è che rende il SER diverso da altri tipi di psicoterapia?
Primo – lavoriamo con il corpo: le fasce neuromuscolari e le posizioni del corpo. E’ una terapia con le mani che permette al terapista di accedere all’energia o alla memoria di traumi fisici ed emozionali trattenuti nel corpo. E’ una psicoterapia del corpo. Sembra che molti traumi ed emozioni somatizzati siamo originariamente avvenuti in un contesto dominato da emozioni fisiologicamente distruttive come la rabbia, la paura, il senso di colpa ecc.
Nel Cranio-Sacrale lavoriamo principalmente con le fasce del corpo, e con il fluido cerebrospinale.
Seguiamo la fascia nella direzione della disfunzione, la teniamo e aspettiamo per un rilascio (release) e cambiamento nella struttura del tessuto, è un lavoro delicato, un approccio profondo che ha il massimo rispetto per il paziente. Non spingiamo e non provochiamo. La produzione e il riassorbimento del fluido cerebrospinale è palpabile in tutte le parti del corpo. Nel C.S. questo ritmo palpabile, insieme ad altre cose, può dirci dov’è la restrizione, darci un indicazione sulla salute generale delle persone. Questo ritmo generato dalla produzione ciclica e dal continuo riassorbimento è costante, nel senso che non cambia di momento in momento con esercizi, emozioni o altri fattori che producono cambiamenti respiratori o del sistema cardiocircolatorio.
Come si capisce il problema o il blocco di un paziente?
Quando il paziente arriva a un punto significativo (Per esempio un ricordo, un emozione. trauma, blocco, ecc.) il suo ritmo cambia sensibilmente. Questo still-point o punto di pausa, dà al terapista l’indicazione che il paziente sta elaborando qualcosa di importante che è appena arrivato alle mente conscia dall’inconscio. Questo still point è sempre provocato dalle mani con approccio cranio sacrale, dall’intenzione del tocco del terapista e spesso dalla posizione del corpo che il paziente ha assunto. Quando il paziente arriva a questo punto spesso ha una risposta emotiva provocata dal ricordo. E’ a questo punto che inizia il processo che chiamiamo "dialogare" e "completo scioglimento/svitamento del corpo".
Avete utilizzato il SER anche nei casi di persone che hanno subito abusi sessuali?
Secondo la mia esperienza con casi di abuso sessuale, il 90% delle persone che viene da noi, non arriva con la motivazione dell’abuso sessuale, ma con problemi fisici, come mal di testa, problemi nella zona urogenitale, depressione, disfunzioni alla gola, stress, etc.
Cominciamo a trattare il corpo con il Cranio Sacrale e con il nostro tocco intenzionale che porta al cliente il nostro messaggio "Io sono qui con te, qualsiasi cosa tu voglia fare per me va bene. Se vuoi ricevere Cranio Sacrale a livello fisico, va bene. Se vuoi esplorare un emozione, sono disponibile ad aiutarti. Se vuoi lasciare andare qualsiasi energia accantonata che crea questa disfunzione, hai tutto lo spazio di cui hai bisogno. Qualsiasi cosa tu voglia fare va bene, etc. etc."
Ciò che succede dopo dipende dal cliente. Come terapisti, non abbiamo un programma. Iniziamo con il corpo. La cosa interessante è che con il lavoro Cranio Sacrale e con il nostro tocco intenzionale, il cliente entra in uno stato di profondo rilassamento. Come mi dicono le persone che ho trattato e che hanno una formazione in PNL o in ipnosi, si entra in uno stato di trance profonda. E in quello stato arrivano ricordi della mente non conscia. Uso il temine "mente non conscia" deliberatamente, perché i ricordi, immagini, messaggi, possono venire dall’inconscio, superconscio, inconscio collettivo etc.
E poi che cosa accade? Come si sciolgono le emozioni bloccate?
Se il cliente ha un tema trattenuto nella mente-corpo e se desidera esplorare questo tema con me il suo ritmo cranio scacrale cesserà immediatamente. Un momento c’è ed il successivo non c’è più. Potrebbe avere un rilascio emozionale, il suo corpo potrebbe assumere posizioni significative… A questo punto iniziamo il processo del dialogo e del rilassamento totale del corpo. Con il dialogo aiutiamo a rivivere ogni dettaglio dell’esperienza, facciamo da supporto al rilascio di emozioni. Fisicamente sosteniamo qualsiasi posizione del corpo necessaria per rivivere quest’esperienza. Spesso se l’esperienza è stata troppo dolorosa, la rivedrà come da lontano proiettata su uno schermo.
Sembra che le emozioni ed i ricordi siano trattenute nelle fasce del corpo e che con il tocco del terapista e la posizione che il cliente vuole assumere, i ricordi affiorano alla mente conscia. Il paziente lascia andare le emozioni attraverso l’espressione verbale e il movimento del corpo il trauma viene rilasciato lentamente permettendo lo spazio per un rilassamento totale.
E dopo il rilascio delle emozioni come agite?
Quando il rilassamento emotivo è finito iniziamo con la 2° e 3° fase: comprensione e soluzione/perdono. Penso che questa sia la vera parte miracolosa del S.E.R. Attraverso il dialogo arriviamo alla comprensione di cosa è successo, perché è successo, ed i motivi per l’aver trattenuto vergnogna, senso di colpa, rabbia…spesso a questo punto chiamiamo il medico interiore o il saggio interiore a venire come terza parte per aiutarci. Dopo entriamo nulla fase di risoluzione/perdono.
Il Cranio Sacrale e il SER sembrano quindi una forma di terapia molto completa!
Il risultato interessante di questo lavoro è che se viene fatto fino in fondo, il cliente si sente completo. Con la comprensione e il perdono, molti tornano dalla persona da cui hanno subito l’abuso e sono in grado di comunicare con loro. Perciò approfondiscono la "cura". Molte volte questo apre le porte per una relazione più sana. L’altra cosa che succede è che il paziente non sente il bisogno di un gruppo di supporto, perché si sente completo ed è pronto ad andare avanti con la propria vita. Altri decidono di continuare con un lavoro sul decondizionamento infantile (Primal) o sulla Co-dipendenza.
La chiave per questo lavoro è il tocco intenzionale da parte del terapista, il "dectator" significativo (l’arresto del ritmo cranio sacrale), la posizione del corpo ed il processo di dialogo.
Quale ruolo ha la meditazione nel tuo lavoro?
La mia esperienza con la meditazione è parte integrante dell’essere una terapista. Quando ho completato il primo gruppo avanzato con il Dott. Upledger (l’inventore del S.E.R.) lui mi disse che avrei potuto condurre io il gruppo al suo posto. Secondo lui lavoravo in un modo che era raro trovare. Adesso so che la mia tecnica non era migliore degli altri, però grazie ai miei anni di meditazione ero in grado di stare presente con il paziente, per quanto pesante fosse stato l’abuso subìto, io restavo presente e li aiutavo a testimoniare quello che stava succedendo in quel momento, distaccata come in meditazione. E questo è quello che lui vide nel mio modo di lavorare.
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