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Discussione n. 12605 |
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Inserito il - 29/03/2011 : 10:54:09
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Conferenze: La Ricerca di Armonia nella Relazioni
Roma, Sabato 7 Maggio 2011 ore 16.00 Auditorio del Seraphicum - Collegio del Seraphicum, via Serafico, 1 - Roma Zona EUR (Metropolitana B, fermata Laurentina)
Relatore: Marco Ferrini, Fondatore e Presidente del Centro Studi Bhaktivedanta
Ingresso gratuito, è gradita la prenotazione
locandina
Seguirà Seminario di approfondimento il 28-29 maggio 2011
Informazioni e Prenotazioni
Segreteria CSB
tel. 0587 733730 cell. 320 3264838 secretary@c-s-b.org
www.c-s-b.org
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Inserito il - 02/05/2011 : 12:08:04
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“La relazione vive sulla base della lealtà, che dovrebbe essere coltivata non solo tra umani, ma si dovrebbe esprimere anche nei confronti degli animali e dell'ambiente in cui viviamo. Dunque la lealtà è valore e principio fondamentale da mettere in pratica se vogliamo avere buone relazioni. Duplicità, inganno, falsità uccidono le relazioni.Oltre ad essere leali, è importante essere solidali e rispettosi verso gli altri: capire che cosa fa soffrire, che cosa fa gioire, che cosa fa crescere o stagnare. Portare armonia nelle relazioni significa partecipare allo sviluppo degli altri, favorire l'evoluzione umana e spirituale di chicchessia. Relazionare in maniera vera e costruttiva significa evitare che gli altri (non solo gli umani ma anche gli animali) siano considerati “oggetto”.
Se non trattiamo gli altri come trattiamo noi stessi, la nostra vita sarà sempre segnata da vuoti e carenze. Non si può star bene fintanto che le nostre relazioni non sono costruite nel rispetto dell'armonia universale. Il principio di ahimsa, non violenza, è espressione basilare di questa armonia. Non nuocere, non muoversi in maniera malevolente verso gli altri, non creare inganni, non generare paura, sofferenza angoscia, non danneggiare gli altri è uno dei primi passi per portare armonia nelle relazioni. Se non portiamo armonia nelle relazioni, la nostra stessa evoluzione è compromessa. La sofferenza che causiamo agli altri ritorna tutta su di noi, perché le relazioni sono uno specchio: tutto quel che è fatto è reso. Relazionare significa dare e ricevere. E' certo che chi dà riceve, e la nostra esperienza – se ben analizzata e compresa alla luce della sapienza spirituale - ci fa realizzare la concretezza di questa legge. Tutte le volte che rispettiamo qualcuno o qualcosa, ci avviciniamo a quel qualcuno o a quel qualcosa. Quel che si ama lo si possiede veramente e per sempre. Quel che non si ama lo si perde, irrimediabilmente”.
“Come superare le amarezze e le delusioni nelle relazioni? Come non rimanere agganciati dai processi mentali distruttivi nostri e altrui? Come possiamo assumerci responsabilità nelle relazioni senza cadere nella trappola delle aspettative/pretese? Per assumersi delle responsabilità dobbiamo fare progetti, ma per avere successo è fondamentale che si abbiano aspettative aperte, non rigide. Le incognite all'interno delle relazioni sono infinite, dunque fissarsi nevroticamente sulla realizzazione di un progetto nella forma in cui lo avevamo inizialmente concepito non può che produrre blocchi e sofferenza. Occorre che immaginazione e desideri non siano condizionati dalla rigidità”. “L'universo è regolato non solo da forze fisiche ma anche da leggi etiche, tra cui quella della remunerazione di ogni azione. La nostra coscienza è dunque il giudice più severo ed ineludibile”. “Quando aiutiamo gli altri ad evolvere, sperimentiamo naturalmente una profonda soddisfazione, ben superiore rispetto all'eccitazione effimera dei sensi, perché quella soddisfazione ci fa intravedere la realtà oltre i condizionamenti”.
“Nelle relazioni è importante imparare l'arte di “comportarsi come se io fossi te”, perché ci aiuta a capire l'altro, ad entrare dentro la sua solitudine, la sua paura, nella sua riflessione esistenziale, nelle sue più intime e profonde aspirazioni. E' fondamentale entrare in empatia, immedesimarsi con la persona senza però fondersi in essa, perché solo in questo modo possiamo offrirle il nostro contributo, valorizzando i suoi pregi e aiutandola così a superare le sue debolezze. Nelle relazioni dobbiamo ricercare l'anima, il collegamento tra il nostro sé e il sé dell'altro, liberandoci dalle zavorre. Quali sono le più gravose? Gli attaccamenti egoistici, a causa dei quali la psiche entra in distorsione. La nostra è una sfida continua alle tendenze distruttive”. “Quando pensiamo di migliorare la nostra posizione a danno di altri, stiamo danneggiando noi stessi. Quando pensiamo di qualificarci squalificando altri, in realtà squalifichiamo noi stessi. Quando incolpiamo altri dei nostri insuccessi, abbiamo già incolpato noi stessi”. “Se impariamo a correggerci comprendendo che il bene altrui non è differente dal nostro e se coltiviamo l'umiltà, quella autentica, superando arroganza e orgoglio, possiamo gradualmente entrare in contatto con la nostra originaria matrice divina, sentire che la bellezza ci pervade e che noi non ne siamo proprietari ma beneficiari. Siamo strumenti di quella forza divina che crea la bellezza dentro e fuori di noi e che è l'unica vera gioia che possiamo sperimentare in questo mondo e condividere con gli altri. Lungo questa via, ardua e in salita, ma che ci conduce alla meta, possiamo realizzare il vero diamante della vita: l'Amore che si esprime attraverso il servizio e la devozione a Dio e a tutte le creature (Bhakti). Nel picco della sua evoluzione Dante dice: “Mi sento come una ruota che gira senza sforzo”, ed è l'Amore che fa girare quella ruota! La Bhakti è la regina che regna incontrastata sulle titaniche forze della natura e la devozione e il servizio sono gli strumenti migliori per realizzare questo divino supremo Amore. Prosperano quelle relazioni che si riferiscono ad un principio superiore, che si consolidano nel servizio alle creature e a Dio, perché ciò le salva dalle limitazioni, ambivalenze e conflittualità intrinseche alla natura umana. La Bhakti non è un'astrazione, non è il portato di un movimento religioso; è una forza che attraversa l'universo e che ogni essere può riscoprire in sé come la sua reale essenza”.
La nostra salvezza e felicità non sono possibili senza il rapporto con gli altri; senza gli altri non possiamo nemmeno misurare il nostro pensiero e il valore delle nostre azioni. Ogni forma di individualismo selvaggio, esasperato, è causa di dolorosi conflitti. Allo stesso tempo occorre stare attenti a non dipendere passivamente dagli altri creando legami che ostacolano la nostra ed altrui evoluzione. Tale equilibrio nei rapporti con gli altri è insegnato dalla scienza dello Yoga. Individualità e libertà sono due componenti fondamentali del patrimonio umano che debbono essere coltivate come il nostro bene supremo; senza di esse anche una vita materialmente opulenta si risolverebbe in un fallimento. Sviluppando la nostra individualità e la nostra libertà possiamo realizzare quei principi ideali di giustizia e di amore cui noi tutti aspiriamo.
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